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Lugano

Il Lugano crea e controlla, ma l’Ajoie non perdona gli errori

Poco precisi in fase di esecuzione, i bianconeri hanno dominato la partita ma hanno pagato a caro prezzo due errori di gestione del disco

Il Lugano crea e controlla, ma l’Ajoie non perdona gli errori

LUGANO – AJOIE

2-3

(1-1, 1-0, 0-2)

Reti: 4’10 Pouilly (Devos, Thiry) 0-1, 16’25 Arcobello (Zohorna, Sekac) 1-1, 38’59 Marco Müller 2-1, 53’42 Veckaktins 2-2, 59’40 Veckaktins 2-3

Note: Cornèr Arena, 2’123 spettatori
Arbitri: Hürlimann, Piechaczek; Cattaneo, Nater
Penalità: Lugano 1×2 + 1 x rigore, Ajoie 1×2

Assenti: Mirco MüllerMichael JolyCole Cormier (a riposo), Giovanni Morini (infortunato)

LUGANO – Stavolta la lucidità è un po’ venuta meno al Lugano, nel secondo impegno della prova di doppio impegno sulle ventiquattro ore. Sconfitto il Davos nei Grigioni con shutout di Van Pottelberghe, i bianconeri si sono inchinati all’Ajoie con un rigore decisivo a 19 secondi dal termine con l’ex elit bianconero Veckaktins, autore di una doppietta su quello che fino alla stagione scorsa era il suo ghiaccio.

Un risultato quello di 2-3 che però non rispecchia per nulla l’andamento del gioco visto alla Cornèr Arena, dato che una volta subito il gol del primo vantaggio ospite e risvegliatisi da qualche torpore, gli uomini di Luca Gianinazzi si sono messi a controllare la sfida e costringere un grande Damiano Ciaccio a un bel po’ di lavoro extra.

È anche vero che davanti alla porta ospite è mancata decisione su quell’ultimo centimetro o sul passaggio decisivo, ma per mole di gioco offensivo e di controllo del terzo, il Lugano ha praticamente schiacciato l’Ajoie per almeno quarantacinque minuti di partita.

Con il rientrante capitan Thürkauf di nuovo sul ghiaccio ma con Joly, Mirco Müller e Cormier a riposo, il Lugano ha creato moltissimo con la linea dei cechi Zohorna e Sekac, stavolta completata da Arcobello in un inedito ruolo all’ala e Fazzini nel primo blocco al posto di Joly.

E non è andato affatto male l’esperimento dell’ex capitano in una posizione per lui nuova, lo statunitense si è mosso bene e ha costruito molte azioni grazie alla visione di gioco condivisa con Sekac, andando a rete su un bellissimo suggerimento di Zohorna nello stretto dello slot basso.

Buono l’apporto anche del bottom six, con la linea di Marco Müller, Aleksi Peltonen e Zanetti fonte di grande energia e a segno per il 2-2, mentre il quarto blocco di Canonica, Verboon e completato a turno da Patry e Reichle ha creato tanto e lavorato fisicamente, seppure commettendo qualche errore di troppo nella gestione del disco in attacco.

Nel complesso le due sfide hanno visto un Lugano capace di creare molto gioco e tantissime occasioni da rete con tutti i quattro blocchi – impressionante la continuità della coppia SekacZohorna nel proporre trame offensive – anche se ad apparire più spenta è stata la prima linea, poco precisa e un po’ in ombra rispetto alle sfide precedenti.

Nell’avvicinamento al campionato andranno però limitati certi errori difensivi come quelli che hanno causato la rete dello 0-1 e il rigore decisivo nel finale, pagati entrambi con il prezzo massimo, così come andrà rivisto un powerplay che nelle due partite non ha contabilizzato nemmeno una rete, seppure con l’Ajoie ci sia stata solo un’occasione di giocare in superiorità numerica per i bianconeri.

Dieci giorni e un’amichevole per sistemare gli ultimi dettagli, il gruppo bianconero sembra sulla buona strada, ma tra una fatica e l’altra ora è tempo di lavorare sui dettagli che faranno la differenza quando conta davvero.

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