LUGANO – Ha lasciato la vita terrena con discrezione, com’è sempre stato nelle sue corde. È scomparso nei giorni scorsi all’età di 93 anni Severo Antonini, un vero gentiluomo, una figura preziosissima nella storia dell’Hockey Club Lugano.
Quando nel 1978 Geo Mantegazza assunse le redini del club per rivoluzionare l’hockey svizzero, lo volle con sé, prezioso consigliere, schivo verso taccuini e telecamere, vicino fino all’ultimo a tutte le realtà che ruotano ancora oggi attorno all’HCL.
Severo è stata l’eleganza in persona. Sempre misurato, mai sopra le righe, ha attraversato con classe più di quarant’anni di vita bianconera.
Vicepresidente del Comitato del club dal 1978 al 2000, membro del Consiglio Direttivo dal 1991 al 2000, Vicepresidente del Consiglio d’Amministrazione dell’Hockey Club Lugano SA dal 2000 al 2006, Severo è stato, spesso dietro le quinte, tra gli artefici del primo Grande Lugano degli Anni Ottanta. Ma anche nei due decenni successivi non ha mai mancato di dare il suo forte contributo di competenza sportiva e di conoscenza del territorio luganese e ticinese.
Lo ricorderemo sorridente, sereno, con una battuta garbata per tutti i suoi interlocutori in ogni e qualsiasi situazione, anche la più stressante. Lo ricorderemo bianconero a 360 gradi, con la sua Juventus e il suo Lugano nel cuore. Grazie Severo, l’HCL non sarebbe stato lo stesso senza di te.
Nell’immagine HCL: Severo Antonini (a destra) solleva la coppa di campione svizzero 2022/2003 negli spogliatoi dell’allora Resega insieme a “Cuccio” Viglezio, storico dirigente dell’Hockey Club Lugano.