BERNA – LUGANO
2-5
(1-1, 1-1, 0-3)
Reti: 9’10 Pestoni (Ebbett, Scherwey) 1-0, 17’11 McIntyre (Klasen, Bürgler) 1-1, 26’24 Praplan (Sciaroni, Mursak) 2-1, 33’49 Suri (Lajunen) 2-2, 46’22 McIntyre (Klasen, Fazzini) 2-3, 58’22 Bertaggia 2-4, 58’52 Bürgler 2-5
Note: PostFinance Arena, 17’031 spettatori. Arbitri Stricker, Stolc; Kovacs, Nothegger
Penalità: Berna 3×2′, Lugano 5×2′
BERNA – Giocarsi i playoff in uno scontro diretto a inizio gennaio. Di certo i piani di Berna e Lugano dovevano essere ben diversi da questo ma tant’è, la stagione che stanno vivendo i campioni svizzeri e i bianconeri ha preso questa piega e occorre quindi ballare con la musica che non concede pause.
Nello scontro diretto della Postfinance Arena l’aria di questa stagione difficile la si è respirata fin dall’inizio, con un Berna più padrone della situazione ma che ha altresì mostrato molti dei suoi limiti attuali, mentre il Lugano ha faticato a scrollarsi di dosso una certa polvere nonostante il recente successo sul Friborgo prima di crescere alla distanza.
Ed è stato un Lugano che ha dovuto necessariamente soffrire, e lo ha fatto anche bene in alcuni frangenti, ma tra alti e bassi la squadra di Pelletier sta ritrovando fiducia nei suoi mezzi e compattezza.
Lo ha mostrato il continuo rispondere ai primi due vantaggi del Berna, nonostante gli orsi con una certa foga si facessero preferire in attacco, e lo ha mostrato la capacità di soffrire senza però panicare, facendo capire al Berna che poteva pungere anche dopo aver subito per qualche minuto.
Questo però ha inizialmente sottolineato una certa mancanza di concretezza da parte del Lugano, che prima del nuovo vantaggio di Praplan e del pareggio di Suri (in gol dopo 23 incontri!) ha avuto alcune occasioni clamorose per indirizzare la partita su una strada più favorevole in anticipo, costruendo molto bene soprattutto grazie al grande lavoro dei primi due centri, McIntyre e Lajunen.
Nel contempo però, quando la squadra di Pelletier ha cominciato a crescere sul serio e a costruire azioni ragionate, la foga l’ha tradita, andando a prendersi troppe penalità ingenue – in particolare con Sannitz… – che hanno rotto il suo ritmo, impedendogli di prendere accelerazione quando ne aveva la possibilità.
Quando infatti il Lugano ha avuto tempo e spazio di giocare con continuità i bianconeri lo hanno fatto con costrutto e pazienza, in un contesto da non sottovalutare per tensione e difficoltà e, trascinati da McIntyre, hanno avuto finalmente quella spinta di personalità mancata all’inizio in un terzo tempo brillante e di grande personalità.
Per una volta anche cinico al momento giusto e di nuovo in power play, il Lugano ha gestito con intelligenza i minuti finali, senza strafare ma conscio dei suoi mezzi e della posta in palio, piazzando un colpo non da poco al morale del Berna, andato via via in confusione davanti alla compattezza dei bianconeri.
Significativo come i ragazzi di Pelletier abbiano gestito i minuti finali, mozzando con due reti a porta vuota il tentativo di rientro del Berna, mostrando carattere e sicurezza nei propri mezzi. Questa prestazione dimostra che Pelletier sta lavorando bene nei suoi intenti di riportare alla “normalità” questa squadra, cercando di ottenere il massimo da quello che i giocatori possono dare e affidandosi a chi per ora può fare la differenza, come un grande McIntyre e un pacchetto stranieri in generale positivo e decisivo come mai lo era stato in stagione.
Il Lugano è vivo e ha grandissimi margini di miglioramento, sta alla squadra dare un seguito a questo successo e continuare a crescere, restando con i piedi per terra ma con gli occhi indirizzati su obiettivi finalmente chiari.
IL PROTAGONISTA
David McIntyre: Dopo la bella prova già messa in pista contro il Friborgo, il canadese dimostra ancora una volta le sue capacità e cosa significhi essere un giocatore “two ways”.
Decisivo in attacco con doppietta e game winning gol e utilissimo in retrovia con tanto lavoro e dischi brucianti riportati in zone più fresche, leader e trascinatore. L’uomo giusto al momento giusto.