LUGANO – LOSANNA
5-1
(0-0, 3-1, 2-0)
Reti: 23’34 Bertaggia (Fazzini) 1-0, 28’05 Fuchs (Genazzi, Sekac) 1-1, 32’53 Carr (Arcobello, Alatalo) 2-1, 36’56 Bertaggia (Boedker, Alatalo) 3-1, 45’44 Carr (Alatalo, Arcobello) 4-1, 51’08 Alatalo (Thürkauf) 5-1
Note: Corner Arena, 4’738 spettatori
Arbitri: Stricker, Hürlimann; Wolf, Progin
Penalità: Lugano 4×2′, Losanna 2×2′
Assenti: Yannick Herren (infortunato), Leland Irving, Libor Hudacek, Matteo Nodari (sovrannumero), Davide Fadani, Evan Tschumi, Nicolò Ugazzi, Jari Näser, Alessandro Villa, Riccardo Werder (Rockets)
LUGANO – La sicurezza di una squadra la si misura anche con la capacità di riprendersi subito e di gettare sul ghiaccio l’ultimo sforzo senza sbandare. Il Lugano in questo caso ha dimostrato ancora una volta di essere squadra, di avere un’anima e di essere ormai una macchina che sa viaggiare da sola.
E quanto infonde sicurezza questa squadra quando è sul ghiaccio, fa capire che ognuno sa quello che deve fare e che continuando ad applicarlo prima o dopo le cose riescono al meglio. E succede anche nelle partite che non escono perfette sul piano qualitativo, come quella contro il Losanna di giovedì sera, quando il Lugano si è proposto per alcuni tratti in una delle partite meno convincenti dell’ultimo periodo per lucidità nel prendere le decisioni e costruzione del gioco offensivo.
Facciamo subito chiarezza, la squadra di McSorley non ha giocato male, anzi, si è solo persa in qualche passaggio di troppo in zona neutra, soprattutto tra il primo tempo e metà partita, sbagliando diverse combinazioni facili chiuse dal filtro del Losanna in zona neutra. In questo il Lugano ha mostrato la sua bravura, quella di continuare a pensare soprattutto alla solidità in retrovia e a recuperare per primo il disco – esercizio che non sempre è riuscito nel forecheck ospite – per pulire la zona e renderla sicura attorno al sicuro Schlegel.
Dopo un tempo e mezzo piuttosto faticoso, con la squadra di Fust a manovrare velocemente il disco ma senza dare mai l’impressione di costruire qualcosa di fluido e continuo, e con un gioco ricco di errori, il Lugano ha trovato lo slancio grazie anche alla classe dei singoli, con la doppietta di Bertaggia e il gol di Carr, intramezzati dal provvisorio pareggio ospite ad opera di Fuchs.
Già il ritrovato vantaggio con il micidiale numero 7 bianconero (il quale ha poi completato la sua terza doppietta stagionale) aveva slegato un po’ il Lugano e a giovarne è stata soprattutto la manovra d’attacco, che attendeva delle vie più centrali e una fluidità maggiore per mettere pressione all’impianto difensivo ospite.
In una partita contraddistinta di nuovo e sempre di più dall’incapacità degli arbitri (su certi episodi andrebbe scritto un articolo a parte), il Losanna si è infatti appoggiato soprattutto sulle due prime linee offensive, mostrando però diverse lacune davanti a Boltshauser e il Lugano ha cominciato con il passare del tempo a insidiare di più il portiere biancorosso soprattutto con una presenza maggiormente invasiva nello slot basso.
E la sicurezza del Lugano, si diceva, sta nel fatto che ha fiducia nel proprio gioco e nel proprio sistema, senza mai snaturarsi anche quando magari non riesce tutto al meglio. La differenza con il Losanna è stata che Bertschy e compagni a un certo punto hanno iniziato a giocare più profondi dimenticando il forecheck che avevano portato avanti per quasi due tempi, e ad approfittarne sono stati infatti i ragazzi di McSorley, che hanno punito gli svarioni continuando ad insistere sul proprio sistema.
Alla fine il chiaro successo per 5-1 suggella soprattutto questo, il Lugano ha mostrato di saper fare sue anche partite che magari sono più rognose di altre – anche per demeriti propri – semplicemente continuando a insistere sulle cose basilari e restando compatti in difesa, attendendo al varco l’errore o il cambio di gioco dell’avversario e andando sempre dritto per la propria strada.
E questo fa la squadra bianconera, anche quando sembra sul punto di sbandare si riprende e si ricompatta, con la sicurezza e la fiducia che solo un gruppo sano e e compatto sa fare, con la guida di un coach esperto come Chris McSorley. E con altri punti rosicchiati i bianconeri possono continuare ad insidiare la parte alta della classifica, obiettivo che ormai non è più fuori portata come si poteva credere solo un mese fa ma che deve essere puntato nel mirino già da gennaio.
Ma intanto la truppa bianconera può godersi delle feste molto serene, consapevole di poter recitare un ruolo da protagonista nei mesi a venire. Già, il vento è decisamente cambiato rispetto alle prime settimane d’autunno.
IL PROTAGONISTA
Alessio Bertaggia: La sua doppietta è da attaccante puro, di velocità, opportunismo e movimenti elusivi, e soprattutto il 2-1 ha ridato lo slancio giusto al Lugano dopo il pareggio del Losanna. Dopo la conferma della sua partenza dalla Cornèr Arena il numero 10 sembra essersi liberato da un certo peso, e anche contro i biancorossi ha confermato il suo ottimo periodo di forma, presentandosi come una vera spina nel fianco per la difesa di John Fust.
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