RAPPERSWIL – Due punti e nulla più. Buttali via, verrebbe da dire ironicamente, pensando al nostro campionato e alle insidie che una trasferta a Rapperswil può riservare.
E certo che nessuno li butta via questi due punti, perché interrompono la mini serie di due sconfitte da zero punti messa in piedi nel week end e perché a un certo momento nessuno ci aveva sperato più guardando quello che accadeva sul ghiaccio sangallese.
In fondo lo stretto 1-0 di vantaggio prodotto dal Rapperswil nei 56 minuti prima del pareggio non ha fatto che andare logicamente a vantaggio del Lugano mano a mano che l’orologio scandeva i minuti, il problema era più che altro un Lugano decisamente sotto tono.
I bianconeri non hanno certo dato l’impressione di scannarsi l’anima alla SGKB Arena, lasciando colpevolmente il pallino del gioco ai padroni di casa, speculando su un gioco piuttosto passivo e sulla serata di grazia di Sandro Zurkirchen.
Il portiere bianconero ha probabilmente disputato per fortuna dei suoi compagni quella che si può definire la sua migliore prestazione stagionale, fermando in maniera spettacolare alcune azioni offensive dei Lakers in particolare nel secondo periodo dopo il vantaggio di Wellman, impedendogli di prendere il largo.
Il Lugano ha faticato a trovare vie offensive degne di questo nome, affidandosi alle giocate di Klasen – a volte fin troppo altruista – e ai tiri di Luca Fazzini, ma è ancora stato evidente che molti attaccanti di punta bianconeri (Bürgler su tutti e in scia Suri) stanno attraversando un periodo clamorosamente piatto.
A rendere più difficili le cose anche la citata mancanza di nerbo dei ragazzi di Kapanen, che dopo un inizio di campionato all’insegna dell’intensità e del forecheck profondo e continuo faticano a dare continuità a queste basi fondamentali.
Alla fine si deve comunque dare atto ai bianconeri di averci creduto in extremis, trovando la rete del pareggio grazie a un fondamentale (le famose reti sporche), con Lajunen, almeno lui, sempre lì a fare male e con un po’ di fortuna, mentre tutti stavano pensando alla terza sconfitta da zero punti consecutiva. Il resto del premio lo ha confezionato la furbizia di Zangger, un altro dei pochi scesi in pista con la testa giusta e così il Lugano si è portato a casa due punti pesanti e quasi insperati.
Attenzione però, questi due punti non devono distrarre da quanto il Lugano ha mostrato sul ghiaccio sangallese, ed è fondamentale che Kapanen riprenda il discorso fatto inizialmente, evitando che la squadra si adagi su allori molto fragili e pungenti.
Due punti che danno fiato e ammorbidiscono un po’ l’ambiente in questi giorni di telenovele ma, come detto, due punti che sono tra i pochi (o gli unici) argomenti di peso di questa partita.
IL PROTAGONISTA
Sandro Zurkirchen: Il portiere bianconero è stato di gran lunga il protagonista dell’incontro, perlomeno della prima metà, quando il Rapperswil ha imperversato dalle sue parti.
Interventi sicuri e spettacolari, alcuni veramente difficili, che hanno permesso al Lugano di restare in partita fino all’ultimo, con ancora un paio di stop pesanti nell’overtime. Eh sì, di quei due punti guadagnati almeno uno abbondante è tutto suo.