GINEVRA – LUGANO
4-0
(2-0, 1-0, 1-0)
Reti: 11’14 Wingels (Völlmin, Le Coultre) 1-0, 15’04 Fehr (Winnik, Le Coultre) 2-0, 26’40 Miranda (Karrer, Le Coultre) 3-0, 44’32 Rod 4-0
Note: Les Vernets, 6’143 spettatori. Arbitri Hebeisen, Kaukokari; Progin, Gnemmi
Penalità: Ginevra 2×2′, Lugano 2×2′
GINEVRA – Oggi Sami Kapanen è un allenatore che aspetta con impazienza la pausa riservata alle nazionali, a differenza di altri coach che magari di questo break farebbero volentieri a meno.
Il suo Lugano ha visto infatti suggellare il suo momento negativo, iniziato con il derby e non solo per il risultato, con una sconfitta in quel di Ginevra, la più pesante della stagione non solo sul piano numerico.
I bianconeri, alle prese anche con le pesanti defezioni di Zangger, Suri e Romanenghi (oltre a quelle di lungo corso di Morini e Walker) non hanno avuto molti argomenti contro un Ginevra reduce da un periodo altalenante ma pieno di fiducia in ogni sua giocata.
Già la sfida contro l’Ambrì Piotta aveva mostrato un Lugano meno brillante fisicamente e con meno lucidità nei pensieri, fattori che si sono moltiplicati a Les Vernets, con i granata decisamente più propensi a vincere gli scontri uomo contro uomo e maledettamente concreti.
Questi due aspetti del gioco hanno scoperto le carte in tavola, con i bianconeri ad inseguire costantemente il disco e a sbattere su Descloux (o con tiri sciaguratamente fuori dalla porta) mentre sull’altro fronte la potenza fisica di Rod e compagni ha fatto il paio con una concretezza sotto porta davvero invidiabile, aiutata però da quei giusti e a volte impercettibili dettagli che fanno la differenza.
La squadra di Emond ha infatti lavorato meglio nello slot offensivo e negli angoli, dove hanno approfittato degli errori ospiti per recuperare dischi importanti. Il Lugano ha vissuto dieci minuti difficili nel primo tempo, il lasso temporale necessario a Wingels e Winnik di portare i suoi sul 2-0 sfruttando un errore di Bertaggia nel gestire un disco piuttosto banale e di tutto il sistema difensivo negli spostamenti davanti a Zurkirchen.
Il Lugano da par suo si è costruito diverse ottime occasioni nel secondo tempo, venendo colpito pesantemente con il 3-0 di Miranda proprio nel suo miglior momento e dopo aver sfiorato a più riprese il gol che avrebbe dimezzato lo scarto.
Aldilà di questo i bianconeri hanno continuato a mostrare quella mancanza di lucidità con e senza disco già sottolineata con una leggera preoccupazione da Kapanen dopo il derby, faticando ad aiutarsi tra compagni nelle situazioni di ripartenza e quando andavano gestiti i cambi.
Non va dimenticato che il Lugano si è presentato a Ginevra con una formazione pesantemente incerottata, con due soli centri di ruolo e Jecker spostato in attacco in mezzo a Bertaggia e al giovane Canonica, 16enne prelevato dagli elite bianconeri.
Questo non deve essere visto come una scusa determinante ma ha sicuramente pesato fortemene sugli schemi, nelle situazioni di ingaggio e ripartenza e sulla capacità di fare ritmo.
Tirate le somme il Ginevra ha meritato pienamente la vittoria, con un risultato sì pesante, ma la concretezza messa in pista dalle aquile è stata sicuramente di alta qualità. Il Lugano ha mostrato ancora che ha bisogno di un “refresh”, come aveva ammonito il suo allenatore, ed è stato messo in difficoltà non solo da par suo e dagli errori commessi ma anche dalla difficoltà di schierare una formazione offensiva più competitiva e meno di emergenza.
Sui bianconeri pesa ancora la mancanza di freddezza e precisione davanti alla porta, nonostante le occasioni create e sbagliate nei momenti in cui avrebbero potuto fare ancora la differenza. Ci si aspetta maggior peso da parte di alcuni giocatori in certe situazioni, ma tutto questo fa parte di un processo di crescita che comporta certe difficoltà in un campionato che esige competitività e grande preparazione.
I bianconeri hanno già dimostrato di poter competere sempre anche con le migliori, ma in questo momento ha veramente bisogno di fermarsi per riordinare le idee e recuperare qualche pedina importante.
IL PROTAGONISTA
Tommy Wingels: Giocatore tra i più completi del campionato, il topscorer del Ginevra ha creato scompiglio due cambi su tre, aprendo le marcature con un bel lavoro nello slot.
Classe, visione di gioco e tanto lavoro, anche contro il Lugano il canadese non si è risparmiato, facendo sentire la sua presenza determinante in ogni zona della pista e in ogni contesto di gioco.