L’inizio della stagione 2019/20 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le 12 squadre che compongono il massimo campionato svizzero.
Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.
BIENNE
La rosa 2019/20
PORTIERI
Jonas Hiller, Elien Paupe
DIFENSORI
Kevin Fey, Beat Forster, Samuel Kreis, Janis Moser, David Prysi, Yannick Rathgeb, Anssi Salmela (🇫🇮), Rajan Sataric, Stefan Ulmer
ATTACCANTI
Damien Brunner, Luca Cunti, Jason Fuchs, Anton Gustafsson, Michael Hügli, Gilian Kohler, Mike Künzle, Fabian Lüthi, Jan Neuenschwander, Marc-Antoine Pouliot (🇨🇦), Toni Rajala (🇫🇮), Damien Riat, Peter Schneider (🇦🇹), Mathieu Tschantré, Simo Wüest
Realtà ambiziosa e sempre più solida, il Bienne dal ritorno in NLA nel 2008 e con l’apertura della Tissot Arena qualche anno fa si è reso protagonista di una scalata nell’hockey rossocrociato che nell’ultimo campionato ha portato i seeländer ad una sola partita dall’accesso alla finalissima.
Capace di arrivare per due anni consecutivi sino al secondo atto dei playoff, al Bienne è mancato un ultimo ingrediente per riuscire davvero ad issarsi tra le grandi protagoniste del campionato, ed in questo senso il club dovrà dimostrare di aver tratto i giusti insegnamenti dalle amare eliminazioni prima per mano del Lugano e più recentemente nei confronti del Berna.
Il gruppo di Törmänen è uno di quelli dinamici, molto belli da guardare in pista e capace di dare spettacolo, ma per riuscire davvero a puntare al titolo è mancato il carattere nei momenti decisivi.
I tifosi bianconeri ben ricorderanno la serie di due anni fa, con il Bienne avanti per due partite a zero ed in Gara 3 capace di portarsi sin sul 3-0 alla Tissot Arena, per poi però collassare perdendo una sfida che li ha condannati per l’intera serie (finita 4-2).
La passata primavera il Bienne ha vissuto un’altra eliminazione bruciante. In vantaggio nella semifinale con il Berna per 2-0 e poi sul 3-2 con l’opportunità di chiudere la serie in casa, i seeländer non sono riusciti a sfruttare una storica opportunità in Gara 6 davanti al loro pubblico, ed hanno poi mollato la presa nella settima gara perdendo per 5-1.
Il DS Martin Steinegger ha dunque operato sul mercato per cercare di mettere nelle mani di coach Törmänen una squadra capace di fare un passo in più, anche se al fronte di arrivi interessanti sono da considerare delle partenze non trascurabili.
ARRIVI
Anton Gustafsson (F, Langnau)
Luca Cunti (F, Lugano)
Stefan Ulmer (D, Lugano)
Gilian Kohler (F, settore giovanile)
David Prysi (D, settore giovanile)
Simon Wüest (F, settore giovanile)
Peter Schneider (F, Vienna Capitals)
Yannick Rathgeb (D, New York Islanders)
PARTENZE
Dominik Diem (F, ZSC Lions)
Julian Schmutz (F, Langnau)
Marco Pedretti (F, ZSC Lions)
Robbie Earl (F, Langnau)
Marco Maurer (D, Ginevra)
Dominik Egli (D, Rapperswil)
Will Petschenig (D, Fort Wayne Komets)
STRANIERI
Anssi Salmela (D, 🇫🇮)
Toni Rajala (F, 🇫🇮)
Marc-Antoine Pouliot (F, 🇨🇦)
Peter Schneider (F, 🇦🇹)
Capace di vantare il terzo miglior attacco dello scorso campionato, il Bienne ha visto partire lo straniero Robbie Earl – giocatore che ha sempre avuto il suo impatto – ed i vari Pedretti, Diem e Schmutz, elementi non di primissimo piano ma che hanno rappresentato dei giocatori dal ruolo importante.
Peggior squadra in assoluto agli ingaggi (44.6% di riuscita), il Bienne si è mosso sul mercato svizzero proprio con l’intento di rinforzarsi al centro. Nel mezzo si infileranno i nuovi arrivati Cunti (avrà una chance nel top six) e Gustafsson, ed in particolare l’ex bianconero potrebbe rivelarsi un valore aggiunto se saprà ritrovare – magari sulla scia di Damien Brunner – le migliori sensazioni di qualche stagione fa.
La sua rappresenta una scommessa – fisicamente, ma anche a livello di personalità – nei confronti della quale Törmänen dovrà essere bravo a porre le giuste basi per renderla vincente. Interessante invece l’innesto di Gustafsson, che gerarchicamente diventa un quarto centro con una buona abilità agli ingaggi ed un tocco offensivo – seppur mai esploso – capace di conferire al bottom six un po’ più di imprevedibilità.
