AMBRÌ – FRIBORGO
5-3
(1-1, 0-1, 4-1)
Reti: 03’21 Schmid 0-1, 05’05 Douay (DiDomenico, Maillet) 1-1, 27’24 De la Rose (Sörensen, Gunderson) 1-2, 41’27 Kubalik (DiDomenico, De Luca) 2-2, 44’09 Maillet (DiDomenico, Virtanen) 3-2, 45’03 Grassi (Müller, Landry) 4-2, 45’50 Diaz (Sprunger, Schmid) 4-3, 58’10 Grassi (Landry, Heim) 5-3
Note: Gottardo Arena, 6’717 spettatori
Arbitri: Borga, Magnusson; Bürgy, Humair
Penalità: Ambrì 3×2, Friborgo 3×2
Assenti: Isacco Dotti, Simone Terraneo, Janne Juvonen, William Hedlund (sovrannumero)
AMBRÌ – Ha finalmente preso ossigeno l’Ambrì Piotta, e lo ha fatto esattamente nella maniera di cui aveva bisogno. Fondamentale per i biancoblù è ovviamente stato ottenere i tre punti – che mancavano addirittura da undici partite – ma ancora di più vivere una serata in cui si sono avuti segnali incoraggianti in merito ai tanti punti critici che stavano iniziando a trascinare la squadra verso il basso.
In primo luogo bisogna sottolineare il carattere e la determinazione mostrati dal gruppo di Cereda, che stavolta non ha evidenziato timori nell’andare a cercare un successo davvero fondamentale. Non è sempre stato così, con varie partite nel recente passato giocate anche discretamente ma che avevano visto i leventinesi “sgonfiarsi” quando confrontati con alcune difficoltà. Contro il Friborgo, invece, il gruppo ha mantenuto una certa calma senza mai forzare le giocate.
Un atteggiamento del genere era tutt’altro che evidente, perché incappare in un’altra sconfitta avrebbe significato sprofondare in un bilancio davvero preoccupante, per giunta con la prospettiva di una settimana con quattro partite, di cui ben tre in trasferta. Sabato, invece, l’Ambrì è stato capace di essere superiore al Friborgo anche da questo punto di vista – anche se va detto che i burgundi sono apparsi piuttosto a corto di idee – e questa era la risposta più importante che si voleva vedere dopo delle prove contro Ajoie e Lugano comunque non sufficienti.
La via l’ha sicuramente mostrata Chris DiDomenico, autore di una partita impressionante per energia e carica agonistica. Poi è vero, in alcune fasi il canadese è un po’ arruffone e, nella sua foga, rischia di incartarsi da solo, ma sabato lo si è visto unire la sua carica a una grande qualità. Ne sono così risultati tanti cambi in cui è stato una furia.
Dai suoi polmoni è partito il giusto esempio per un match in cui il forecheck leventinese ha acquisito efficacia cammin facendo, mentre dal bastone di “DiDo” sono arrivati tre assist determinanti che hanno segnato la partita. Che sia da insegnamento anche il modo in cui sono arrivati i gol di Douay, Maillet e Grassi – oltre a quello di Miles Müller, poi giustamente annullato – ovvero a pochi passi da Rüegger e con la volontà di andare a scardinare lo slot avversario.
La propensione ad andare in quelle zone della pista ha fatto la differenza, anche se l’ingrediente che spesso è mancato in passato ce l’ha messo DiDomenico, che ha saputo recuperare dischi importanti per poi imbeccare al momento giusto i compagni. In tutto questo ha giocato una buona partita anche Maillet – che, in tutta onestà, non era stato male nemmeno nel derby – mentre per Kubalik aver finalmente ritrovato quel gol che rincorreva oramai da un mese potrà essere una medicina importante.
Per risollevarsi in classifica ed uscire dalle intensissime prossime settimane ancora in corsa per i play-in, per l’Ambrì Piotta sarà imprescindibile ritrovare un Kubalik in fiducia e capace di fare la differenza. La speranza è che anche per lui quella di sabato possa essere la serata di una prima svolta, che andrà ora confermata con carattere nelle tre trasferte consecutive previste nei prossimi giorni.
Si capirà infatti molto velocemente se la positiva serata vissuta contro il Friborgo potrà rappresentare un primo passo verso un trend al rialzo, ma perlomeno in questa occasione si sono visti in pista vari ingredienti necessari per avere successo: ritmo e ingaggio fisico, volontà di andare nello slot, carattere nella gestione dei momenti più delicati ed un impatto significativo dei propri uomini di punta.
Poi sicuramente ci sono aspetti da migliorare (su tutti il powerplay), e diversi singoli devono assolutamente iniziare a produrre per permettere all’Ambrì di ritrovare costanza nei risultati. Ma sabato, perlomeno, la squadra ha avuto il buon esempio di una ricetta vincente.
IL PROTAGONISTA
Chris DiDomenico: È stato in generale il protagonista del weekend biancoblù, anche se per motivi diversi. Nel derby, con il suo agonismo, era andato troppo oltre nella sua guerra personale con Thürkauf – pur motivata da un colpo rifilato dal bianconero – ed aveva finito per essere inefficace. Sabato, invece, contro il “suo” Friborgo ha aggiunto qualità alla sua inesauribile energia, ed il risultato è stato determinante ed irresistibile. Si è insomma visto il DiDomenico che tutti ci aspettavamo.
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