DAVOS – ZUGO
4-3
(0-2, 3-0, 1-1)
Note: Vaillant Arena, 5’117 spettatori. Arbitri Fischer, Kurmann; Fluri, Kaderli
Penalità: Davos 5×2′, Zugo 4×2′
DAVOS – Non finirà mai di stupirci il Davos. Stavolta, dopo 5 gare in cui il fattore casalingo è stato sprecato, i grigionesi hanno sfruttato il loro match ball davanti al pubblico amico, qualificandosi per le semifinali dopo tre eliminazioni consecutive ai quarti.
Una gara 6 che è iniziata nel peggiore dei modi per la squadra di Del Curto, che ha presentato lo stesso lineup dell’ultima sfida. In un primo periodo completamente dominato dai gialloblù sono stati gli ospiti a passare per primi e ad andare addirittura sul 2-0, grazie alle reti di Holden e Bouchard, punendo pesantemente i grigionesi. Per ciò che si è visto nei primi 20’ il risultato era praticamente il contririo di ciò che ci aspettava, e le due reti dello Zugo rischiavano di pesare sul morale del Davos.
(PHOTOPRESS/Anthony Anex)
Ma questa sfida è stata strana sin dall’inizio, e per il Davos il tempo di recuperare il risultato era più che sufficiente. Soprattutto dopo che ad un certo punto gli stranieri di Del Curto si sono ricordati quale fosse il loro ruolo, ossia fare la differenza.
Lindgren e Paulsson con una doppietta hanno ribaltato completamente la sfida nel giro di 12’, con il topscorer che si è distinto con una rete in power play e l’altra in shorthand. Lo Zugo stavolta ha pagato a caro prezzo le proprie debolezze, e per la prima volta nella serie si è trovato in pesante difficoltà giocando fuori casa.
Il vantaggio trovato in rimonta ha messo le ali al morale dei grigionesi, che nel terzo conclusivo hanno fatto ciò che lo Zugo ha fatto nel primo, ossia resistere agli attacchi avversari colpendo con cinismo.
La rete in apertura di tempo segnata da Axelsson – di nuovo in shorthand! – ha mandato in frantumi i piani di Hasold Kreis, costretto ad aprire il gioco della propria squadra nel tentativo di compiere la rimonta, ma rischiando di lasciare i fianchi ai contropiedi di casa.
(PHOTOPRESS/Gian Ehrenzeller)
Lo sforzo degli ospiti ha prodotto unicamente la rete del 4-3 di Bouchard al 48’, ma nonostante la gran mole di lavoro, la gabbia di Genoni ha resistito, ben protetta dai propri difensori. Vittoria casalinga, finalmente, decisiva più che mai, che mostra la freddezza tirata fuori al momento giusto da Paulsson e compagni.
Questa serie è stata imprevedibile sin dal primo ingaggio, ma alla fine ha premiato la squadra che ha lavorato di più, che ha fatto di più per colmare l’eventuale gap verso l’avversario. Le due squadre hanno commesso diversi errori su tutte le 6 sfide, ma hanno giocato ad hockey a viso aperto, con un Davos che si credeva “cotto” dopo il tribolatissimo finale di regular season.
Questo insegna una cosa: mai fidarsi di Arno Del Curto e della sua banda di ragazzi terribili.