LUGANO – LANGNAU
8-1
(3-0, 3-0, 2-1)
Reti: 1’45 Bürgler (Herburger, Suri) 1-0, 3’06 Boedker (Riva, Bertaggia) 2-0, 5’38 Morini (Nodari) 3-0, 26’40 Suri (Herburger, Riva) 4-0, 36’56 Suri (Herburger) 5-0, 37’32 Sannitz 6-0, 48’32 Loeffel (Lammer, Wellinger) 7-0, 49’38 Sturny (Julian Schmutz, Leeger) 7-1, 53’54 Bürgler (Suri) 8-1
Penalità: Lugano 2×2′, Langnau 4×2′
Note: Corner Arena, 746 spettatori
Arbitri: Stricker, Stolc; Schlegel, Cattaneo
Assenti: Jani Lajunen (infortunato), Timo Haussener, Loic Vedova, Sandro Zangger, Jari Näser, Eliot Antonietti, Lucas Matewa, Davide Fadani, Nicolò Ugazzi, Alessandro Villa, Riccardo Werder
LUGANO – Reduce dalla trasferta di Olten – con sconfitta in rimonta – il Lugano di Serge Pelletier si è trovato di fronte il Langnau per un back-to-back che vedrà la rivincita nell’Emmental sabato sera.
Rientrati diversi titolari per l’occasione, con il debutto di Tim Heed come terzo straniero, i bianconeri si sono trovati di fronte invero dei Tigers con pochissimi argomenti, già praticamente al tappeto dopo poco più di cinque minuti di gioco, ossia dopo le tre reti di Bürgler, Boedker e Morini.
Una differenza tecnica di spessore tra le due squadre, con il Lugano a combinare bene e con una certa scioltezza in attacco, denotando anche alcune interessanti intese tra i giocatori, specie nel secondo e nel terzo blocco, dando per assodato che tra Arcobello e Boedker la chimica è già di quelle ben rafforzate.
Una partita che quindi nei restanti minuti è servita al Lugano per insistere nel trovare la fluidità negli schemi e cercare di stringere la porzione di ghiaccio tra difesa e attacco nelle fasi di transizione.
In questo contesto lo svedese Heed, dopo pochi cambi di confidenza, ha subito mostrato di avere un colpo d’occhio decisamente sviluppato, anche se in qualche occasione ha mostrato come gli ci vorrà qualche cambio in più per ritrovare le misure sul ghiaccio europeo. Confortante anche la sua prestazione in power play (nel cui blocco Loeffel è stato schierato nella posizione “naturale” di tiratore basso) con un tiro sul palo e tanta confidenza nel gestire il puck sulla linea blu cambiando spesso i riferimenti ai suoi lati.
La partita non ha avuto in fondo molti argomenti, in quanto il Langnau è sembrato decisamente poca cosa, ma i bianconeri ne hanno approfittato per continuare a mettere pepe in attacco, con alcune trame in velocità interessanti.
In particolare Suri, Boedker ed Herburger sono apparsi piuttosto brillanti nel mettere in pratica un tipo di gioco fatto di transizioni rapide e precise. Il centro numero 16 (così come il suo connazionale Wolf) d’altro canto sta mostrando di essere un giocatore più completo rispetto alla sua prima esperienza elvetica, proponendo mani rapide e occhi lunghi, impegnandosi pure come interessante regista del secondo blocco di power play e offrendo tre assist diretti ai compagni.
Meno in evidenza per contro Arcobello, anche se il lavoro “di legna” non gli è mai mancato e in questo senso risulta molto importante per bilanciare una linea molto offensiva, completata da Boedker, Bertaggia e con la coppia Heed–Riva alle sue spalle.
Discreto per contro anche il match di Nodari, schierato con Chiesa, l’ex losannese dovrà lavorare per inserirsi al meglio negli schemi di Pelletier, ma in quanto a lavoro fisico ha già mostrato di poter dare un contributo decisamente tangibile.
Ora resta da vedere nelle prossime partite come si delineerà un line-up che sembra comunque prendere una certa forma soprattutto nei primi blocchi, le domande maggiori sorgeranno soprattutto per il bottom six e per i centri, visto anche che Morini è stato provato all’ala del quarto blocco e se nei prossimi giorni ci saranno dei nuovi innesti, la concorrenza continuerà a salire.
GALLERIA FOTOGRAFICA
(Clicca le frecce per scorrere le fotografie)