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Lugano

Il Lugano cede la vittoria al Langnau nel momento decisivo

In vantaggio per 3-2 nel terzo periodo i bianconeri si vedono sfuggire la vittoria dalle dalle mani nei minuti finali. Buon esordio da titolare per Nyffeler

(Postfinance/KEYSTONE/Marcel Bieri)

Il Lugano cede la vittoria al Langnau nel momento decisivo

LANGNAU – LUGANO

4-3

(1-1, 1-2, 2-0)

Reti: 10’21 Sekac (Thürkauf, Joly) 0-1, 12’43 Paschoud (Mäenalanen) 1-1, 27’31 Mäenalanen (Petrini) 2-1, 31’55 Marco Müller (Canonica, Dahlström) 2-2, 37’16 Carr (Fazzini, Pulli) 2-3, 48’58 Baltisberger (Malone, Saarela) 3-3, 58’23 Allenspach (Malone, Zanetti) 4-3

Note: emmental versicherung arena, 6’000 spettatori
Arbitri: Tscherrig, Ströbel; Cattaneo, Gurtner
Penalità: Langnau 5×2, Lugano 4×2

Assenti: Giovanni MoriniJoren van PottelbergheMirco MüllerRadim Zohorna (infortunati), Adam HuskaLeandro HausheerCole Cormier (sovrannumero)

LANGNAU – Il weekend della possibile rinascita del Lugano si è bloccato a metà. Certo, pensare che tutto a un tratto i bianconeri fossero miracolosamente guariti da tutti quei mali profondi che hanno scavato negli scorsi mesi era piuttosto ottimistico, ma nonostante la sconfitta in quel dell’Emmental i segnali visti in queste ultime due partite possono far bene sperare, sempre con la dovuta cautela.

È ovvio che la sconfitta non fa piacere a nessuno, soprattutto per come è nata quella contro il Langnau, concretizzatasi negli ultimi minuti di gioco di una partita combattuta nella quale Paterlini ha sforzato in ogni maniera i suoi uomini migliori nel finale per forzare i bianconeri all’errore.

Questo perché lo staff dei Tigers ha capito che il Lugano è tornato potenzialmente pericoloso ma mantiene sempre quell’andatura sul “chi vive” dove l’amnesia difensiva è sempre dietro l’angolo, come capitato sul 4-3 di Allenspach e precedentemente sul 3-3 di Baltisberger, entrambi dimenticati in maniera abbastanza ingenua nello slot.

Un peccato aver rovinato quella che fino a quei dieci minuti finali sembrava una prestazione sufficiente per portare via punti da Langnau (dove in parecchi hanno sofferto e soffriranno) soprattutto grazie alla solidità davanti a Dominic Nyffeler. Il portiere ex Olten, al debutto da titolare in campionato, ha fatto un’ottima figura, non ha potuto molto sulle reti e si è prodigato anche in quache salvataggio piuttosto difficile.

Il 32enne – che non ha potuto festeggiare il compleanno con una vittoria purtroppo – per lunghi minuti è stato ben protetto dalla difesa, il Langnau ha tirato poco rispetto ai suoi “rush” abituali, anche a causa dei tanti tiri bloccati dai bianconeri in entrata del terzo, e gli è stato impedito di portare i ritmi a livelli infuocati come ama fare.

(Postfinance/KEYSTONE/Marcel Bieri)

I bianconeri hanno anche reagito bene all’errore di Alatalo che ha causato il 2-1 in shorthand, girando la contesa prima della seconda pausa, dando l’impressione di poter prendere in mano la partita. Quando però si è trattato di gestire il vantaggio Arcobello e compagni hanno lasciato crescere i padroni di casa che per raggiungere il pareggio hanno giocato diversi cambi a due linee e mezzo praticamente, forzando quegli errori di cui si diceva sopra. Ingenuità banali, dischi persi in uscita e alle assi, a furia di spingere la cassaforte è saltata in maniera quasi attesa.

Di sicuro è stato un sacrilegio non portare la partita almeno all’overtime per quanto fatto nei sessanta minuti, ma una squadra che deve difendere un vantaggio e poi un possibile pareggio non può permettersi una leggerezza come quella che ha lasciato Allenspach da solo davanti a Nyffeler a 1’57 dalla terza sirena.

(Postfinance/KEYSTONE/Marcel Bieri)

Il Lugano arriva quindi al derby di Natale con sì qualche certezza in più – il linguaggio del corpo e le comunicazioni in panchina sembrano diverse e più “serene” rispetto a qualche partita fa – ma anche consapevole che la partita di Langnau ha scoperto di nuovo le solite lacune difensive della squadra. Una squadra che però è tornata a lottare e a mettere in pista finalmente l’orgoglio, con ancora l’esempio portato dai suoi leader, ma sembra difficile che i bianconeri possano liberarsi da certi errori “congeniti” dall’oggi al domani, essendo questione di letture della situazione e spesso quindi fattori individuali.

Si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno? Allora possiamo dire che la squadra sembra voler dimostrare di essere viva, che alcuni interpreti stiano finalmente alzando il livello (su tutti un Sekac tornato al gol dopo tre mesi) e che finalmente anche Schlegel può tirare il fiato se Nyffeler conferma le belle impressioni. Il bicchiere mezzo vuoto? I soliti errori ingenui e una classifica che continua a piangere, chi avrà la meglio su queste due vedute ce lo dirà (forse) il derby, l’ennesimo spartiacque.


IL PROTAGONISTA

Saku Mäenelanen: Rientrato sabato sera dopo la lunga assenza per commozione cerebrale, il finnico si è subito reso protagonista con una partita di grande ingaggio fisico, pattinaggio ed energia ad ogni cambio. Andato in rete per la rete in shorthand del provvisorio 1-2, con il suo forecheck è stato all’origine di diversi errori bianconeri nel finale, dove ha sfruttato la sua maggior brillantezza.


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