LANGNAU – In un’intervista concessa alla Berner Zeitung il presidente del Langnau, Peter Jakob, ha parlato della situazione del suo club descrivendo le difficoltà all’orizzonte dopo l’emergenza coronavirus.
Il sostegno di alcuni partner e sponsor è infatti tutt’altro che scontato, e nel caso dei Tigers un sostenitore di lunga data ha già comunicato che non potrà essere presente per il club nell’immediato futuro. “Semplicemente non rientra nelle priorità attualmente, ed è comprensibile”, ha spiegato Jakob.
I tigrotti in rapporto alla passata stagione hanno già perso all’incirca 400’000 franchi, ed un eventuale inizio del campionato a porte chiuse costerebbe al club una cifra importante… Jakob stima però che sarebbe meglio rispetto a rinviare l’inizio, visto che permetterebbe di incassare i soldi relativi ai diritti televisivi.
Nel frattempo il Langnau ha dovuto mettere in stand-by il progetto di una seconda pista d’allenamento, e si augura che la SIHF prenda in considerazione di giocare i prossimi 3-4 anni senza relegazione, e non solo la prossima stagione. Questo permetterebbe ai club di ricostruirsi finanziariamente limitando gli investimenti, riducendo gli stipendi degli stranieri ed integrando maggiormente i giovani.
Complessivamente Jakob critica inoltre il salario medio dei giocatori in Svizzera, superiore in maniera importante alla media europea al di fuori della KHL.