
LUGANO – BERNA
3-1
(1-0, 1-1, 1-0)

Reti: 10’22 Emanuelsson (Sgarbossa, Sekac) 1-0, 30’24 Simion (Thürkauf) 2-0, 31’41 Bemström (Lehmann) 2-1, 43’55 Fazzini (Sanford, Alatalo) 3-1
Note: Cornèr Arena, 5’703 spettatori
Arbitri: Lemelin, Stricker; Meusy, Nater
Penalità: Lugano 3×2, Berna 5×2
Assenti: Rasmus Kupari, Alessio Bertaggia, Brendan Perlini (infortunati)
LUGANO – Tante certezze e pochissimi dubbi. I sorrisi a fine partita di giocatori, staff tecnico e naturalmente tifosi fotografano al meglio lo stato delle cose in quel della Cornèr Arena.
Questa prima domenica dicembrina ha riaffermato quanto ormai si era capito sul fronte bianconero, lo stato di forma di una squadra lanciata sui binari a una velocità di crociera a dir poco invidiabile, quasi inscalfibile nel suo sistema difensivo a dir poco fenomenale e pure nella testa di giocatori che vanno in pista con una fiducia in loro stessi, nei compagni e nel sistema di gioco impensabile solo fino a pochi mesi fa.
Non era affatto scontato nemmeno l’incontro di domenica pomeriggio contro gli orsi, la squadra di Heinz Ehlers nelle ultime uscite si è mostrata in ripresa sia sul piano del risultati che su quello del rendimento dei singoli, con i vari Bemström, Aaltonen ed Ejdsell (infortunato nell’occasione) ben lontani dalle magre di qualche settimana fa.

(Photobrusca & Luckyvideo)
Però quando va in pista la squadra di Tomas Mitell se ne infischia di chi si trova davanti, il sistema e l’attitudine sono sacri, ecco perché ultimamente assistiamo a delle partite fotocopia – ovviamente nel senso positivo del termine – da parte di Thürkauf e compagni.
Come contro il Kloten i bianconeri hanno regalato momenti di hockey vero e spettacolo nel primo tempo, e sempre nella stessa maniera hanno raccolto meno di quanto preparato in tavola. Come in quell’occasione hanno allungato nel secondo periodo e quando l’avversario si è fatto sotto in scia di uno dei pochi errori di gestione della fase difensiva non c’è stato alcun momento di panico.
Chiaramente la partita è cambiata sul piano dell’equilibrio, il Berna non si è più permesso di lasciare così tanti spazi nello slot davanti al proprio portiere, ma il Lugano non ha dovuto fare altro che andare avanti sulle stesse pagine e alla fine è arrivato in maniera naturale l’allungo, grazie all’immancabile giocata della linea di Sanford finalizzata da Fazzini.

(Photobrusca & Luckyvideo)
Nota da rimarcare, tre reti su tre arrivate in powerplay, le prime due di Emanuelsson – pedina veramente interessante e duttile – e quella di Simion su azioni simili costruite nel terzo, quella di Fazzini con un’entrata diversa ma comunque sempre in superiorità numerica
Alquanto eloquente anche la gestione del vantaggio nel finale, il Berna ha cercato di giocarsela anche in sei contro cinque ma non è riuscito a colpo ferire l’ottimo Van Pottelberghe, chiudendo anzi in inferiorità numerica alla terza sirena.
Insomma San Nicolao per il Lugano non ha portato solo mandarini e spagnolette ma anche una pausa della Nazionale passata al quarto posto della classifica con la miglior difesa del campionato, qualcosa che ad inizio campionato era quasi impensabile nei pronostici ma che oggi è diventato legittimamente un terreno alla portata di questi inscalfibili bianconeri
IL PROTAGONISTA

Tomas Mitell: Alla Cornèr Arena si sono scontrati due coach che fanno della difesa la loro base di partenza. Mitell sulla difesa ci ha costruito sopra come fosse il muro portante della casa, Ehlers è conosciuto per essere un “ultradofensivista” nel suo gioco. Lo svedese domenica ha imbrigliato però un Berna che stava dando segnali di ripresa importanti, lasciando ai giallorossi solo le briciole grazie a un telaio collettivo che ha imbrigliato le velleità degli ospiti.
HIGHLIGHTS



