GINEVRA – AMBRÌ
3-4
(2-2, 1-2, 0-0)
Reti: 1’56 Jacquemet 1-0, 3’53 Pouliot (Jooris) 2-0, 11’11 Dauphin (Zwerger, Virtanen) 2-1, 11’28 Dauphin (Spacek) 2-2, 24’09 Praplan (Vatanen) 3-2, 35’13 Dauphin (Pezzullo, Zwerger) 3-3, 38’42 Dauphin (Spacek, Zwerger) 3-4
Note: Les Vernets, 7’019 spettatori
Arbitri: Stricker, Hungerbühler; Stalder, Steenstra
Penalità: Ginevra 4×2, Ambrì 5×2
Assenti: André Heim (infortunato), Jared McIsaac, Kilian Zündel, Davide Fadani, Valentin Hofer (sovrannumero), Alex Formenton (congedo), Tobias Fohrler (squalificato)
GINEVRA – Manca ancora la matematica certezza, ma con i tre punti conquistati giovedì l’Ambrì Piotta ha fatto un enorme passo verso la qualificazione ai play-in, che possono ora sfuggire solamente nel caso in cui Bienne o Langnau ottengano sei punti dalle ultime due partite uniti a due match da zero punti dei leventinesi. Il destino è insomma decisamente nelle mani della squadra di Cereda, che in tutto questo si è anche issata all’ottavo posto.
Quella di Ginevra è insomma stata una serata esaltante – anche se lungi dall’essere perfetta – per diversi motivi, a partire dall’incredibile poker firmato da Dauphin che ha nuovamente ribadito di aver sviluppato una grande intesa specialmente con Spacek. La partita del canadese, ma in generale dell’intera squadra, è stata caratterizzata da un buon opportunismo e dalla capacità di sfruttare le lacune di un Ginevra non propriamente ermetico.
I leventinesi questi spazi sono però stati bravi a sfruttarli, ed il fatto che quattro reti sino arrivate su un totale di appena 20 tiri in porta ben riassume la lucidità di alcune trame offensive ospiti. Dauphin ha infatti sempre segnato da pochi passi, concludendo in tre circostanze altrettante azioni da manuale ben imbastite dai compagni.
Alla squadra di Cereda va poi dato il merito di essersi saputa regolare cammin facendo. L’inizio non è infatti stato dei più promettenti, con due gol incassati nei primi quattro minuti ed una compattezza dei cinque uomini in pista molto lontana da quella vista nell’ultima eccellente prestazione contro il Davos.
Dalle prima battute si è però anche capito che nemmeno il Ginevra era nella sua serata migliore – tanti gli impegni e le emozioni vissute recentemente dai granata – ed infatti il match si è subito dimostrato molto aperto e le occasioni sono rapidamente arrivate anche sui bastoni leventinesi. Due reti nel breve volgere di 17 secondi hanno rimesso tutto in parità, e questo ha permesso all’Ambrì di prendere maggiore coraggio e di serrare un po’ i ranghi.
Intendiamoci, a livello di compattezza ed organizzazione in pista non è stata la miglior prova dei leventinesi – il match di sabato scorso si era giocato su altri livelli – ma le cose sono sicuramente andate meglio con il passare dei minuti, anche se per condurre in porto il successo ci è voluto uno Juvonen strepitoso ed anche un po’ di fortuna.
Il portiere finlandese è infatti stato autore di tanti interventi importanti, alcuni anche spettacolari come quelli su Filppula e Berthon, mentre nel finale il palo colpito a porta sguarnita da Praplan ha graziato un Ambrì che però arrivato a quel punto aveva legittimato con i suoi sforzi anche un po’ di buona sorte.
Lo sforzo collettivo è infatti stato di quelli importanti nonostante qualche sbavatura, e gli ultimissimi secondi di gara con quella mischia furibonda davanti a Juvonen sono una bella immagine per un gruppo leventinese che è ora con merito davvero vicinissimo al suo principale obiettivo.
Le uniche preoccupazioni arrivano dunque dall’infermeria, con André Heim nell’occasione assente per l’infortunio – ancora non precisato dal club – rimediato mercoledì in allenamento, mentre a Ginevra nel terzo tempo Zwerger ha incassato un colpo alla testa e non si è più visto sul ghiaccio. La speranza è che lo staff abbia scelto di preservarlo precauzionalmente.
I prossimi giorni si preannunciano insomma molto intensi per l’Ambrì Piotta, ancora atteso al match casalingo contro il Friborgo e l’ultimo della regular season in casa del Kloten. Solo a quel punto si conoscerà l’avversario dei leventinesi, che a questo punto potrebbe ancora essere una qualsiasi delle altre sei squadre che potrebbero ritrovarsi nei play-in.
IL PROTAGONISTA
Laurent Dauphin: È ovviamente il centro canadese – riscopertosi ala nell’ultimo mese – il protagonista di un match per lunghi tratti molto aperto, e nel quale Dauphin ha rappresentato il finalizzatore perfetto della manovra biancoblù. I quattro gol ottenuti arrivano a coronamento di un periodo già positivo, con un bottino di 13 punti (7 gol) nelle ultime nove partite. L’intuizione di affiancarlo a Spacek è stata tanto sorprendente quanto pagante, ed i frutti si stanno vedendo sempre di più.