
L’inizio della stagione 2025/26 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le squadre che compongono il massimo campionato svizzero.
Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.
LOSANNA

La rosa 2025/26
PORTIERI
Kevin Pasche, Connor Hughes, Thibault Fatton
DIFENSORI
Inaki Baragano, Erik Brännström (🇸🇪), Cédric Fiedler, Gael Haas, Fabian Heldner, Aurélien Marti, Sami Niku (🇫🇮), Basile Sansonnens, Nathan Vouardoux
ATTACCANTI
Benjamin Bougro, Drake Caggiula (🇨🇦), Austin Czarnik (🇺🇸), Floran Douay, Jason Fuchs, Makai Holdener, Michael Hügli, Ken Jäger, Dominik Kahun (🇩🇪), Ahti Oksanen (🇫🇮), Raphael Prassl, Damien Riat, Théo Rochette, Antti Suomela (🇫🇮), Yannick Zehnder

(PostFinance/KEYSTONE/Til Buergy)
Ci è andato ancora vicino il Losanna, ma per il secondo anno consecutivo i vodesi hanno dovuto confrontarsi con degli ZSC Lions che nei playoff si sono confermati imbattibili, mentre alla squadra di Ward è mancato ancora qualcosa per riuscire a fare il salto di qualità – e solidità – definitivo. La stagione passata aveva visto la squadra dominare la regular season nonostante il lineup non fosse privo di difetti, su tutti il fatto di non avere una valida alternativa a Pasche tra i pali, e vari stranieri dal contributo troppo altalenante o inaffidabile.
In sede di mercato il DS John Fust è andato a intervenire proprio su questi punti, riportando alla Vaudoise Arena il portiere Connor Hughes, e ingaggiando stranieri di grande spessore come Erik Brännström, Sami Niku, Austin Czarnik e Drake Caggiula. Parecchi insomma i cambiamenti per una squadra reduce da due finali consecutive, e i più importanti hanno riguardato una difesa in cui si è acceso un campanello d’allarme alla notizia delle partenze di Lukas Frick e Andrea Glauser, elementi praticamente insostituibili sul mercato svizzero. All’appello non ci sarà inoltre più l’esperienza di Genazzi.
Una risposta è stata rappresentata dall’ingaggio di Baragano, che unitamente a un minutaggio verosimilmente ritoccato verso l’alto per Vouardoux dovrebbe permettere al Losanna di ridistribuire gli equilibri, anche se il reparto qualcosa dal punto di vista svizzero ha sicuramente perso. Ci saranno meno giocatori dal sicuro impatto e con esperienza, e il reparto sarà completato da giovani come Basile Sansonnens e Gael Haas. Sul fronte straniero – partiti due ottimi giocatori come Sklenicka e Bayreuther – ci si aspetta tantissimo dal ritorno in Svizzera di Erik Brännström, che unitamente a Sami Niku dovrebbe garantire al reparto tanta dinamicità e pericolosità.
ARRIVI
Inaki Baragano (D, Rapperswil)
Yannick Zehnder (F, ZSC Lions)
Sami Niku (D, Kloten)
Austin Czarnik (F, Berna)
Connor Hughes (G, Laval Rockets)
Erik Brännström (D, Rochester Americans)
Drake Caggiula (F, Bakersfield Condors)
Floran Douay (F, Ambrì Piotta)
PARTENZE
Lukas Frick (D, Davos)
Andrea Glauser (D, Friborgo)
Antoine Keller (G, Hershey Bears)
Joel Genazzi (D, ritiro)
Gian-Marco Hammerer (F, Coira)
Matthias Memeteau (F, HC Chateau d’Oex)
Michael Raffl (F, Red Bull Salisburgo)
Lawrence Pilut (D, ???)
David Sklenicka (D, Zugo)
Gavin Bayreuther (D, Carolina Hurricanes)
Tim Bozon (F, Ginevra)
Brendan Perlini (F, Lugano)
Janne Kuokkanen (F, Malmö)
Lauri Pajuniemi (F, Malmö Redhawks)
STRANIERI
Antti Suomela (F, 🇫🇮)
Ahti Oksanen (F, 🇫🇮)
Dominik Kahun (F, 🇩🇪)
Sami Niku (D, 🇫🇮)
Austin Czarnik (F, 🇺🇸)
Erik Brännström (D, 🇸🇪)
Drake Caggiula (F, 🇨🇦)

(PostFinance/KEYSTONE/Jean-Christophe Bott)
L’arrivo di due difensori dagli importanti istinti offensivi dovrebbe contribuire a un maggior impatto offensivo da parte degli stranieri, un argomento questo importante nell’ottica di un’ulteriore crescita della squadra, visto che nel passato campionato il Losanna è stata la peggior squadra della lega unitamente allo Zugo (!) per numero di reti dai giocatori d’importazione. I vari Pajuniemi, Kuokkanen, Raffl – nel suo caso ancora per motivi fisici – e infine Perlini non avevano infatti portato la necessaria regolarità di rendimento, fortunatamente compensata da una profondità invidiabile della rosa.
Un punto interrogativo il Losanna lo ha comunque ancora in rosa, ed è rappresentato da un Dominik Kahun reduce da una passata stagione estremamente complicata. All’infortunio di inizio stagione a Berna si erano infatti aggiunte le divergenze con il coach Jussi Tapola, situazione che a febbraio aveva portato al suo trasferimento a Losanna, operazione a cui non aveva però fatto seguito un reale rilancio. Il tedesco ha dimostrato in passato di poter essere un elemento dominante, e se saprà ritrovare quel livello il Losanna potrebbe ritrovarsi con il miglior attacco della lega, ma in questo senso si dovranno attendere le risposte dal ghiaccio.

