(Photo swiss-image.ch/Nadja Simmen)
Si chiude con un bilancio piuttosto deludente di soltanto due qualificate su sei partecipanti il bollettino delle squadre svizzere impegnate nella Champions Hockey League.
Di tutte le contendenti rossocrociate, solo Ginevra e Friborgo sono state capaci di sopravvivere alla fase a gironi, mentre Zurigo, Zugo ed in maniera nettissima Berna e Kloten sono state estromesse dalla competizione.
Particolarmente inattesa è stato il KO dei Lions contro i Vienna Capitals, formazione austriaca che grazie al 5-3 inflitto ai campioni svizzeri avanzerà nella fase ad eliminazione diretta.
In una partita che era un vero e proprio spareggio per il primo posto nel girone, gli zurighesi si sono portati avanti per ben tre volte, ma i padroni di casa hanno sempre risposto colpo su colpo ed hanno finito col prendere il largo nel finale.
Di Wick, Smith e Nilsson le marcature dei tigurini, mentre per i Capitals a segno Schlacher, Ferland e lo scatenato Fraser con una tripletta. Gli ZSC abbandonano così in maniera prematura – e pure piuttosto inaspettata – la competizione, lasciando vacante il titolo conquistato nell’ultima incarnazione dell’evento europeo.
Battuta d’arresto per lo Zugo nell’ultimo impegno del girone contro i tedeschi dell’Ingolstadt, con una vittoria che sarebbe potuta valere la qualificazione alla fase successiva agli svizzero centrali.
Se a fine secondo tempo, sul punteggio di 2-0 per i teutonici, le possibilità degli uomini di Kreis sembravano ridotte all’osso, una veemente reazione nel periodo conclusivo aveva portato ai punti di Sutter e Holden riaccendendo la fiammella della speranza.
Nonostante i ripetuti assalti alla porta di Eisenhut, però, i rossocrociati non sono riusciti a trovare il gol decisivo e la contesa si è così trascinata ai supplementari. Privi di ogni speranza di passare il girone, gli zugani hanno mollato la presa, consentendo alla vecchia conoscenza Taticek di mettere a segno l’ininfluente punto della vittoria per i locali.
Non sorprende nemmeno più l’ennesima pesante sconfitta del Kloten, strapazzato pure in Austria dal Red Bull Salzburg. Gli aviatori sono stati semplicemente ridicolizzati dagli avversari, che hanno inflitto agli svizzeri un pesantissimo ed ingiustificabile 7-1 – di Casutt l’unico punto rossocrociato -.
Va detto che gli zurighesi non avevano più nulla da chiedere alla competizione già da tempo mentre invece a Salisburgo c’era nel mirino il passaggio del turno, ma sconfitte di queste proporzioni sono sempre difficili da digerire. Santala e soci salutano così ufficialmente la Champions con un magrissimo bottino di un solo punto conquistato in 6 partite giocate.
GINEVRA – BRIANCON DIABLE ROUGES
5-1
(1-0, 1-1, 3-0)
Pare lanciatissimo in Europa il Ginevra che, opposto ai modesti francesi del Briancon, si è scatenato nel finale ed ha sommerso i malcapitati avversari con un 5-1 che lascia poco spazio alle interpretazioni. Da segnalare il rientro del portiere Robert Mayer.
Gli uomini di McSorley hanno forse sottovalutato l’impegno e, complice il gol di Jacquemet caduto già al 5’, hanno abbassato la guardia. I transalpini non si sono però dati per vinti e sono pervenuti al pareggio ad inizio secondo tempo, facendo traballare le convinzioni dei ginevrini, che hanno subito le iniziative degli avversari ed hanno trovato il 2-1 solo in maniera piuttosto casuale con D’Agostini al 38’.
Nella seconda pausa i muri dello spogliatoio devono però aver tremato, perché nel periodo conclusivo le aquile sono scese sul ghiaccio con tutt’altro piglio. Di nuovo D’Agostini, Bezina ed in fine il bad boy Traber hanno fissato il punteggio sul 5-1, regalando al Ginevra la quinta vittoria su sei partite in CHL.
I ginevrini sono così promossi alla prossima fase in virtù dei 15 punti ottenuti che ne fanno una delle migliori seconde di gruppo.
FRIBORGO – DJURGARDEN
3-1
(1-1, 0-0, 2-0)
Il Friborgo pare avere trovato in Champions la sua dimensione ideale e, nonostante un avvio titubante in campionato, continua a mietere vittime nella rassegna continentale.
L’ultimo scalpo di lusso è quello del Djugarden, battuto per 3-1 alla BFG Arena e valso ai dragoni un biglietto per la fase a gironi. Subito avanti con Monnet, i padroni di casa hanno quasi immediatamente subito il pareggio di Hogstrom.
Sorretti da un grande Nyffeler, Sprunger e compagni hanno superato indenni un secondo tempo molto combattuto ed hanno fatto la differenza alla distanza. Prima il redivivo Tambellini in shorthand, poi Sebastian Schilt a porta vuota allo scadere, hanno infatti chiuso la pratica svedese con apparente facilità e lasciando per una sera da parte i problemi che affliggono i romandi in Svizzera.
Nuovamente imbarazzante la prestazione del Berna, che una volta di più ha dato l’impressione di partecipare alla Champions senza averne davvero voglia. Solo una mancanza di motivazioni potrebbe spiegare il clamoroso 5-2 incassato dagli Stavanger Oilers, formazione norvegese sulla carta di molto inferiore alla corazzata svizzera.
Avanti per 2-0 alla fine del periodo centrale a causa delle marcature di Plüss e Jobin, gli orsi sono semplicemente crollati negli ultimi 20’ subendo 5 reti dagli scatenati padroni di casa. Questa ultima sconfitta cade dopo una serie di prestazioni da dimenticare della formazione della capitale e fa calare il sipario su un’esperienza europea semplicemente fallimentare.