Social Media HSHS

Ambrì Piotta

Il Lugano si prende una sofferta rivincita, Ambrì battuto 3-1

garage

LUGANO – AMBRÌ PIOTTA

3-1

(1-0, 0-0, 2-1)

ambri
Reti: 16’12 Hirschi (Klasen, Pettersson) 1-0, 43’14 Lauper (Hall, Birbaum) 1-1, 43’51 Pettersson (Kostner, Klasen) 2-1, 59’59 Pettersson 3-1

Note: Resega, 7’800 spettatori (tutto esaurito). Arbitri Wiegand, Vinnerborg; Fluri, Tscherrig
Penalità: Lugano 3×2′, Ambrì 7×2′

LUGANO – Un derby da vincere per andare in pausa tranquilli, un derby da vincere per confermare la crescita palesata nelle ultime uscite. In sintesi, molto succinta, le “motivazioni” di questo primo derby della Resega, il numero 199 della storia.

Motivazioni scarne, ovviamente, perché il derby è una partita da vincere per la gloria, per l’orgoglio e per le infinite rivincite, non da ultimo per i punti. Momento diverso per le due squadre, con il Lugano che “vede” la pausa successiva per recuperare giocatori dall’infermeria, con un’ultima leggera flessione a livello di gioco e risultati mostrata sia alla Resega che in trasferta. L’Ambrì Piotta dal canto suo cerca la risalita, dopo una lunga trafila di sconfitte poco confortanti.

Patrick Fischer ha potuto contare di nuovo su Hirschi e Sannitz, ma ha dovuto fare i conti con i soliti forfait che attanagliano lo spogliatoio bianconero. Scelta “preventivata” in porta, con il ritorno di Merzlikins. Sul fronte biancoblù Pelletier ha confermato la squadra delle ultime uscite di campionato, con in porta Zurkirchen.

Diciamocelo, a livello tecnico non è stato un gran derby, anzi, ma lo sforzo a livello di intensità e voglia di lottare da parte delle due squadre è stato pienamente degno della sfida stracantonale. Il momento non propriamente brillante di entrambe le squadre è stato testimoniato dalla miriade di errori individuali su tutti i fronti, da dischi persi e mal gestiti, ripartenze spezzate da passaggi sbagliati e diversi momenti di panico nei vari slot.

Una partita del genere, per errori e intensità doveva essere vinta da chi avrebbe commesso meno errori, da chi sarebbe stato in grado di sfruttarli o da qualche individualità superiore. E sostanzialmente sono stati questi i motivi che hanno portato il Lugano a vincere questo derby, grazie a un paio di giocate di un fuoriclasse di nome Klasen e alla rete dell’immancabile Pettersson nell’unico powerplay sfruttato del match.

Proprio i powerplay, inguardabili a dir poco su entrambi i lati, sono stati la spia di segnalazione del momento di Lugano e Ambrì, con i bianconeri prevedibili come non mai e i biancoblù privi di un qualsiasi straccio di idea. I leventinesi hanno avuto comunque il merito di ben figurare in boxplay, durante i quali si è visto un’ottimo fore checking e molti tiri bloccati, permettendo a Duca e compagni di rimanere in partita sino all’ultimo e di poter sperare di portare via punti dalla Resega.

Ma la pur grande voglia di lottare degli ospiti nulla ha potuto quando le individualità bianconere hanno imposto la loro legge, figlie di una mentalità estremamente vincente inculcata da Fischer nei suoi ragazzi. Anche in questa partita la rete di scarto è stata una sola fino praticamente al termine, ma quello che traspare dal gruppo di Fischer è una convinzione di poter raddrizzare le partite sintomo di una sicurezza nei propri mezzi superiore alla media, che permette di vincere partite giocate oggettivamente maluccio.

Quello che manca invece all’Ambrì Piotta è proprio questa convinzione, ma finché gli uomini chiave della squadra come Aucoin (di nuovo in ombra e molto impreciso), Giroux (che sì trova sempre la maniera di andare al tiro pericoloso ma rallenta la manovra spesso e volentieri) oppure elementi come Steiner e Dostoinov continueranno con prestazioni fumose, ben difficilmente potrà esserci una netta inversione di tendenza.

L’ottima partita disputata da lottatori come Lauper, o da “tuttofare” di qualità come Grassi mette ancora più in evidenza questa mancanza nelle individualità di spicco, ed è evidente che le terze linee non potranno tirare il carro in eterno. Pelletier può comunque ritenersi soddisfatto per l’atteggiamento propositivo messo in pista dal primo all’ultimo minuto dai suoi, decisamente più grintosi rispetto a qualche uscita fin troppo “leggera”.

Sul fronte bianconero Fischer non potrà certo ritenersi soddisfatto per il gioco espresso dai suoi, pasticcioni in ripartenza e privi di idee che esulassero dal passaggio a Pettersson in powerplay (anche se alla fine è stata la mossa vincente…) ma sofferenti pure per le ancora numerose assenze. L’allenatore bianconero può però trarre soddisfazione dalla consueta grinta e mentalità vincente messe in pista dai suoi, sempre determinati nel mantenere la Resega un fortino quasi inespugnabile (una sola sconfitta, peraltro all’overtime, in questa stagione).

Per l’Ambrì la possibilità di rifarsi arriva già sabato alla Valascia, ansiosa di poter festeggiare il primo successo pieno della stagione, contro un Friborgo in netta ripresa, sicuramente diverso da quello battuto negli ottavi di coppa svizzera. Inutile ribadire l’importanza di questa sfida in ottica della lotta ai play off.

Il Lugano invece trova già la tanto agognata pausa, che permetterà di recuperare fiato e uomini infortunati con una classifica a dir poco soddisfacente, e soprattutto con l’impagabile soddisfazione e serenità che solo i derby vinti sanno donare.


(Clicca le frecce per scorrere le fotografie)

Click to comment

Altri articoli in Ambrì Piotta