Social Media HSHS

Lugano

Il Lugano si sblocca e torna da Friborgo con i primi tre punti

Un po’ incostanti sull’arco della partita, i bianconeri trovano le loro prime reti e un buon power play. Decisiva una grande giocata di Daniel Carr nel 5-2 finale

(PostFinance/KEYSTONE/Adrien Perritaz)

Il Lugano si sblocca e torna da Friborgo con i primi tre punti

FRIBORGO – LUGANO

2-5

(1-0, 0-2, 1-3)

Reti: 9’46 Walser (Diaz, Borgman) 1-0, 24’17 Thürkauf (Granlund, LaLeggia) 1-1, 26’47 Arcobello (Carr, Fazzini) 1-2, 53’56 Borgman (DiDomenico, De la Rose) 2-2, 57’12 Carr (Guerra, Thürkauf) 2-3, 58’33 Granlund (Arcobello, Ruotsalainen) 2-4, 59’38 Thürkauf (Carr, Mirco Müller) 2-5

Note: BCF Arena, 9’009 spettatori
Arbitri: Stolc, Hürlimann; Wolf, Huguet
Penalità: Friborgo 5×2 + 1×5 + 1×20, Lugano 2×2

Assenti: Michael JolyBernd Wolf (infortunati), Thibault FattonStephane PatryJeremi Gerber (sovrannumero), Arno SnellmanRoberts Cjunskis (U20 Elit)

FRIBORGO – Quando si dice che i giocatori stranieri devono fare la differenza nei momenti che contano si intende esattamente quello che ha fatto Daniel Carr a poco meno di tre minuti dalla terza sirena alla BCF Arena.

La magia in solitaria del numero 7 – già tra i più intraprendenti e anche sfortunato tra venerdì e sabato – ha di fatto deciso la sfida tra Friborgo e Lugano regalando i primi tre punti ai bianconeri in un momento di grande difficoltà dei ragazzi di Gianinazzi. E così, quell’azione spacca partita ha portato al Lugano il primo sorriso della stagione, al termine di un incontro che ha sicuramente mostrato i due volti della squadra, dalle cose positive a quelle su cui lo staff dovrà ancora lavorare.

Un primo periodo disordinato e slegato, una seconda frazione decisamente più in palla, con un power play finalmente pungente (con i due gol che hanno ribaltato momentaneamente l’1-0 del Friborgo) e una squadra ben messa sul ghiaccio, determinata e sufficientemente disciplinata.

(PostFinance/KEYSTONE/Adrien Perritaz)

Oltre alle due reti arrivate su quel power play da cinque minuti il Lugano avrebbe potuto persino allungare nel risultato, ma è stato anche frenato dall’ottimo Rüegger, e comunque va dato atto a Thürkauf e compagni di aver gestito bene anche i minuti dopo la lunga superiorità – preceduta da almeno cinque minuti al video degli arbitri – evitando di farsi soprendere dai friborghesi più riposati e freschi rimasti in panchina durante quel lungo frangente.

Gestione che invece è venuta meno nel terzo tempo, giocato in maniera troppo attendista e passiva dai bianconeri, e questo ha messo ancora più in evidenza alcuni problemi del Lugano in uscita dal terzo difensivo. Sulla pressione del Gottéron (andato a tre linee già dal quarantesimo) i difensori ospiti hanno mostrato troppa macchinosità con il disco sul bastone in retrovia, complicandosi la vita invece di cercare la soluzione più veloce e sicura, forse per la ricerca dell’azione sempre efficace.

Naturale quindi subire il pareggio in quei momenti con una sbandata – forse l’unica ma tant’è – difensiva che ha favorito l’accorrente Borgman, sul quale l’eccellente Schlegel, al debutto in campionato, nulla ha potuto.

(PostFinance/KEYSTONE/Adrien Perritaz)

La perla di Carr ha fatto da spartiacque a una partita che il Lugano ha rischiato di farsi scivolare via dalle mani più per demeriti propri che per meriti di un Friborgo già costretto a forzare i suoi uomini migliori, ma la sveglia data dal numero 7 ha praticamente abbattuto gli avversari anche sul piano morale e chissà che questa prima vittoria non sblocchi del tutto anche il Lugano, alla ricerca di un gioco meno complicato e forse con addosso un pizzico di quella paura di non riuscire a segnare.

È tornato anche un power play efficiente, gestito bene da un Arcobello che seppure non sia quello dei tempi migliori dimostra di essere un lusso per il quarto blocco, regalando una grande profondità al line up.

Ancora da registrare la mira per Ruotsalainen, mentre Granlund è apparso in crescita così come un LaLeggia meno “timido” e piuttosto pulito nei suoi interventi. E con ancora la carta di Joly ad attendere nel mazzo, per questo Lugano i margini di miglioramento restano molto ampi, pensando anche a sistemare qualche complicazione di troppo in un sistema di gioco ancora da assimilare per molti.


IL PROTAGONISTA

Daniel Carr: Già contro il Bienne si è capito che scalpitava alla ricerca della rete, con due delle occasioni migliori per il Lugano. Con l’asta clamorosa colpita nel secondo periodo alla BCF Arena si è avvicinato e poi con la perla al 57’ si è guadagnato il premio di migliore in pista. Sempre in movimento, energico e costante di cambio in cambio, va sempre dritto sulla porta e lavora al servizio di tutti, se non è ancora il miglior Carr, poco ci manca.


Click to comment

Altri articoli in Lugano