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National League

Il Bienne vuole riprendere slancio, ma è una squadra con poca profondità e delicati equilibri

Dato l’addio ai veterani Brunner e Cunti, e con tre nuovi stranieri, i seeläander voglio reagire al deludente risultato del passato campionato. La rosa ha però delle fragilità, e c’è ancora incertezza sull’impatto che potrà avere Haas

L’inizio della stagione 2025/26 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le squadre che compongono il massimo campionato svizzero.

Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.


BIENNE

La rosa 2025/26

PORTIERI
Harri Säteri (🇫🇮), Luis Janett, Nils Bächler

DIFENSORI
Luca Christen, Robin Grossmann, Viktor Lööv (🇸🇪), Yanick Stampfli, Yanik Burren, Miro Zryd, Gaël Christe, Niklas Blessing, Linus Hultström (🇸🇪), Oskari Laaksonen (🇫🇮)

ATTACCANTI
Gaëtan Haas, Fabio Hofer, Toni Rajala (🇫🇮), Jere Sallinen (🇫🇮), Jérémie Bärtschi, Johnny Kneubuehler, Nicolas Müller, Lias Andersson (🇸🇪), Yanick Sablatnig, NOlan Cattin, Guillaume Kaser, Marcus Sylvegard (🇸🇪), Petr Cajka, Léo Braillard, Livio Christen, Jamie Villard, Mark Sever


(PostFinance/KEYSTONE/Peter Klaunzer)

Dopo aver disputato la finale nel 2023 il Bienne è in una chiara fase di ricostruzione, con un ricambio generazionale in atto e diverse altre operazioni di mercato che vogliono ridare slancio ai seeländer, ma questo non significa che il mancato accesso al post season della scorsa primavera sia destinato a diventare un’abitudine.

Con poche operazioni il DS Martin Steinegger ha cercato di dare una struttura più solida al lineup, ringiovanire i ranghi ed aprire nuove possibilità ad alcuni elementi già presenti, anche se alla Tissot Arena non mancano le incertezze ed alcune scommesse dall’esito dubbio.

Il principale punto interrogativo è ovviamente rappresentato dalle condizioni di salute di Gaetan Haas, le cui tempistiche di rientro – e l’effettiva possibilità di ritrovare il miglior livello – rimangono ancora incerte ed impongono pazienza. Ovviamente senza la sua presenza al centro la struttura del Bienne viene ridimensionata in maniera significativa, e non è infatti un caso che la squadra sia stata la peggiore della lega per efficacia agli ingaggi nella passata stagione.

I problemi si erano estesi in maniera generale alla manovra offensiva. La squadra di Filander aveva infatti stabilito dei numeri molto modesti, con il penultimo attacco della lega (2.50 gol a partita), un powerplay al di sotto del 20% di efficacia, e si trovava nei bassifondi anche per SOG e percentuale al tiro. Dati che non sorprendono se si considera la presenza in squadra di diversi giocatori al tramonto della carriera (Brunner out per infortuni, e Cunti), e degli stranieri lontani dall’essere una forza trascinante (Heponiemi, Greco e in parte anche uno Yakovenko altalenante).


ARRIVI
Marcus Sylvegard (F, Växjö Lakers)
Petr Cajka (F, BK Mlada Boleslav)
Linus Hultström (D, Linköping)
Oskari Laaksonen (D, Lulea)
Leo Braillard (F, Lethbridge Hurricanes)

PARTENZE
Noah Delemont (D, Kloten)
Damien Brunner (F, ritiro)
Alexander Yakovenko (D, Berna)
Luca Cunti (F, GCK Lions)
Anthony Greco (F, Adler Mannheim)
Aleksi Heponiemi (F, HV71)
Jerome Bachofner (F, Langnau)
Ramon Tanner (F, Lugano – tryout)

STRANIERI
Harri Säteri (G, 🇫🇮)
Viktor Lööv (D, 🇸🇪)
Lias Andersson (F, 🇸🇪)
Toni Rajala (F, 🇫🇮)
Jere Sallinen (F, 🇫🇮)
Marcus Sylvegard (F, 🇸🇪)
Linus Hultström (D, 🇸🇪)
Oskari Laaksonen (D, 🇫🇮)


Dal mercato sono dunque stati ingaggiati due nuovi difensori stranieri con dei profili di rilievo come quelli di Linus Hultström e Oskari Laaksonen, entrambi con un accento offensivo allo scopo di andare a correggere un altro dei difetti della precedente rosa, ovvero quello di essere stata la meno produttiva per gol dalla difesa (solamente 12). Non può invece purtroppo essere tenuta in considerazione la presenza di Lööv, il cui rientro ad oggi non è nemmeno ipotizzato.

Dietro ai due stranieri la coperta è però piuttosto corta, sia in numeri che per qualità. La situazione sarebbe stata diversa se fosse stato possibile trattenere Rodwin Dionicio – ottimo nella parentesi dell’anno scorso – ma la realtà dice che tanti minuti e responsabilità dovranno essere chiesti a Burren, Zryd e al veterano Grossmann, tutti elementi prettamente difensivi che dunque giustificano la scelta di due stranieri rivolti anche all’attacco. Il reparto si completa con Stampfli ed i giovani Christe e Blessing, ma senza un bel passo avanti di almeno uno di questi elementi per il Bienne sarà difficile gestire la mancanza di profondità.

