RAPPERSWIL – LUGANO
2-6
(1-3, 1-2, 0-1)
Reti: 01’14 Fritz (Djuse, Jensen) 1-0, 05’06 Carr 1-1, 07’10 Guerra (Zohorna) 1-2, 15’52 Fazzini (Aebischer, Arcobello) 1-3, 25’44 Strömwall (Holm, Rask) 2-3, 29’34 Zanetti (Peltonen, Aebischer) 2-4, 30’56 Zohorna (Patry, Sekac) 2-5, 53’22 Carr (Fazzini, Thürkauf) 2-6
Note: SGK Arena, 5’523 spettatori
Arbitri: Piechaczek, Hungerbühler; Gnemmi, Gurtner
Penalità: Rapperswil 2×2 + 1×5 + 1×20, Lugano 3×2
Assenti: Giovanni Morini, Joren van Pottelberghe, Michael Joly (infortunati), Leandro Hausheer, Liekit Reichle, Niklas Schlegel, Valtteri Pulli (sovrannumero)
RAPPERSWIL – Il Lugano ha decisamente ingranato la terza, intesa come marcia e come vittoria consecutiva, cosa che non accadeva da settembre. La vittoria perentoria ed autoritaria in quel di Rapperswil conferma le tendenze in atto nelle ultime giornate, ossia che la squadra di Uwe Krupp sta finalmente mostrando quel potenziale che per mesi è stato gettato alle ortiche, con il difficile compito di mantenere una velocità di crociera molto alta.
Intanto però questi tre punti e la maniera con cui sono arrivati cominciano a mettere un po’ di pressione a chi sta sopra in classifica ai bianconeri, con quel derby di martedì alla Gottardo Arena che si annuncia infuocato. I bianconeri ormai possono puntare sia l’Ambrì Piotta che lo stesso Rapperswil, senza dimenticare che nemmeno Bienne e Langnau ora sembrano irraggiungibili.
Come detto, non sono solo i tre punti che incoraggiano i tifosi bianconeri, ma anche e soprattutto la personalità e l’autorità con cui sono stati conquistati, e gli uomini che in questo momento stanno trascinando la squadra. Il primo bel segnale colto nel canton San Gallo è stata la reazione al gol d’apertura di Fritz – unica colpevole distrazione della partita – arrivato dopo un minuto abbondante di gara, al quale hanno replicato Carr con una giocata di classe e potenza in shorthand, Guerra e Fazzini.
Quel primo tempo, chiuso sì con qualche brivido di troppo, ma in quella maniera con una reazione non rabbiosa o piena di foga bensì autoritaria e matura, ha detto che il Lugano sta raggiungendo la corretta regolazione mentale anche in trasferta, reagendo al meglio alle avversità, un tempo il vero problema di una squadra fragilissima.
Il secondo segnale, nonché il punto in cui si è decisa la partita, è stato lo spegnimento del primo fuocherello che il Rapperswil ha tentato di ravvivare con il 2-3 di Strömwall, zittito dai gol di Zanetti (prima rete stagionale) e dello scatenato Zohorna – altro gol splendido – il tutto nel giro di nemmeno un minuto e mezzo. In quel momento il Lugano ha piazzato la reazione decisiva che ha praticamente chiuso la contesa con una mazzata al morale dei Lakers da cui non si sono più ripresi, tanto che Lundskog ha provato a dare una scossa – mai arrivata – sostituendo il proprio portiere.
Tanto lavoro nella maniera giusta ripaga chi si impegna a farlo e il Lugano sta venendo premiato per il tanto lavoro davanti ai due portieri, alle assi e in forecheck, tre basi da cui i bianconeri non possono abbandonare per sperare di continuare ad avere successo. La fiducia ritrovata in tanti giocatori poi fa sì che quei tiri che non sarebbero mai entrati prima oggi si infilino negli angolini più stretti, ed è tutta questione mentale.
Il merito principale di Uwe Krupp è quello di aver restituito a questa squadra la fiducia che aveva perduto, ricostruendo gli uomini prima dei giocatori (Huska grande esempio), senza strafare o inventare nulla, semplicemente ricordando a tutti le basi per avere successo. Il coach tedesco sta pure utilizzando le rotazioni degli stranieri e di conseguenza dei portieri e dei difensori al meglio, valorizzando di nuovo lo slovacco e riuscendo a vincere anche con un line-up modificato, segno che la sua mano si sta già aggrappando salda al timone di giorno in giorno.
Ora arriva il derby con l’Ambrì Piotta e paradossalmente rispetto alle posizioni che ricoprono le due squadre in classifica potrebbe essere uno dei qualitativamente migliori degli ultimi anni, ma quello che è sicuro è che il Lugano ha contribuito in prima persona a renderlo molto atteso e di importanza fondamentale per entrambe le squadre. Fazzini e compagni a questo appuntamento ci arrivano meglio di quanto si potesse mai sperare, e se Krupp potesse recuperare Joly
, allora le cose si farebbero veramente interessanti per i bianconeri.
IL PROTAGONISTA
Daniel Carr: Il suo gol in shorthand per l’importantissimo pareggio è una perla di classe e potenza, così come il tiro potentissimo che ha chiuso i conti con il 2-6 in power play nel terzo tempo. Nel mezzo il topscorer bianconero ha dimostrato con tantissimo lavoro per i compagni di essere in crescita costante come ormai si nota da settimane, arrivando in questo periodo delicatissimo per la squadra al massimo della forma, sia mentale che fisica.