AMBRÌ – ZUGO
1-4
(0-3, 0-1, 1-0)
Note: Valascia, 5’256 spettatori. Arbitri Piechczek, Wehrli; Bürgi, Progin
Penalità: Ambrì 5×2′, Zugo 5×2′ + 1×10′ (Blaser)
AMBRÌ – Non è proseguita la striscia di vittorie iniziata dall’Ambrì con Bienne e GCK Lions. Al cospetto dello Zugo, una delle compagini più in forma del campionato, i ticinesi hanno pagato un avvio da dimenticare e sono stati sconfitti senza troppe difficoltà dagli svizzero centrali con il punteggio di 4-1.
Scesi sul ghiaccio in maniera poco ispirata e priva di mordente, i leventinesi hanno cominciato l’incontro come peggio non potevano, incassando l’1-0 di Holden dopo poco meno di 4’ di gioco. La rete dell’esperto canadese è frutto di un brutto rebound concesso da Zurkirchen, goffo nel rilasciare proprio nello slot un innocuo disco scagliato dalle sue parti da Suri.
Privi di Bianchi e Stucki ma forti del debutto in campionato di Duca ed il rientrante Monnet , la squadra di Pelletier ha tentato di abbozzare una reazione, ma non è riuscita a scardinare il sistema difensivo degli svizzero centrali. A macinare gioco hanno invece continuato gli ospiti, spinti in particolare dai loro uomini di maggior classe.
Logica conseguenza il 2-0 messo a segno in maniera un po’ fortunosa da Bouchard, lesto a insaccare dopo una serie di rimbalzi scaturita da un tiro di Sondell (con il disco in sospetta posizione di offside). Nonostante l’episodio sia stato generato in maniera casuale, il power play dei tori si è rivelato spettacolare per tutta la serata e, a conferma di questo fatto, nella seguente situazione di superiorità numerica la formazione di Kreis ha nuovamente trovato il gol.
Il perentorio 3-0, messo a segno con un tiro eccezionale dal folletto Martschini al termine di una avvolgente azione, è l’essenza stessa di come dovrebbe giostrare un quintetto quando può contare su un uomo di movimento in più.
Il monologo degli svizzero centrali è continuato imperterrito anche nel secondo terzo, con gli uomini di Pelletier apparentemente incapaci di reagire. A metà partita è così arrivata la botta decisiva, ancora una volta giunta con un giocatore di casa sulla panchina dei penalizzati. Bouchard ha giustiziato il cerbero leventinese con un imparabile polsino da due passi, a coronamento di un lungo periodo di pressione, mettendo a referto la sua seconda marcatura personale e chiudendo di fatto la partita.
Avanti per 4-0, lo Zugo si è poi comprensibilmente rilassato nel periodo conclusivo, limitandosi per lo più a difendere e lasciando il pallino del gioco nelle mani dei locali. È così giunto l’ininfluente gol della bandiera di Emmerton, servito solo a smuovere il risultato con l’esito del match già in cassaforte da tempo.
Poco da salvare dopo una prestazione del genere, con due tempi vissuti completamente in sordina, sempre in ritardo sul disco (da qui le molte penalità scaturite), incapaci di liberare il proprio slot e costantemente schiacciati dai più talentuosi ospiti. Degna di nota la reazione abbozzata negli ultimi 20’ (anche se, come anticipato, c’è stata la complicità degli ormai appagati avversari), così come dei segnali positivi sono arrivati dal visibilmente in ripresa Pestoni.
Ancora una volta tra i migliori il giovane Fuchs (da applausi uno spunto personale nel secondo periodo), mentre la sfida nella sfida tra Mäënpää e Sondell, due dei migliori difensori offensivi della lega, è stata vinta dallo svedese, autore di due assist. Il top scorer leventinese è comunque nuovamente stato uno dei fari della squadra insieme al solito Emmerton e si è pure reso protagonista di qualche duro check.
La logica e scontata storia della serata è che come per una formazione come l’Ambrì sia impossibile vincere contro una squadra come lo Zugo se il roster non gira al meglio e soprattutto scende sul ghiaccio con una mentalità rinunciataria. Per riuscire nell’exploit, ci vuole una prestazione maiuscola su tutti i fronti.
Prestazione maiuscola che l’Ambrì deve sfoderare sabato nella tana del Langnau, in quello che sarà un delicatissimo scontro diretto in chiave playoff. La goleada ottenuta a Bienne fa pensare al meglio, ma sarà importante ripartire da quanto di buono visto negli ultimi minuti contro i tori e non replicare il traumatico avvio di partita.
L’UOMO IN PIÙ: Nonostante una certe differenza di qualità tra le due rose, a fare il vuoto nel primo confronto stagionale tra Zugo e Ambrì è stata la gestione radicalmente differente del powerplay delle due squadre.
Da una parte, i ticinesi hanno vissuto di folate e intuizioni dei singoli, mentre dall’altra il gioco di Bouchard e compagni è stato fluido, avvolgente, corale e soprattutto efficace.
Tre le reti ottenute dagli special team degli svizzero centrali, a testimonianza di schemi che portano i loro frutti e sono pure molto gradevoli da vedere. I biancoblù hanno sicuramente qualcosa da imparare dalla banda di Kreis.
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