ZUGO – La parola “continuità” a questo Lugano è ancora piuttosto indigesta. Finora, la serie più lunga di vittorie è durata solo tre partite (Rapperswil, Berna e Zurigo), ed ecco allora che la sfida della Bossard Arena – rivincita distante una sola settimana dal rocambolesco 5-4 con cui Earl ha affondato i bianconeri – poteva assumere una sorta di occasione per ricominciare una striscia positiva dopo la vittoria alla Valascia.
Occasione ghiotta, perché oltre a rendere visita ad uno Zugo piuttosto disastrato e con l’acqua alla gola, Fischer ha potuto recuperare Hirschi, Murray, Fritsche e Rüfenacht tutti in un colpo. Se ci si aggiunge la ritrovata fiducia acquisita dopo il derby vinto, ecco che le premesse erano ottime. Fischer ha praticamente rivoluzionato la formazione ad eccetto del blocco di Mclean, Micflikier e Kostner e ha confermato il pacchetto stranieri e Merzlikins a difesa della gabbia.
Lo Zugo, come detto è con l’acqua alla gola, e c’era da attendersi un inizio arrembante da parte degli uomini di Shedden. Giusto? Nemmeno per sogno. L’aggressività del Lugano ha quasi intimidito i padroni di casa, che per 15’ abbondanti hanno subito la verve e la velocità bianconera, sublimate dal gol di Micflikier, arrivato con un tiro furbesco da angolazione impossibile che ha trovato la via della rete sulle gambe di Chiesa.
Inizio ideale per i bianconeri, ma per risvegliare lo Zugo è bastato un appoggio sotto porta di Lüthi deviato da Bertaggia, con Merzlikins coperto sulla visuale e sulla traiettoria del tiro. Una rete, questa, che ha ravvivato lo Zugo, che nel secondo tempo, complice qualche pasticcio dei bianconeri in fase di rilancio, ha contenuto l’aggressività bianconera e ha saputo rispondere al nuovo vantaggio di Ulmer grazie a Holden, che ha sfruttato un brutto errore in zona neutra di Kostner. Forse troppo nervosi e imprecisi, i giocatori ospiti hanno pure lasciato qualche varco centrale di troppo, ben rattoppato da Merzlikins.
Probabile discorso di Fischer negli spogliatoi e al rientro si è visto tutto un altro Lugano. Veloce, aggressivo e ordinato, quello che insomma aveva cominciato bene questa sfida. E quindi le reti di Kostner, che con grande carattere si è fatto perdonare dall’errore su Holden, e quella di Mclean in power play sono cadute quasi per logica, visto che il Lugano aveva ripreso il controllo della gara e lo Zugo si è affidato più che altro a sporadici contropiedi e azioni personali di Earl e compagnia. Ottimo lo sforzo finale che ha permesso di contenere il forcing velleitario e piuttosto disorganizzato dei padroni di casa, che ha suggellato una vittoria importantissima e pienamente meritata.
C’era grande attesa per rivedere sul ghiaccio i rientranti, soprattutto Murray. L’unico reduce della sua famiglia ha disputato l’intera partita, e questa sarebbe già di per se una notizia, Scherzi a parte, al numero 14 manca evidentemente il ritmo, ma si è fatto vedere pungente qualche volta dalle parti di Kilpeläinen. Anche Fritsche si è ben comportato, ha portato grande calma al quarto blocco e si pure procurato qualche occasione da rete, la strada è quella giusta. Più in ombra Rüfenacht, utilizzato in alternanza a Dal Pian, e difficile da valutare per ora.
Tra gli altri, hanno disputato un’ottima partita Kparghai e Hirschi in difesa, sempre pronti e aggressivi, e l’ex biennese stupisce di nuovo per la pulizia del suo lavoro. Peccato per il capitano, che ha colto una traversa nel secondo tempo col risultato ancora sul 2-1. Più in palla Pettersson, al quale occorrono altre partite per essere completamente in sintonia con i compagni, ma l’esplosività e la visione di gioco sono delle belle carte messe sul piatto. Altra bella prestazione di Merzlikins, bravo e fortunato, ma la sua velocità e l’istinto lo salvano in parecchie occasioni.
Una vittoria fondamentale per mettere punti sulle inseguitrici, Zugo tra le altre, e per andare avanti con fiducia e sicurezza nei propri mezzi. Il recupero di uomini importanti sono atout da giocare bene, per far rifiatare qualcuno – anche qualche giovane – e avere quattro blocchi più equilibrati. Il Lugano ha conquistato 23 punti su 33 fuori casa, il derby di domenica, con i bianconeri riposati sarà una bella occasione per equilibrare un po’ questa statistica.