(PostFinance/KEYSTONE/Cyril Zingaro)
Contando anche due elementi di grande concretezza come Caggiula e Oksanen, il reparto offensivo vanta anche questa stagione una qualità e profondità eccezionale. I vodesi possono infatti presentare un terzetto di attaccanti svizzeri di punta che ha pochi pari nel resto della NL, ovvero la possibilità di distribuire sulle prime tre linee elementi del calibro di Théo Rochette, Ken Jäger e Damien Riat. C’è poi anche la dinamicità di Fuchs e l’arrivo – forse un po’ sottovalutato, ma di valore – di Zehnder, a completare un attacco che ha poi vari altri elementi che assicurano profondità, compensando così anche la partenza di Tim Bozon.
Un vantaggio sarà sicuramente rappresentato dalla continuità in panchina – Ward è già stato confermato sino al 2028 – e dunque del sistema di gioco, che nella passata stagione aveva visto il Losanna essere la miglior squadra in termini di manovra offensiva (maggior numero di unblocked shot attempts) e al top negli special teams (secondo posto sia per efficacia del powerplay che del penalty killing).

Con il ritorno di Connor Hughes, il Losanna potrà inoltre tornare ad avere una valida alternativa tra i pali, evitando di dover caricare troppo lavoro sulle spalle del solo Kevin Pasche. Il giovane portiere aveva garantito un ottimo livello, ma era anche stato chiamato a giocare ben 41 partite di regular season da titolare (ottenendo punti in 32 occasioni), un carico di lavoro inferiore solamente a quello di Berra e Säteri.
Questo aspetto nei playoff ha probabilmente avuto un impatto, anche considerando che il Losanna ha avuto bisogno di disputare due serie da sette partite – una rognosa con il Langnau, l’altra con il Friborgo che ha richiesto un grande sforzo per rimontare dal 3-1 – prima di sfidare gli ZSC Lions in finale. Pasche era arrivato al termine del campionato come portiere nettamente più impiegato con oltre 3’600 minuti contro i 3’000 dell’avversario Hrubec, che di fatto aveva dunque giocato una decina di partite in meno.

(PostFinance/KEYSTONE/Salvatore Di Nolfi)
Nel complesso il Losanna si ripresenta dunque ai nastri di partenza come una delle chiare protagoniste della prossima stagione. I vodesi hanno apportato diversi cambiamenti alla rosa, ma il mercato è stato di qualità e la rosa vanta una grande profondità, soprattutto nel reparto offensivo. La difesa sulla carta concede qualcosa alle altre principali forze del campionato, nell’ottica comunque di una rosa offensivamente molto dotata e che dovrebbe essere in grado di operare veloci transizioni e passare molto tempo in zona offensiva.
La squadra ha insomma tutti i numeri per vivere una regular season vincente e una qualificazione ai playoff tranquilla. Il vero banco di prova saranno nuovamente i playoff, dove i vodesi dovranno dimostrare di avere la sufficiente solidità e compattezza per andare finalmente fino in fondo.
Una diversa distribuzione del carico di lavoro tra i portieri, e un attacco profondo e di qualità sono le armi principali di un Losanna che si preannuncia come una squadra spettacolare e divertente da seguire, e per le avversarie davvero difficile da contenere. Le ambizioni da titolo sono anche quest’anno giustificate, anche se il pool di difensori svizzeri manca di un paio di pedine top rispetto alla diretta concorrenza.
MIGLIOR INNESTO

Erik Brännström: Difensore dinamico e moderno, ha i numeri per essere un grande protagonista della National League. L’accento del suo gioco è principalmente offensivo, con una grande capacità di stimolare la manovra grazie alla sua mobilità e lettura delle situazioni. Sarà anche un’arma molto pericolosa in powerplay, e dovrà essere un leader capace di macinare minuti importanti in un reparto che necessita una chiara guida.
ADDIO DOLOROSO

Andrea Glauser: Giocatore svizzero più impiegato della passata stagione con 21 minuti a incontro, il difensore era un pilastro che sarà difficilmente sostituibile, e il suo addio unitamente a quello di Frick mette il reparto davanti a una grande sfida. Glauser era anche un’opzione in powerplay, e pure nel recente Mondiale abbiamo visto il suo valore. La sua assenza rischia di farsi sentire.
FATTORE X

Solidità al momento giusto: Il Losanna ha tutte le carte per ambire al titolo, ma nei playoff dovrà anche dimostrare di saper portare in pista un gioco compatto e maggiormente diretto e concreto. L’esperienza degli ultimi anni sarà preziosa – pur tenendo conto dei tanti cambiamenti in rosa – ma una volta arrivato al post season la squadra dovrà mostrare più autorità evitando di ritrovarsi in situazioni delicate come contro Langnau e Friborgo.
La classifica di HSHS
1.
LOSANNA
2.
ZSC LIONS
3. _________
4.
DAVOS
5. _________
6.
FRIBORGO
7. _________
8. _________
9.
BIENNE
10. _________
11. __________
12.
LANGNAU
13. __________
14. __________


