AMBRÌ – Dopo due sconfitte consecutive il Lugano è tornato alla vittoria, ma coach Greg Ireland non ha dimenticato la “doccia fredda” rappresentata dal KO contro l’Ambrì Piotta nella serata del debutto in campionato.
“Si erano presentati alla Resega disposti a lavorare duro, e da quella partita noi abbiamo imparato una dura lezione”, ci ha spiegato l’allenatore bianconero. “Sin dalla sfida successiva a Zugo abbiamo risposto bene, e da quel momento le cose sono migliorate. Nelle ultime tre uscite abbiamo giocato un ottimo hockey… Duro, con un buon movimento del disco e delle efficaci uscite dal terzo”.
Questa volta il Lugano la partita l’ha preparata e impostata in maniera efficace. “Giocare contro l’Ambrì non è facile, applicano un sistema molto simile a quello del Davos. I biancoblù non hanno un gioco sistematico, come ad esempio quello di Berna o Zurigo, dunque non si sa mai da dove arriva la pressione… L’Ambrì ti attacca da ogni direzione e lo fanno lavorando duro, ma credo che questa volta la nostra difesa abbia gestito bene il forecheck, grazie anche al sostegno degli attaccanti”.
È dunque un Lugano che sta diventando con il tempo più completo, a livello di gioco ma anche di attitudine, processo la cui necessità era tornata evidente anche dopo la sconfitta di martedì contro lo Zugo.
“Per vincere partite come il derby bisogna essere disposti a lottare, come si fa nei playoff… Ci si deve abituare a questa sensazione. È difficile imparare a vincere sfide come queste, perché bisogna essere disposti a sacrificarsi, a lottare e a bloccare i tiri. Questi elementi in molte serate rappresentano la differenza tra vincere e perdere, ed è importante imparare il valore di tutto questo, perchè non potremo sempre essere belli da vedere”.
Nella serata di sabato arriverà invece alla Resega il Langnau, occasione ghiotta per chiudere un weekend da sei punti, ma che i bianconeri dovranno affrontare senza lo squalificato Walker, e forse anche privi dell’acciaccato Sannitz.
“Abbiamo già giocato parte del derby senza di loro, e credo che le nostre linee si siano adattate molto bene alla situazione. Reuille ad esempio ha preso più responsabilità ed ha fatto ottime cose, così come Morini, mentre Lapierre e Lajunen hanno effettuato diversi doppi cambi. Recentemente abbiamo perso Hofmann per un po’, ci manca ancora Brunner… Questi sono duri colpi, ma sta agli altri farsi avanti e sfruttare la possibilità di avere più ghiaccio”, ha concluso Ireland.