BERNA – Chi si aspettava una settima sfida appassionante e combattuta è probabilmente rimasto deluso, anche se in definitiva il risultato scaturito dall’ultima partita tra Berna e Bienne non si è discostato molto dai pronostici della vigilia.
Gli orsi si sono infatti imposti piuttosto agevolmente con il risultato di 5-1, guadagnandosi così l’accesso ad una finalissima che li vedrà impegnati da giovedì sera contro lo Zugo, mentre al Bienne rimane l’amarezza di non aver sfruttato soprattutto la ghiotta occasione rappresentata da Gara 6 alla Tissot Arena.
Il match di martedì sera si è deciso sostanzialmente nel primo tempo, quando il Berna ha saputo trovare due reti nella prima decina di minuti con Scherwey e Sciaroni.
La rete del ticinese è inoltre scaturita da un’avventurosa uscita di Hiller, che ha finito per scontrarsi con il compagno Robbie Earl rimediando così un infortunio che lo ha messo fuori causa sino alla prima sirena. Il modesto Seikkonen lo ha sostituito come ha potuto, ma nulla ha potuto sul tiro dalla distanza di Untersander, valso il 3-0.
La squadra di Törmänen ha ritrovato vita nel finale di periodo, con quel gol di Maurer che avrebbe potuto ridare speranze agli ospiti… Speranze che però sono state spazzate via dopo soli 51 secondi nel periodo centrale, quando Krueger ha trovato il 4-1.
Il gol è stato accordato dopo una visione del video parecchio laboriosa da parte degli arbitri, sollecitati dal challenge chiesto dal Bienne in seguito ad un’entrata nel terzo “sospetta” da parte degli orsi. Le immagini – ma questa non è una novità – non hanno chiarito la questione al 100%, ma la sensazione è che ci fosse effettivamente un offside. I direttori di gara hanno però visto diversamente ed accordato il gol.
La partita a quel punto è terminata, con il Berna a controllare ed il Bienne sostanzialmente inoffensivo, comprensibilmente senza il necessario mordente per cercare di riaprire il match.
Alla fine la serie è stata sigillata dal 5-1 definitivo di Scherwey, che permettere agli orsi di rincorrere il 16esimo titolo della loro storia.