A livello di stranieri l’infortunio che ha messo fuori causa Brunner per i prossimi tre mesi renderà ancora più importante la capacità dell’austriaco Peter Schneider di sorprendere, ed in questo senso è lecito riservarsi dei dubbi.
L’ala arriverà in Svizzera da top scorer della EBEL (69 punti e 35 gol in 54 partite), ma verosimilmente impiegherà del tempo per adattarsi al ritmo e alla velocità del nostro hockey – Fabio Hofer ne è stato un esempio – ed in generale vederlo rientrare nel quartetto stranieri di un club ambizioso come il Bienne stride un po’ con le mire stesse del club.
A lui il compito di smentire gli scettici, dopo aver ottenuto 7 punti (3 gol) in 4 amichevoli e nessuno in quattro gare di CHL, il tutto ricordando che nell’annata 2018/19 il Bienne è stata la seconda squadra in termini di impatto degli stranieri con 61 gol, ovvero il 41% del totale. In questo senso Rajala e Pouliot rappresenteranno ancora una certezza.
Nel reparto difensivo le novità sono rappresentate da Rathgeb e Ulmer, entrambi giocatori right di cui la retroguardia seeländer aveva estremamente bisogno, visto che i due sono gli unici destri presenti in squadra. Il primo avrà (anche) il compito di dare ulteriore vigore al powerplay, solamente ottavo lo scorso anno, ed in generale aumentare l’impatto offensivo dei difensori, nell’ultima stagione capaci di contribuire con 22 gol (settima difesa più produttiva).
Per il resto Törmänen avrà a disposizione grossomodo la stessa difesa dello scorso campionato – la settima del torneo – con la speranza che Beat Forster possa affrontare una stagione senza troppi guai fisici e con il talentuoso Janis Moser che dovrebbe ulteriormente progredire.
Il finlandese Salmela assicurerà ancora ottimi stimoli, ed in generale l’intero reparto si presenta con diversi elementi capaci di dare un contributo – naturalmente in varie misure – su entrambe le zone della pista.
Per quanto riguarda invece i portieri il futuro è per ora incerto, ma il presente assicura nuovamente la presenza dell’esperto Jonas Hiller, alla sua ultima annata prima di appendere i gambali al chiodo.
Nonostante i 37 anni l’ex NHLer assicurerà una certa solidità, forse non così granitica come i top goalies della lega, ma comunque sufficiente per far dormire a Törmänen dei sonni tranquilli… Questo naturalmente a patto che possa scendere con grande regolarità in pista, visto che Elien Paupe non rappresenta una soluzione percorribile in caso di una sua assenza prolungata.
Il Bienne si presenta dunque come una squadra che per caratteristiche non si discosterà molto dalle sue più recenti iterazioni, anche se il problema della personalità nei momenti che contano rischia di essere ancora presente.
Dinamicità, capacità tecniche ed un lineup che nel suo insieme presenta un buon mix di queste caratteristiche non lasciano molti dubbi sulle possibilità del Bienne di rendersi protagonista di una regular season nella metà alta della classifica. Per quanto riguarda però lo riuscire a fare il passo mancate verso la finale il gruppo dovrà dimostrare di avere quella forza mentale che nel recente passato ha fatto difetto.
MIGLIOR INNESTO
Yannick Rathgeb: ll giovane difensore non ha trovato fortuna oltre oceano, e la sua avventura nell’organizzazione dei New York Islanders è terminata dopo un solo anno.
Rathgeb ha così deciso di tornare in Svizzera sposando il progetto del Bienne, dove troverà un contesto in cui contribuire con le sue abilità spiccatamente offensive, anche se ci si aspetta di vederlo crescere e diventare un difensore più completo.
ADDIO DOLOROSO
Marco Maurer: In molti hanno spesso sottovalutato il suo ruolo a Bienne, ma l’ex bianconero per la squadra di Törmänen era un soldato fondamentale.
In pista nei momenti più caldi delle partite e quando si trattava di stringere i denti e prendere colpi davanti a Hiller, Maurer è partito per Ginevra quasi pentendosi del contratto firmato con i granata, e potendo sarebbe rimasto alla Tissot Arena. Per una squadra bisognosa di personalità forti, la sua partenza non è da sottovalutare.
FATTORE X
Carattere e personalità: Sulle potenzialità e capacità del Bienne di giocare una buona regular season non vi è praticamente alcun dubbio, i seeländer sono attrezzati per disputare una prima fase di torneo in linea in quelle degli ultimi anni.
Il vero momento della verità per la truppa di Törmänen arriverà ancora nei playoff, fase in cui la squadra dovrà davvero dimostrare di poter ancora crescere e diventare vincente.
La classifica di HSHS
1. ZUGO
2. BERNA
3. LOSANNA
4. ZSC LIONS
5. BIENNE
6. _________
7. FRIBORGO
8. _________
9. __________
10. _________
11. DAVOS
12. RAPPERSWIL