LUGANO – RAPPERSWIL
2-0
(1-0, 0-0, 1-0)
Reti: 7’17 Nodari (Traber) 1-0, 59’41 Arcobello (Walker, Josephs) 2-0
Note: Cornèr Arena, 4’872 spettatori. Arbitri Wiegand, Dipietro; Huguet, Schlegel
Penalità: Lugano 3×2′, Rapperswil 2×2′
Assenti: Daniel Carr, Timo Haussener (infortunati), Santeri Alatalo (squalificato), Davide Fadani (sovrannumero)
LUGANO – Era forse destino che il Lugano dovesse ripartire nel suo nuovo corso e nella nuova stagione contro la squadra che gli ha regalato il dispiacere più grande la scorsa primavera. Affrontare di nuovo quel Rapperswil “spauracchio” poteva essere un’occasione per scacciare vecchi incubi oppure poteva far tornare a galla alcuni brutti presagi.
Di tutto un po’, alla fine la squadra di McSorley è venuta a capo dei Lakers dopo una partita faticosa, complicata sotto molti punti di vista e sempre difficile da interpretare.
Privi di Daniel Carr e Santeri Alatalo, i bianconeri si sono trovati di fronte la solita compagine organizzata, tignosa ed estremamente fastidiosa da fronteggiare, che per il momento non sembra aver cambiato molto dopo i nuovi arrivi sulla panchina sangallese.
Il Lugano da par suo ha cercato in molti modi di applicare il suo gioco, spesso pasticciando in maniera banale, altre volte cozzando contro la gabbia del Rapperswil piazzata a centro pista che ha praticamente tagliato fuori le azioni in velocità dei bianconeri, costretti più di una volta a passare al largo e dirigersi sulle assi per aggirare il sistema difensivo ospite.
La rete di Nodari nel primo tempo non ha cambiato molto le coordinate con cui era iniziato il match, raramente il Lugano si è mostrato proprio slegato o completamente a suo agio, ma nonostante tutto è stata la squadra che ha trovato le occasioni migliori per segnare e che spesso ha sprecato per imperizia o per la voglia del passaggio di troppo piuttosto che finire di praticità l’azione.
Va detto che in alcuni frangenti, soprattutto nel terzo periodo è stato invece Schlegel l’assoluto protagonista, il quale ha tenuto in piedi la squadra con diversi interventi decisivi e ad alto coefficente di difficoltà, dimostrando ancora una volta di essere partito in grande forma in questo inizio di stagione.
Davanti a lui un reparto difensivo che in quanto a contenimento ha sbandato qualche volta nei momenti finali ma che ha mostrato una buona solidità, trovando qualche problema in più nel far ripartire l’azione, ma anche in questo caso la presenza “pesante” di Mirco Müller ha fatto spesso la differenza.
Calmo, lucido e sempre preciso nei passaggi o nei movimenti, l’ex New Jersey Devils ha mostrato come si guida un reparto senza troppo apparire ma semplicemente facendosi trovare pronto e al posto giusto in qualsiasi contesto senza mai dare l’impressione di andare in difficoltà.
In attacco per contro è mancata concretezza e qualche idea in più per scardinare la difesa dei Lakers, con qualche scialacquata di troppo dai vari Arcobello, Thürkauf e Fazzini che avrebbe potuto finire in maniera migliore.
D’altra parte però occorreva soprattutto partire bene per il Lugano, aprire con una vittoria in casa davanti al pubblico e con uno shutout è sempre qualcosa di molto positivo e anche se la squadra di McSorley ha molto su cui lavorare, partire con il piede giusto in una partita sempre insidiosa libera solo sensazioni positive. E perlomeno i bianconeri hanno forse scacciato qualche paura che ancora li attanagliava.
IL PROTAGONISTA
Niklas Schlegel: Già in Champions Hockey League il portiere bianconero aveva dimostrato di essere in grande forma e anche contro il Rapperswil nella prima di campionato ha sfoderato interventi decisivi.
Sempre lucido e attivo ha dato sicurezza ai propri compagni con interventi puliti e senza fronzoli, aprendo il proprio campionato con un bel shutout.
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