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Ambrì Piotta

Il Rapperswil domina agevolmente un Ambrì non pervenuto

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AMBRÌ – RAPPERSWIL

1-3

(1-0, 0-3, 0-0)

Reti: 17’54 Hall (Giroux) 1-0, 23’14 Friedli (Persson, Murray) 1-1, 29’19 Persson (Friedli, Walser) 1-2, 38’54 Danielsson (Persson, Walser) 1-3

Note: Valascia, 3’583 spettatori. Arbitri Massy, Popovic; Ambrosetti, Küng
Penalità: Ambrì 2×2′, Rapperswil 2×2′

AMBRÌ – Dopo un weekend convincente e concluso con la conquista di cinque punti su sei, le aspettative per la sfida interna con il Rapperswil erano giustamente alte. Ad andare in scena alla Valascia è invece stato un clamoroso assolo dei sangallesi che, superiori in qualsiasi aspetto, hanno inflitto agli uomini di Pelletier un perentorio 3-1.

Sin dai primi minuti gli ospiti hanno fatto capire di essere venuti in Ticino per vincere, sfiorando a più riprese il punto del vantaggio. Storditi ed incapaci di reagire, i padroni di casa hanno subito per lunghi tratti le folate offensive dei Lakers, ma hanno avuto il merito di non capitolare. Un po’ contro l’andamento del gioco, poi, sono stati proprio i biancoblù a portarsi in vantaggio per primi a pochi minuti dal termine del primo periodo.

Sfruttando un’ingenuità degli avversari, partiti in break nonostante la situazione d’inferiorità numerica, Giroux si è involato in contropiede ed ha servito un disco d’oro a Hall, bravo a spedire in rete con un preciso tiro al volo.

Nonostante questa realizzazione conti formalmente come un gol in powerplay, la manovra con l’uomo in più continua ad essere deludente. Lo schema è sempre il solito – privo di fantasia – e sembra quasi che al solo Giroux sia consentito tirare. Finché il gioco con l’uomo in più non migliorerà, sarà difficile avere reali possibilità di vincere le partite più tirate.

Il vantaggio sarebbe potuto essere il punto di svolta di una partita iniziata male ma, a conti fatti, è stato semplicemente l’inizio dell’incubo. Nel secondo periodo è immediatamente apparso chiaro che i Lakers avessero una marcia in più dei padroni di casa, incapaci di reagire e inspiegabilmente a corto di energie. “In bambola”, l’intera retroguardia biancoblù si è lasciata dominare senza troppe resistenze, con il Rapperswil che sembrava beneficiare di un lunghissimo powerplay ed i ticinesi incapaci di superare la metà pista. Nemmeno un time out d’emergenza chiamato da Pelletier, livido di rabbia, è riuscito a cambiare l’andamento dell’incontro.

Logica conseguenza della disarmante superiorità ospite il parziale di 0-3 registrato nei secondi 20’, con Friedli che ha dapprima pareggiato e con Persson e Danielsson che hanno poi portato avanti i Lakers, forti pure di un parziale di tiri quantificato a 21-6.

Nel terzo periodo tutti si aspettavano la reazione di Duca e compagni, ma in realtà quello a cui si è assistito è stata la semplice continuazione del monologo sangallese. Stanchi, privi di inventiva, incapaci di reagire, i leventinesi non hanno mai davvero inquietato Wolf ed anzi, hanno ulteriormente sofferto le incursioni dei sangallesi. Nemmeno l’assalto finale con Zurkirchen richiamato in panchina ha portato a vere occasioni e così il punteggio non è più mutato.

Difficile trovare spiegazioni ad una prestazione così deludente e priva di acuti, con la tenuta fisica della squadra che inizia a sollevare diverse perplessità. Il Rapperswil ha fatto la sua onestissima partita, senza strafare e forte di qualche individualità di spicco, ma con un roster comunque molto umile; proprio in questo senso una sconfitta del genere deve fare preoccupare. Non è il KO in sè a inquietare, ma è il modo in cui è maturato a rappresentare un vero campanello d’allarme.

Al momento all’Ambrì mancano quei giocatori in grado di dare impulsi e capaci di girare l’inerzia nei match più confusiHall ha cantato e portato la croce per 40’ ma da solo poco può fare, Giroux è stato servito molto male per tutto l’incontro, nullo invece l’apporto di Aucoin.

Lo statunitense sembra un vero e proprio pesce fuor d’acqua, fatica terribilmente ad inserirsi nel gioco e sbaglia un numero davvero esagerato di appoggi. Emblematica l’occasione avuta nel terzo periodo a tu per tu con Wolf, con il numero 29 che ha letteralmente appoggiato senza nessuna convinzione il disco sui gambali del cerbero avversario. Non sappiamo se alla base delle sue prestazioni vi siano problemi di adattamento alle piste, difficoltà ad interagire coi compagni o altro, ma è sotto gli occhi di tutti che l’Ambrì non possa sostanzialmente giocare con uno straniero in meno ancora a lungo.

Sempre lodevole invece l’impegno e la verve del giovane Grassi che, coadiuvato dal solito Schlagenhauf, è uno dei pochi ad avere tentato di girare una partita messasi su nefasti binari. Se la linea che da i maggiori grattacapi agli avversari è la terza, è abbastanza chiaro che qualche equilibrio interno sia saltato. Qualche dubbio suscita anche l’ostinazione con cui Pelletier manda sul ghiaccio i poco performanti Trunz e Grieder, quando in tribuna scalpita il roccioso Zgraggen.

Sarà interessante vedere se l’arrivo di Bouillon, giocatore dal carisma innato, darà la scossa che tanto serve a questa squadra. In attesa del suo approdo in Ticino non resta altro che aspettare e sperare che contro Zurigo e Berna il gruppo reagisca e faccia vedere le sue vere potenzialità dopo questo clamoroso passo falso.


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Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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