L’attacco ha invece salutato due veterani come Damien Brunner e Luca Cunti, e le novità sono rappresentate dallo svedese Marcus Sylvegard – un altro elemento di solidità e sostanza, un po’ sulla riga di Lias Andersson – e dall’ex biancoblù Petr Cajka, una scommessa interessante per dare profondità al reparto. A loro si è aggiunto il ritorno in Svizzera del giovane Leo Braillard.

Il vero valore aggiunto rispetto al recente passato dovrà essere l’innesto di Sylvegard, mentre per il resto i punti di riferimento dell’attacco continueranno ad essere i soliti Rajala, Sallinen, Andersson e Hofer, a cui si spera si potrà aggiungere Haas. Il secondary scoring rischia però di essere nuovamente un problema, anche se Kneubuehler si è confermato come un buon attaccante di supporto (miglior stagione in carriera con 27 punti) e c’è sicuramente del margine di crescita per elementi come Nicolas Müller, Marc Sever e Leo Braillard.

Non è però solo dalle individualità che bisognerà attendersi dei passi avanti, ma anche in termini di gioco collettivo. Il club ha recentemente rinnovato sino al 2027 il contratto di coach Martin Filander, infondendo dunque fiducia, e dei nuovi accordi sono già stati stipulati con giocatori fondamentali come Säteri, Andersson e Rajala, dimostrando convinzione nelle proprie basi.

Nel complesso però quella del Bienne è una rosa composta da tanti lavoratori e pochi giocatori dalla classe cristallina, e di conseguenza ci vorrà un certo volume di gioco per far rendere un organico del genere. Impensabile avere successo con dati come quelli dello scorso anno, quando i seeländer erano tra le peggiori squadre per tiri effettuati e concessi, oltre ad avere PP e PK al di sotto della media.

Un uomo chiave sarà ovviamente di nuovo il portiere Harri Säteri, che nella passata stagione aveva sostenuto la squadra sino a quando aveva potuto, permettendo anche un buon avvio di campionato poi minato da diversi infortuni e dall’incapacità strutturale della rosa di assorbire assenze e cali di forma dei singoli. Per buona parte delle serate ci si appoggerà ancora al finlandese – secondo portiere più impiegato dello scorso campionato, con un ottimo 92.4% di parate – il che significherà sacrificare uno straniero di movimento in un lineup poco profondo, e questo imporrà dei sacrifici costanti.

Il backup Luis Janett non aveva invero sfigurato quando chiamato in causa (10 partite, 5 vittorie con il 92.6% di interventi), il 25enne ha potenziale e sarà in questo senso interessante osservare se lo staff si rivolgerà più spesso a lui per schierare sei stranieri di movimento. Una valutazione delicata, visto che il Bienne lo scorso anno era stata la seconda squadra a subire meno reti a 5-contro-5, ma molto spesso per merito di un Säteri eccezionale che aveva compensato un dato di expected goals against tra i peggiori della lega.

Il Bienne sembra dunque operare su delicati equilibri. La difesa si appoggerà molto sui due nuovi stranieri, così come un attacco fatto di giocatori di sostanza ma che avrà poche certezze in termini di secondary scoring, a maggior ragione considerando le incertezze attorno a Gaetan Haas. L’infortunio dell’uomo sbagliato, oppure il calo di forma di qualche attore principale, rischia di mettere la squadra in seria difficoltà e senza reali alternative per i ruoli chiave.


MIGLIOR INNESTO

Oskari Laaksonen: Il finlandese avrà il compito di dare dinamicità e velocità al reparto arretrato, con uscite dal terzo pulite, stimoli nel gioco di transizione ed anche nelle fasi di powerplay. Dal suo profilo ci si può attendere un buon contributo in termini offensivi, ingrediente questo che era stato un punto dolente per il Bienne nel recente passato. Con il suo arrivo e quello di Hultström, il reparto dovrebbe dunque acquisire maggiore pericolosità.

ADDIO DOLOROSO

Brunner e Cunti: Sarà decisamente strano non vedere più i due ex bianconeri in pista in National League, con il primo che si è ritirato mentre il secondo sarà attivo nella lega cadetta. Il loro impatto in termini sportivi era da un po’ di tempo in chiaro declino, ma con la carriera che avevano alle spalle erano comunque una presenza importante nello spogliatoio. Con la loro partenza si è voltata pagina per iniziare un nuovo capitolo.

FATTORE X

L’assenza di infortuni: Con il lineup al completo il Bienne è attrezzato per poter rientrare in un discorso di metà classifica, ma la mancanza di profondità nel lineup rende fragile l’intera struttura ed impone sicuramente delle ambizioni contenute. Se gli uomini migliori non verranno fermati da seri infortuni, e se la coppia di portieri manterrà l’alto livello che ha nelle corde, allora anche risultati migliori potrebbero tornare alla Tissot Arena.


La classifica di HSHS

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9. BIENNE
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