DAVOS – ZUGO
3-4
(1-1, 1-3, 1-0)
Note: Vaillant Arena, 6’800 spettatori. Arbitri Stricker, Wehrli; Bürgi, Kohler
Penalità: Davos 6×2′, Zugo 4×2′
DAVOS – Ci si può certo immaginare la frustrazione, da parte dei tifosi grigionesi verso la propria squadra, capace di vincere due volte fuori casa e annullare altrettanti vantaggi casalinghi allo Zugo, ma puntualmente sconfitta nella propria pista. Anche questa volta il fattore casalingo non è stato rispettato, e ad imporsi è stato di nuovo lo Zugo, che ha rimesso la serie in parità riprendendosi il vantaggio casalingo per un prossimo best of 3.
Sempre alle prese con le assenze di Koistinen e Reto Von Arx, Arno Del Curto ha riproposto la medesima formazione vincente in quel di Zugo, lasciando il futuro bianconero Hofmann quale 13esimo attaccante. Una sola novità sul fronte dello Zugo, dove Harold Kreis ha riproposto Sondell in difesa, togliendo dal line up l’attaccante ceco Repik.
(PHOTOPRESS/Juergen Staiger)
A passare per primo in vantaggio è stato di nuovo lo Zugo, grazie allo scatenato Nolan Diem, in un primo tempo sostanzialmente dominato dai padroni di casa, ma chiuso poi solo sull’1-1 grazie alla rete di Axelsson, che dopo una pregevole discesa ha visto il suo disco venir infilato da un difensore ospite. Come al solito, grazie anche a uno Zugo più prudente, da parte grigionese molto fore checking e alta velocità di ripartenza, ma Tobias Stephan e la retroguardia ospite hanno resistito bene agli attacchi di Ambühl e compagni.
Anzi, dopo un primo tempo giocato a difendersi, gli ospiti hanno fatto la differenza nel terzo centrale, con un parziale di 3-1 in loro favore. La rete dell’ex Bürgler, subito pareggiata da Ambühl, ha visto aggiungersi quella contestata di Diem – doppietta per lui – caduta dopo un contrasto piuttosto dubbio a centro pista con “vittima” un grigionese, e quella di Bouchard, con in entrambi i casi un Genoni tutt’altro che irreprensibile.
Un secondo periodo stavolta largamente dominato dagli ospiti, sia sul piano del gioco che del risultato, e la differenza è stata proprio lì, nel fatto che gli uomini di Kreis sono riusciti a sfruttare le proprie occasioni, sfruttando una retroguardia gialloblù a volte disattenta.
Nel periodo conclusivo il Davos ha tentato il logico assalto, ma aldilà della rete di Walser al 45’, la pressione a volte asfissiante non ha cavato altro dal buco, a causa anche di uno Stephan che ha vinto anche la sfida personale contro il suo dirimpettaio Genoni.
Vittoria finale per 4-3 da parte dello Zugo, che si è ripreso il vantaggio casalingo nella serie, sempre in attesa di vedere se riuscirà a sfruttarlo al terzo tentativo. Il Davos ha sostanzialmente perso la partita a causa di una minore freddezza sotto porta e per alcune differenze che contraddistinguono le due squadre, ossia una difesa a volte distratta contro una spesso impermeabile e due portieri la cui differenza di livello è stata palesata nei rispettivi momenti di dominio delle due squadre.
Se da una parte Stephan ha salvato la baracca quando c’era da farlo, dall’altra Genoni ha mostrato alcuni limiti, subendo delle reti nel “five hole” piuttosto facili. Qualche accenno di nervosismo anche sul fronte grigionese, più che altro con gli arbitri, cosa questa che ha spesso tolto la concentrazione nei momenti caldi.
Anche questa serie è più che mai aperta, ma il Davos ora dovrà ripetersi per la terza volta alla Bossard Arena, e prima o poi dovrà pure sbloccarsi anche in casa. Le capacità per vincere la serie ci sono tutte da parte dei ragazzi di Arno Del Curto, ma contro lo Zugo occorrerà limitare gli errori, la capacità di Martschini e compagni di punire le disattenzioni altrui sono comprovate.
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