ROCKETS – LUGANO
1-5
(1-2, 0-2, 0-1)
Note: Pista di Biasca, 986 spettatori. Arbitri Boverio, Stricker; Ambrosetti, Castelli
Penalità: Rockets 6×2′, Lugano 3×2′
BIASCA – Anche per il Lugano è giunto il momento di esordire ufficialmente nella stagione 2016/17, sfidando, come aveva fatto l’Ambrì Piotta, i Ticino Rockets di Luca Cereda.
Con una formazione priva dell’infortunato Kparghai, di Martensson (a riposo) e Morini, prestato per l’occasione ai Rockets, i bianconeri si sono imposti per 5-1 su Dotti e banda.
La squadra di Shedden ha cercato subito di mettere sotto pressione la difesa locale, con giocate veloci e schemi diretti sulla porta. I Rockets hanno sin da subito sofferto la velocità d’esecuzione degli avversari, giocando praticamente solo di rimessa ma difendendosi spesso con più ordine rispetto all’ultima disastrosa uscita.
Un primo tempo chiuso sul 2-1 per il Lugano grazie alle reti di Bürgler (doppietta per lui all’esordio), Walker e Colombo per i Rockets ha visto il Lugano fare praticamente partita da solo, ma ha sbattuto più volte contro Stefan Müller, decisamente in ottima forma.
Dal secondo tempo il Lugano è sembrato avere una flessione fisica, dovuta alla mancanza di ritmo, ma ciò non gli ha impedito di colpire ancora due volte con Vauclair pochi secondi dopo la fine di un power play e di nuovo Bürgler in superiorità numerica. A 5 contro 5 i bianconeri hanno avuto qualche normale difficoltà in più, soprattutto nelle nuove coppie di difesa che necessitano dei necessari automatismi, ma per quelli ci vorrà il giusto tempo per coordinarsi.
Alla fine il match è terminato 5-1 in favore dei bianconeri dopo un terzo tempo che ha visto la sola rete di Walker (doppietta anche per lui) e dei Rockets che ci hanno provato anche con buona insistenza ma hanno dovuto fare i conti con un Merzlikins già in forma campionato, subentrato dal 30′ a Manzato, che ha mostrato buona reattività e sembra pienamente recuperato.
Tra gli altri si è messo in ottima luce Sondell, molto mobile e creativo, e che quando è piazzato sulla blu è già padrone di quello spazio, da vero blue liner. Ottime impressioni sono giunte anche da Bürgler, spesso al posto giusto nel momento giusto, soprattutto nello slot in power play, mentre è risultato più in ombra Zackrisson, che aldilà di una buona gestione delle superiorità numeriche è in piena fase di adattamento.
Per il Lugano le indicazioni sono ancora molto generiche, si devono attendere test più probanti a partire da Mannheim per trarre giudizi più precisi, ma le prime impressioni possono essere positive.
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