AMBRÌ – ZUGO
4-3
(1-1, 1-1, 1-1; 1-0)
Reti: 16’06 Ngoy (Kubalik, Zwerger) 1-0, 18’09 Diaz (Flynn, Senteler) 1-1, 22’20 Müller (Kubalik, Hofer) 2-1, 25’57 Simion (Morant, Stephan) 2-2, 47’35 Rohrbach (Hofer, Kostner) 3-2, 50’22 Martschini (Diaz, Flynn) 3-3, 64’03 Kubalik (Müller, Plastino) 4-3
Note: Valascia, 4’484 spettatori. Arbitri Wiegand, Lemelin; Progin, Wolf
Penalità: Ambrì 5×2′, Zugo 7×2′
AMBRÌ – A dieci partite dal termine della regular season, l’Ambrì Piotta ha mandato un chiaro messaggio, e lo ha fatto al termine di una partita semplicemente eccezionale.
Il duro e costante lavoro professato per mesi da Luca Cereda sta ora portando la sua squadra ad esprimersi con un’intensità che a tratti ha addirittura dell’incredibile e, dopo le due ottime partite “a vuoto” contro ZSC Lions e Berna, venerdì i biancoblù hanno raccolto i frutti dei loro sforzi.
Durante la sfida della Valascia è successo di tutto, e probabilmente questo match contro lo Zugo è stato quello che per “feeling” più si è avvicinato a quell’atmosfera che solitamente si respira solamente nei playoff. Ed in questa atmosfera l’Ambrì Piotta non si è intimorito, ma bensì ha saputo esaltare le sue principali caratteristiche, trovando ispirazione sull’arco di più blocchi offensivi e decidendo poi la partita grazie ad un Kubalik nuovamente fuori categoria.
Mai come venerdì, però, lo sforzo per arrivare alla vittoria è stato collettivo, in tutte le zone della pista. La squadra di Cereda ha infatti reagito bene alla perdita di Novotny, e lo spostamento di D’Agostini al centro ha tutto sommato permesso di mantenere intatti gli equilibri e creare alcune situazioni interessanti, anche se tenere questa impostazione sino al termine del campionato potrebbe alla lunga far pagare dazio.
Nell’occasione le cose hanno però funzionato bene, anche grazie ad una nuova prestazione convincente di Dario Rohrbach, autore di un gol importante (e forse di un secondo, ma il video non ha chiarito l’esito di una sua incursione nel tempo centrale) e capace di dare diversi segnali promettenti.
Segnali promettenti che ha dato tutta la squadra sin dall’inizio, ma in particolare a partire da un secondo tempo iniziato con il gol di Marco Müller, che ha permesso all’Ambrì di scardinare per l’unica volta in serata il miglior boxplay del campionato. Ottenuto il 2-1 hanno fatto seguito diversi minuti ad alta intensità, interrotti in parte dal pareggio ottenuto un po’ dal nulla da Simion, la cui azione rivista al video è stata solo uno degli episodi di un periodo centrale infinito.
La squadra di Cereda in quel frangete ha spinto, ma Tobias Stephan è stato ottimo per tutto l’arco del match ed ha costretto i padroni di casa agli straordinari per riuscire a superarlo. Al gol l’Ambrì aveva in verità urlato su una carambola dopo tiro di D’Agostini, ma il puck per una questione di centimetri non aveva varcato la linea.
Il bello doveva però ancora venire. Il terzo tempo si è infatti rivelato appassionante come pochi, con l’allungo di Rohrbach e quelle due penalità contemporanee che hanno fatto infuriare la Valascia, costringendo i biancoblù a giocare due minuti interi di doppia inferiorità. Anzi, 1’24’ per essere precisi, ma il fallo un po’ ingenuo di Everberg – partita eccezionale la sua – non ha impedito poco dopo a Martschini di impattare la sfida con un polsino dei suoi in 4-contro-3.
In quel momento l’Ambrì ha però dimostrato di aver raggiunto una maturità mentale importante e, come già successo ad esempio a Ginevra, ha risposto ad una rete avversaria ribadendo il proprio livello di intensità, ed è in questi frangenti che i biancoblù dimostrano di avere quel “qualcosa in più” che alla Valascia non si vedeva da anni.
Peccato dunque che quel tiro di Fora a soli cinque secondi dall’ultima sirena sia andato a far risuonare i ferri della porta di Stephan, ma i due punti arrivati qualche minuto più tardi hanno comunque un sapore dolcissimo per un gruppo che si è oramai guadagnato il rispetto di tutta la lega. Prestazioni del genere, d’altronde, non arrivano per puro caso.
IL PROTAGONISTA
Dario Rohrbach: A soli 20 anni e alle prime pattinate nella massima lega, Rohrbach sta decisamente mostrando dei numeri interessanti e chissà che l’Ambrì Piotta non possa avere tra le mani qualcosa di speciale.
Presto per dirlo, anche se Cereda già mesi fa aveva affermato di vedere in lui un giocatore “con cui costruire un futuro”. Si vedrà, ma nel frattempo venerdì ha giocato un’ottima partita, segnando “un gol e mezzo” e portando tanta sostanza alla sua linea.