CONN SMYTHE TROPHY
LAK
DREW
DOUGHTY
ANZE
KOPITAR
JEFF
CARTER
NYR
HENRIK
LUNDQVIST
RYAN
MCDONAGH
MARTIN
ST. LOUIS
La finale per la Stanley Cup è sempre più vicina e, con l’inizio dell’ultimo atto dei playoff NHL, prenderà il via anche la corsa al prestigioso Conn Smythe Trophy, destinato al miglior giocatore del post season. Osservando le due formazioni, ci sono in particolare sei giocatori che potrebbero ambire al premio, naturalmente a dipendenza di chi tra Rangers e Kings alzerà la coppa al cielo.
Per i Kings il principale “indiziato” è il difensore Drew Doughty, capace di fare la differenza e sovente coinvolto nelle fasi calde di tutte le partite giocate dai californiani. Offensivamente ha contribuito in meniera decisiva anche nella finale di Conference contro Chicago, ottenendo 7 punti (3 reti) per un totale di 19 tiri in porta. In tutto questo ha “trovato” anche il tempo di mettere i bastoni tra le ruote ad attaccanti come Jonathan Toews e Marian Hossa, evidenziando una media di oltre 28 minuti giocati a partita. È attualmente il miglior difensore della NHL con 16 punti in 21 incontri.
Anze Kopitar è stato un altro dei giocatori fondamentali per Los Angeles, attualmente al comando della classifica marcatori della NHL con 24 punti (5 reti) in 21 partite. Lo sloveno si è caricato la squadra sulle spalle quando i Kings erano in svantaggio per 3-0 contro gli Sharks ed anche nella serie con Anaheim è stato decisivo. Nella finale di Conference ha poi ottenuto 5 assist, tra cui quello valso il pareggio in gara 7 di Marian Gaborik.
Parlando di leader, a Los Angeles non si può dimenticare Jeff Carter, al secondo posto nei marcatori di questi playoff con 22 punti, di cui 9 reti. È inoltre al comando della classifica per quel che riguarda i gol in powerplay con 4 (al pari di P.K. Subban). Nella finale di Conference contro gli Hawks ha messo a segno addirittura 11 punti ed un totale di 27 tiri in porta. Inoltre, in 21 partite disputate, solamente in 6 occasioni non è finito nel tabellino.
Guardando i New York Rangers, il giocatore fondamentale sin qui è stato chiaramente il portiere Henrik Lundqvist. Lo svedese è la principale ragione per cui le Blueshirts giocheranno la loro prima finale degli ultimi 20 anni. Attualmente è al comando dell’intera NHL con il 92.8% di parate e 2.03 reti subite a partita, statistica quest’ultima seconda solamente a Tuukka Rask, che è però stato eliminato al secondo turno. Ha vinto 7 delle ultime 9 partite.
Tra i difensori dei Rangers spicca invece Ryan McDonagh. Dopo un inizio di playoff non al massimo delle sue possibilità – complice un infortunio alla spalla – il numero 27 ha dato il meglio di se a partire da gara 5 contro Pittsburgh, ottenendo ben 12 punti nelle ultime 9 partite disputte. Nella finale della Eastern Conference è diventato il primo difensore nella storia dei Rangers ad ottenere 8 assist in una sola serie ed il secondo con un totale di 10 punti.
Tra gli attaccanti merita una menzione particolare Martin St. Louis, attualmente miglior marcatore di New York con 13 punti e capace di evidenziare doti di leadership incredibili. Ha mostrato il suo attaccamento alla maglia giocando nonostante il decesso improvviso della madre, ottenendo poi reti e assist pesantissimi, tra cui il gol all’overtime in gara 4 contro i Montreal Canadiens.