LUGANO – Squadra e staff tecnico sono rimasti una ventina di minuti abbondante nello spogliatoio dopo la terza sirena, le facce dei giocatori dopo la sconfitta contro il Bienne hanno fatto capire che il risultato di venerdì sera è stato mal digerito soprattutto per la maniera in cui si è prodotto. “Continuiamo a farci del male da soli – queste le parole di Greg Ireland – ed è ora di smetterla, quando è troppo è troppo”
Il coach canadese non è stupito dal fatto che i giocatori abbiano voluto parlare tra di loro subito dopo la partita, anzi: “Ero presente solo per la prima parte della discussione, poi i ragazzi hanno voluto parlare tra di loro e sono felice che lo facciano, significa che sanno responsabilizzarsi. Sono cose che avvengono in qualunque spogliatoio e non è la prima volta che capita”.
D’altra parte gli stati d’animo subito dopo il match parlavano chiaro, c’era parecchia frustrazione, ma il coach si dice soprattutto deluso: “Sono deluso perché non impariamo mai dai nostri stessi errori e crediamo sempre che dopo ogni vittoria siamo arrivati a un traguardo. Si è detto che la partita contro il Friborgo sia stata quasi perfetta ma poi questa diventa completamene inutile se poi offriamo prove come le ultime due. È ora di crescere sul serio e di giocare fino in fondo tutte le partite”.
Il Lugano visto contro il Bienne ha pagato a caro prezzo le penalità scaturite da reazioni nervose, ovviamente per Ireland una squadra come il Lugano non può cadere in questi errori: “Ci siamo cascati esattamente come nella gara in casa loro, usiamo male le emozioni e prendiamo queste penalità che paghiamo a carissimo prezzo. Lavoriamo ogni singolo giorno per migliorarci e ora dobbiamo “cambiare canale”, occorre dimostrare che valiamo.”
Il Lugano starà fermo una settimana poi si troverà di fronte l’Ambrì Piotta, ma Ireland non vuole ancora sentirne parlare: “Oggi dobbiamo solo analizzare quello che è successo contro il Bienne, all’Ambrì Piotta penseremo quando arriverà il momento”.