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Ambrì Piotta

Il Friborgo è arrembante, l’Ambrì sfiora la vittoria e si piega ai rigori

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FRIBORGO – AMBRÌ

4-3

(1-1, 1-1, 1-1; 0-0)

ambri
Reti: 10’09 Lhotak (Sidler, Trunz) 0-1, 12’16 Plüss (Sprunger, Mauldin) 1-1, 37’21 Giroux (Gautschi) 1-2, 39’34 Mauldin (Helbling, Wirtanen) 2-2, 51’57 Birbaum (Chavaillaz, Stucki) 2-3, 58’12 Sprunger (Plüss, Bykov) 3-3

Rigori: Hall, Aucoin, Plüss, Sprunger, Mauldin, Pouliot

Note: BCF Arena, 6’241. Arbitri Mandioni, Wiegand; Kaderli, Progin
Penalità: Friborgo 5×2′, Ambrì 5×2′

FRIBORGO – L’Ambrì Piotta torna da Friborgo con un punticino che, banale dirlo, muove comunque la classifica, al termine di una partita che i biancoblù avevano concretamente l’opportunità di vincere nei tempi regolamentari, ma che poteva benissimo vedere anche i burgundi trionfare con più di una rete di scarto.

In definitiva si tratta dunque di un punto guadagnato, in un periodo i cui i leventinesi sono chiamati a stringere i denti e a fare di necessità virtù, nel tentativo di “prendere” tempo e di permettere agli infortunati di rientrare, così come ad alcuni elementi di trovare il loro gioco – si veda ad esempio Dostoinov, Giroux, Aucoin e il nuovo arrivato Kinrade – il tutto racimolando punti qua e là per non perdere il contatto con l’ottavo posto.

Sul ghiaccio con la stessa formazione che ha saputo sconfiggere il Lugano una serata prima, i ragazzi di Pelletier hanno subito i continui assalti di un Friborgo arrembante, trascinato da uno Sprunger in forma strepitosa e dal rientrante Mauldin, al primo match della stagione in campionato e schierato al posto di Tambellini.

“Di necessità virtù” si diceva, ed ecco che allora giovani come Lhotak, Fuchs e Stucki hanno colto al volo le maggiori responsabilità a loro affidate, con il primo che ha sbloccato il risultato con una bella azione personale dopo 10’09. I secondi due – che formavano il quarto blocco completato da Lüthi – si sono invece dati molto da fare, confermando il “sospetto” che questo Ambrì abbia una rosa un pochino più profonda di quanto si potesse pensare.

Sul piano del gioco bisogna dare credito al Friborgo di aver controllato gran parte dell’incontro, anche se le manovre dei padroni di casa – “disperati” dopo quattro sconfitte consecutive e con Kossmann sulla graticola – erano spesso confuse e sacrificavano una fase difensiva a loro volta non perfetta, che ha permesso all’Ambrì di ripartire a scadenze regolari.

Non a caso, infatti, il Gotteron non è mai stato in vantaggio nel corso della partita, subendo l’estrema concretezza di un Ambrì che, quando è riuscito a portarsi dalle parti di Conz, ha sempre dato l’impressione di poter far male. In questo senso non ha però aiutato la serata della prima linea non molto ispirata, con Giroux e Aucoin che – pur denotando impegno – raramente sono riusciti ad essere efficaci.

Dopo il pareggio di Plüss nel primo periodo, in quello centrale è arrivato il nuovo vantaggio ad opera di Giroux in powerplay, gol però nato da un bello spunto personale del canadese e non al termine di una classica azione in superiorità. In questo senso il gioco in 5-contro-4 rappresenta ancora uno dei talloni d’achille dell’Ambrì e, con l’assenza di Pestoni, non sarà semplice avere risultati migliori nell’immediato. Peccato, perchè alcune fasi fondamentali potrebbero essere giocate con più incisività, come dimostrato dal powerplay non sfruttato nell’overtime.

Aiuta però indubbiamente l’innesto di un giocatore come Kinrade, anche sabato sera autore di una prova positiva e che sa unire un buon gioco difensivo – qualche sbavatura gliela perdoniamo – a degli interessanti spunti offensivi, andando a creare un mix che sembra essere proprio ciò di cui l’Ambrì ha bisogno. Pare inoltre avere dei margini di miglioramento.

Può e deve fare di più Dostoinov, ancora alla ricerca della prima rete in biancoblù, così come Schlagenhauf, che sta ancora cercando di tornare agli ottimi livelli della passata stagione. Ritrovare il compagno attualmente infortunato Elias Bianchi potrebbe forse aiutarlo in questo senso.

Il 2-1 firmato da Giroux non è comunque durato molto e, anzi, due minuti più tardi il Friborgo ha pareggiato grazie a Mauldin, autore di una prova impressionante se si considera che si trattava del suo primo match del campionato. A quel punto il risultato pareva comunque essere positivo per l’Ambrì, sul 2-2 grazie soprattutto a uno Zurkirchen semplicemente strepitoso e che in queste settimane sta giocando il suo miglior hockey della carriera.

Con un portiere così era dunque lecito sperare di poter portare a casa i tre punti quando, al 51’57, Birbaum ha messo la sua firma sulla classica rete dell’ex con un pregevole slapshot dalla blu, probabilmente leggermente deviato sul suo percorso. Al Friborgo ci è voluta voluta una rete “sporca” per rimettere in parità la contesa e superare “Zuri” che, se non fosse per quella mischia furibonda sfociata nel gol di Sprunger, avrebbe probabilmente condotto i suoi alla vittoria.

Nell’epilogo dei rigori i padroni di casa sono poi stati bravi a segnare ben quattro reti, a cui hanno saputo rispondere solamente Hall – che partita la sua, di nuovo! – e Aucoin. Come si diceva, però, alla luce della grande pressione operata dai burgundi e alle assenze importanti, tornare in Ticino con un punto è comunque uno scenario positivo. In un weekend da tre punti, sul conto dei leventinesi ne manca forse uno, ma dopo la serata “maledetta” di mercoledì in Coppa, probabilmente può andare bene così.

L’Ambrì avrà ora tempo di rifiatare, recuperare qualche infortunato – sicuramente Lauper, da verificare Kobach – e prepararsi alla sfida di venerdì di Bienne e al match casalingo con il Ginevra. Da segnalare in conclusione che l’Ambrì ha perso Gautschi per una bastonata al volto, mentre Vauclair è stato autore di una brutta carica da tergo su Hall, che non ha però avuto apparenti conseguenze.

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