MOSCA – Si è segnato sostanzialmente un solo gol nella finalissima tra Canada e Finlandia, quello ottenuto da Connor McDavid dopo 11’24, ma lo spettacolo non è mancato! Il raddoppio ad un solo secondo dalla fine e a porta sguarnita di Duchene ha infatti suggellato un successo che i nordamericani hanno costruito grazie ad una prova difensiva eccezionale, che ha ridotto al minimo l’impatto offensivo di una Finlandia costretta a scagliare la miseria di 16 tiri in porta.
Come in ogni finale che si rispetti, non ci si poteva certo aspettare una goleada, anche se la tenuta difensiva delle due squadre ha dato vita anche ad alcuni passaggi abbastanza noiosi, poi compensati da altre situazioni in cui il ritmo si è impennato e le occasioni da rete sono arrivate, accompagnate dalla consapevolezza della loro importanza.
A decidere la partita è fondamentalmente stato un errore – anche un po’ ingenuo – della Finlandia, che nel primo tempo si è fatta cogliere impreparata su un cambio eseguito malamente. Matt Duchene e Connor McDavid si sono lanciati come dei rapaci nello spazio lasciato libero dai finlandesi, ed il fenomeno degli Oilers ha concluso in rete un’azione dirompente. Semplicemente inarrestabile.
Mikko Koskinen – che Mondiale il suo! – e Cam Talbot non sono poi più capitolati, con il primo che ha mantenuto in partita i suoi sino all’ultimo, mentre l’estremo difensore canadese si è rifatto da alcune incertezze evidenziate durante il corso del torneo, ottenendo il secondo shutout in questa fase ad eliminazione diretta.
La Finlandia ha provato a dare ritmo alla propria manovra, ma l’eccezionale gioco in zona neutra del Canada ha sovente costretto Patrik Laine e compagni ad un dump’n’chase che poco si adatta alle loro caratteristiche. La prima stratosferica linea formata da Duchene, Marchand e McDavid ha poi mantenuto alta la pressione, andando a creare un clima in cui era palese che il prossimo errore commesso sarebbe stato decisivo.
Di fatto, però, di errori non ne sono mai arrivati. Talbot ha compiuto un paio di interventi miracolosi, ma la Finlandia non è mai riuscita ad operare una vera pressione. La miglior fase gli uomini di Jalonen l’hanno probabilmente vissuta nel primo tempo, con il momentum guadagnato dal primo powerplay che aveva permesso loro di macinare tanto gioco in fase offensiva. Il Canada ha però retto bene e limitato poi la Finlandia alla misera di quattro tiri nel periodo centrale e cinque nel terzo.
Onore dunque al Canada, che si è confermato campione del mondo e capace di vincere per la 26esima volta nella sua storia la medaglia d’oro.
Tantissimi applausi alla Finlandia, per aver sorpreso e giocato un torneo a livelli eccezionali, trascinati anche da quel Patrik Laine premiato quale MVP della competizione. Poco cambia se la sua destinazione sarà Toronto o Winnipeg, il prossimo anno in NHL ne combinerà delle belle!
.@cmcdavid97‘s only goal at the #IIHFWorlds came at the right time. Celebrate the championship with a RT #IIHFWorlds pic.twitter.com/O5qQYp9A7g
— IIHF (@IIHFHockey) 22 maggio 2016
Beautiful. #IIHFWorlds pic.twitter.com/8BxrO9kUc6
— Robert Söderlind (@HockeyWebCast) 22 maggio 2016