BERNA – LUGANO
2-5
(1-2, 0-1, 1-2)
Reti: 5’38 Pestoni 1-0, 6’49 Bürgler (Bertaggia, Sannitz) 1-1, 10’19 Fazzini (Suri, Romanenghi) 1-2, 35’25 Bertaggia (Bürgler) 1-3, 51’18 Pestoni (Untersander) 2-3, 55’15 Bertaggia 2-4, 59’10 Zangger (Suri) 2-5
Note: PostFinance Arena, 15’777 spettatori. Arbitri Lemelin, Hungerbühler; Fuchs, Wolf
Penalità: Berna 3×2′, Lugano 3×2′
BERNA – Riuscire a mettere in difficoltà tale il Berna in casa propria da costringere Kari Jalonen a chiamare un time-out a metà partita non è roba da tutti i giorni.
Certo, il Berna visto in pista alla Postfinance Arena venerdì sera ha mostrato un bel po’ di problemi che, sommati alla bella partita messa in pista dai bianconeri, hanno provocato qualche primo fischio dalle esigenti tribune della pista della Capitale.
In quel frangente di una decina di minuti abbondanti, Niklas Schlegel ha tenuto in partita i suoi con una serie di interventi ad alta difficoltà, quando il Lugano ha imperversato come la pioggia sul tetto dell’impianto bernese.
Aggiungiamo al concetto di cui sopra che se dopo il time-out il Berna non è riuscito a cavare che un paio di cambi promettenti per poi ripiombare sotto a subire l’1-3 di Bertaggia, ecco che allora quella partita sembra indirizzata in una certa direzione.
E lo è sembrato già dopo il promettente primo periodo del Lugano, caratterizzato dalla rimonta sul gol estemporaneo di Inti Pestoni (chi se non lui), sbloccatosi con la prima marcatura stagionale.
Bianconeri ordinati, ben messi in pista e disposti soprattutto ad aiutarsi da vicino uno con l’altro evitando scollamenti pericolosi, sudando freddo in un paio di normali circostanze, ma mostrando una bella autorità.
Insomma due tempi di ottima fattura, tatticamente e mentalmente, con una squadra finalmente pronta fin dal primo cambio a differenza di quello che si era visto a Rapperswil, e i padroni di casa, forse colpevolmente sorpresi da questa efficienza del Lugano, ne hanno pagato dazio subendo una squadra che per la prima volta da tanto tempo è arrivata alla temuta Postfinance Arena per dettare il gioco, mica poco.
Gioco comandato per quei quaranta minuti buoni, subito solo in parte quando nel terzo periodo gli orsi si sono dati una bella scrollata per cercare di riarpionare il fuggitivo e riaprire la contesa, ma la bravura dei ragazzi di Kapanen è stata anche nel non panicare mai.
Davanti all’ottimo Zurkirchen i difensori hanno ingabbiato il sistema del Berna impedendogli di cercare conclusioni dalla stretta distanza di prendere possesso della zona per “peso”, tenendo fuori dal cono davanti al proprio portiere i vari Ruefenacht, Ebbett e Moser, costretti a girare al largo.
Solo nel citato “rush” del Berna a cavallo del secondo gol di Pestoni (sembrano storie scritte apposta, come la doppietta decisiva di Bertaggia nel giorno del rinnovo) il Lugano ha traballato un po’, ma l’incedere del Berna, più deciso ma mai ordinato, grazie anche al disturbo costante del forecheck bianconero, non ha mai generato il panico vero dalle parti di Zurkirchen.
Il Lugano ha insomma messo in pista una partita fatta di ordine, disciplina e tanta, tantissima personalità, all’immagine di un Klasen poco concreto ma molto attivo sul piano del gioco, che non si è mai nascosto nemmeno agli urti rudi dei difensori bernesi e di un citato Zurkirchen che ha mostrato ancora una volta di avere qualità sottovalutate.
Ancora tanta sostanza dalla difesa, con Chorney e Ohtamaa a comandare e dettare i ritmi delle uscite dalla zone calde, restati entrambi lucidi fino all’ultimo anche grazie a un minutaggio più limitato (22 minuti per Chorney e meno di 20 per Ohtamaa).
Stavolta, a differenza della trasferta comunque fortunata di Rapperswil, il Lugano è sceso in pista con testa fin dal primo cambio, senza mai ballare sulle ginocchia e anzi prendendosi gli applausi per la personalità e la disciplina messa in pista nella quarta vittoria su sette trasferte, dalle quali è uscito in una sola occasione senza punti.
Infine un dato significativo salta all’occhio, ed è quello che aveva caratterizzato il buon periodo dei bianconeri a cavallo di ottobre: il Berna ha tirato in porta solo 17 volte, contro i 36 tentativi dei bianconeri. È proprio vero che i successi si costruiscono dalle fondamenta.
IL PROTAGONISTA
Alessio Bertaggia: Quella di venerdì è stata proprio la sua giornata. Il rinnovo contrattuale con il Lugano annunciato in mattinata, la doppietta alla Postfinance Arena con tanto di game winning gol e conseguente vittoria nella Capitale, difficile chiedere di più.
Il numero 10 effettivamente è stato una costante spina nel fianco dei difensori bernesi e ha aiutato anche Bürgler a riprendersi dando il via all’azione per l’1-1 nel primo tempo, ricambiato con il passaggio per l’1-3.