AMBRÌ – Al termine della prima partita casalinga dell’Ambrì del 2014, conclusasi con una vittoria ai rigori, abbiamo avvicinato l’unico e decisivo marcatore in questo esercizio: Inti Pestoni.
Inti Pestoni, con il tuo splendido rigore hai fatto impazzire il pubblico, facendo in parte dimenticare una prestazione migliore rispetto a quella di venerdì sera, ma comunque sottotono…
“Sì venerdì abbiamo giocato male, di sicuro non come volevamo giocare noi e come siamo abituati solitamente. Sabato abbiamo avuto una piccola reazione, credo che avremmo meritato qualcosina in più perché nemmeno lo Zugo ha giocato benissimo. Ne è uscita una partita un po’ così, anche se nel secondo tempo entrambe le squadre hanno avute delle ottime occasioni. Alla fine siamo contenti che sia finita così e ci teniamo stretti questi due punti che sono importanti”.
Intendiamoci, l’Ambrì ci prova, ma sembrate faticare a segnare e a costruirvi occasioni favorevoli… Come mai? È dovuto alla pausa, all’assenza di Giroux, al fatto che alcuni giocatori erano alla Spengler…
“Non saprei darti una spiegazione, noi entriamo in ogni partita per imporre il nostro gioco al meglio. Bisogna dare credito a questo Zugo che ha cambiato davvero volto rispetto ad inizio stagione, venerdì sera in trasferta ci hanno dominato… Sabato abbiamo tentato di trovare nuove vie per cercare di contrastare i loro schemi e credo che sia andata meglio rispetto alla sera prima. Siamo stati comunque bravi a crederci fino alla fine. Sotto per 2-3 c’è stato un momento dove non ci credeva quasi più nessuno, invece abbiamo segnato a 32” dalla fine, penso che sia stata una bella prova di carattere. Questi due punti sono importantissimi, il gruppo dietro a noi è sempre più vicino e dunque meglio averli guadagnati che non averne fatto neanche uno”.
Una pausa che ti ha portato il primo trofeo in carriera, la Coppa Spengler. Con il rigore ti sei fatto “perdonare” da quella parte di tifosi biancoblù che sognavano di vedere l’Ambrì al torneo…
“Non è colpa mia (ride ndr)! Io sono andato per giocare e con due grandi compagni di linea ero veramente in condizione di far bene ciò che mi veniva richiesto. Ero là per giocare più che per vincere, ma quando arrivi in finale poi è un peccato lasciarsi sfuggire l’opportunità (forse unica) di vincere qualcosa. Mi dispiace per i tifosi, ma spero che nei prossimi anni la squadra avrà l’occasione di partecipare a questo torneo perché è veramente una bella esperienza”.
Il gap tra voi e l’ottavo posto è sempre più piccolo… Bisogna stare attenti perché i playoff non sono ancora matematicamente certi…
“Certo, come ho detto prima questi due punti sono molto importanti. Se perdi due o tre partite di fila ti ritrovi assieme a tutti gli altri, indietro a lottare. Adesso noi siamo un po’ più in alto e dobbiamo andare avanti così. Non dobbiamo pensare assolutamente che siamo nei playoff o altro, dobbiamo dare il massimo ad ogni allenamento e ad ogni partita prendendo il tutto passo per passo. Solo alla fine delle 50 partite si potranno tirare le somme, in un campionato così equilibrato”.
Martedì andrete a Losanna, in una pista difficile e contro un avversario davvero ostico che non lascia giocare le squadre che affronta…
“Sì, ma noi dobbiamo andare là pensando di fare il nostro gioco, senza guardare troppo l’avversario. Le occasioni le avremo, dovremo sfruttarle senza concedere loro la possibilità di giocare in power-play, esercizio nel quale sono molto bravi”.