ZSC LIONS – LUGANO
2-3
(0-1, 2-1, 0-0; 0-1)
Reti: 6’25 Carr (Marco Müller) 0-1, 21’36 Hollenstein (Geering) 1-1, 25’01 Bodenmann (Wallmark, Kukan) 2-1, 36’07 Granlund (Klok, Marco Müller) 2-2
Rigori: Texier, Arcobello, Granlund
Note: Swiss Life Arena, 12’000 spettatori
Arbitri: Stricker, Hungerbühler; Wolf, Urfer
Penalità: ZSC Lions 5×2, Lugano 5×2
Assenti: Loic Vedova (infortunato), Kris Bennett, Stephane Patry, Nicolò Ugazzi, Yves Stoffel, Gregory Bedolla (Ticino Rockets), Mikko Koskinen, (sovrannumero), Calle Andersson, Samuel Guerra (ammalati)
ZURIGO – Questo ultimo weekend di certo non faceva dormire sonni molto tranquilli dalle parti della Cornèr Arena. La consapevolezza di dover affrontare un back-to-back contro gli ZSC Lions (comunque in un momento di difficoltà) poteva far scattare qualche crisi di panico in un Lugano che in diverse occasioni si era mostrato altamente sensibile alle sollecitazioni del campionato, ed invece i bianconeri sono stati la squadra che tra quelle impegnate nella lotta per l’accesso ai preplayoff ha fatto l’affare migliore.
Cinque punti strappati di mano alla squadra di Marc Crawford con la forza del gruppo e la disciplina, con la fame finalmente di voler fare un centimetro in più degli avversari e anche con la scia di qualche certezza aggiuntiva.
Se la sfida di venerdì non poteva fungere da vera svolta su un piano generale per i ragazzi di Luca Gianinazzi, quella vittoria è sembrata comunque fare da scintilla per i bianconeri capaci di proporre per diversi tratti un’ottima prova sul ghiaccio della Swiss Life Arena. Granlund e compagni si sono fatti preferire all’avversario soprattutto nel primo periodo, quando avrebbero potuto chiudere quei venti minuti anche con almeno una rete in più di scarto rispetto alla sola segnata da Daniel Carr in shorthand.
Sarebbe servita anche in vista di una prevedibile accelerazione dei padroni di casa, cosa puntualmente avvenuta nel secondo periodo, quando il Lugano si è fatto prendere di nuovo da qualche penalità inutile, subendo un po’ troppo il nuovo ritmo dei padroni di casa.
Subita la rimonta il Lugano ha avuto la capacità di fare abbassare di nuovo il ritmo della partita, trovando il nuovo pareggio con Granlund in (finalmente) power play, dopo aver sprecato di nuovo un lungo periodo in 5 contro 3. La rete del finnico ha portato la partita su un piano più equilibrato e prudente, almeno finché i bianconeri non sono sembrati un po’ sulle gambe nel finale e ad ergersi protagonista è stato un grande Schlegel.
Perso di nuovo Walker dopo un contrasto alla balaustra, Gianinazzi ha ridisegnato le linee, costringendo qualcuno ai doppi turni, ma la barca ha comunque retto, basandosi sul sacrificio di tutta la truppa e sulla voglia vera del Lugano di portarsi a casa dei punti.
Il portiere bianconero è stato protagonista anche nei rigori, parandone 10 su 11, prima del guizzo di Granlund che ha trasformato un tranquillo week end di paura in una gita molto proficua, sia sul piano dei punti che su quello della fiducia, di cui il bus della squadra può riempire i bauli.
È stata soprattutto quest’ultima sfida a lanciare dei segnali incoraggianti, non solo sul piano dell’unità di squadra (come visto anche venerdì) ma anche su quello della disciplina, con i difensori bianconeri capaci finalmente di limitare al massimo quegli svarioni incomprensibili costati tanti punti nelle ultime settimane, e forse, piano piano, anche la mira degli attaccanti sembra finalmente migliorare.
Il tempo stringe e a contare sono sempre di più i punti, in qualsiasi maniera arrivino. Chissà che forse il messaggio sia finalmente passato anche dalle parti dello spogliatoio bianconero.
IL PROTAGONISTA
Niklas Schlegel: Protagonista per due partite di fila contro lo stesso avversario, in maniera assolutamente meritata. Anzi, nella sfida della Swiss Life Arena il numero 34 ha avuto molto più lavoro rispetto alla sera precedente, salvando poi i primi punti con quel riflesso a pochi secondi dalla terza sirena e poi fermando 10 rigori su 11 nell’appendice decisiva. Bentornato.