Ogni inizio settimana, per tutto il corso del campionato, HSHS vi proporrà la rubrica dedicata ai “top e flop”, ovvero ai giocatori che secondo noi si sono distinti negli ultimi turni di campionato, così come a coloro da cui ci si aspettava invece qualcosa in più.
Vengono selezionati un portiere, due difensori e tre attaccanti tra chi ha fatto particolarmente bene e chi, invece, ha deluso le aspettative.
Di seguito la selezione basata sui turni di campionato giocati tra martedì e sabato.
I TOP DI HSHS
Reto Berra (Friborgo – 2 top, 2 flop): Il Friborgo si è assicurato la partecipazione ai playoff grazie ai punti conquistati nelle difficili partite contro Zugo e Berna, ed il portiere è stato fondamentale in due match in cui i burgundi hanno incassato appena due reti. In settimana Berra ha infatti parato 69 tiri su 74, oltre a quattro rigori su cinque alla Bossard Arena, per un’eccezionale percentuale del 92.24%. Ha così chiuso una regular season che lo ha visto essere il portiere più utilizzato in assoluto (2’615 minuti) e di conseguenza il più sollecitato (1’361 tiri), ma nonostante questo ha fatto registrare la terza miglior percentuale di parate del campionato (92.43% e 2.36 reti incassate). Nell’ultima settimana ha messo il punto esclamativo alla sua regular season, confermandosi imprescindibile per i dragoni.
Lukas Stoop (Davos – 1 top, 0 flop): La sua ultima rete l’aveva segnata nel mese di novembre, ma in settimana Stoop ha aggiunto al suo bottino altri due gol, il che lo hanno reso l’unico difensore del torneo capace di trovare a più riprese la via della rete nel finale di regular season. Contro il Berna ha sfruttato alla perfezione lo spazio creato da Ambühl per andare alla conclusione, ed anche contro il Rapperswil ha saputo leggere bene il gioco per infilarsi nello spazio e battere il portiere avversario. Una bella soddisfazione per lui, che in questa stagione ha mandato agli archivi il suo personale record con cinque reti in campionato.
Jonathan Mercier (Ginevra Servette – 2 top, 0 flop): I granata hanno chiuso la regular season con un sorprendente quarto posto in classifica, grazie anche ad un’ultima settimana perfetta in cui hanno battuto Losanna e Friborgo. In tutto questo Mercier ha saputo distinguersi per un ottimo impatto, sfruttando al massimo i 14 minuti in media giocati ad incontro. Ottimo in particolare il suo contributo venerdì contro i vodesi, quando ha aperto le marcature trovando un bel gol grazie ad un inserimento dalle retrovie. Al suo bottino ha poi aggiunto due assist di prima, rendendosi così protagonista della sua prima partita da tre punti da gennaio 2015 a questa parte!
Marc Wieser (Davos – 1 top, 0 flop): Dopo qualche uscita ancora piuttosto anonima, il 32enne di Küblis si è improvvisamente infiammato nella sfida casalinga contro il Rapperswil, quando ha contribuito alla rimonta del Davos con due reti e altrettanti assist. Decisiva la doppietta per il 4-3 e il 5-3 finale, ma pregevole e intelligente pure il suggerimento sotto porta per il primo gol gialloblù di Tedenby. In totale le cifre di Wieser nella sfida ai sangallesi parlano di quattro punti, altrettanti tiri in porta e un bilancio di +3, tenendo conto anche del fatto che l’ultima rete è caduta in power play.
Matt D’Agostini (Ambrì Piotta – 4 top, 0 flop): L’unica fase di difficoltà l’aveva vissuta con l’arrivo del nuovo anno, quando aveva pagato in maniera comprensibile le tante fatiche di una prima parte di stagione eccezionale, ma per il resto il canadese ha vissuto un’ottima regular season e nel weekend l’ha mandata agli archivi nel migliore dei modi. Dopo il gol a porta vuota contro il Davos – a premio comunque di una buona prova – D’Agostini ha trovato la giocata individuale che ha svoltato il derby, con quel gol in shorthand che per il Lugano è stato l’inizio della fine. Leader sul ghiaccio e fuori, il canadese ha ottenuto sei gol e undici punti nelle ultime dieci partite, stabilendo così il record personale in NLA con 42 in 46 incontri. In attesa del rinnovo, anche per il finale di stagione sarà il giocatore più importante.
Denis Hollenstein (ZSC Lions – 1 top, 0 flop): Dopo oltre un mese di assenza dai tabellini è tornato a segnare, e lo ha fatto anzi con una bella doppietta nella decisiva sfida che ha permesso agli ZSC Lions di chiudere la regular season al primo posto. Da rivedere il gol con cui ha aperto la sfida, quando ha battuto Stephan con un’eccezionale movimento, mentre a metà incontro non ci ha pensato due volte a punire lo Zugo per averlo dimenticato tutto solo nello slot. Sarà uno degli elementi da controllare per il Lugano in vista dei quarti di finale.
I FLOP DI HSHS
Melvin Nyffeler (Rapperswil – 1 top, 2 flop): Il portiere dei sangallesi non è riuscito ad abbassare la saracinesca come durante i periodi migliori, caduti tra dicembre e gennaio. Titolare contro Lugano e Davos dopo essere partito dalla panchina settimana scorsa, Nyffeler ha concluso la sfida contro i bianconeri con un discreto 91,7% di parate, ma le responsabilità soprattutto sulla rete di Morini e alcuni interventi poco sicuri ne hanno minato la prestazione. È andata peggio nei Grigioni, con cinque reti sul groppone e una riuscita negli interventi solo dell’84,4% che, sommata a quella del giorno precedente, contribuisce a far scaturire la media peggiore della settimana, e con le reti gialloblù del 3-3 e del 4-3 a denotare anche una certa lentezza e goffaggine negli spostamenti sulla linea di porta.
Davyd Barandun (Davos – 0 top, 1 flop): L’inesperienza fa brutti scherzi a volte, logicamente compresi nel processo di crescita. Un po’ quello successo al difensore grigionese, incappato in una settimana “un po’ così” con il suo Davos affrontando Berna, Ambrì Piotta e Rapperswil. Qualche errore di troppo pagato a caro prezzo, un paio di sfuriate seguite dalle spiegazioni del suo coach Wohlwend e un bilancio complessivo di -4 sulle 5 reti subite a parità numerica dal Davos (più una in shorthand in casa contro i Lakers). Non propriamente delle cifre esaltanti per il 20enne di origine ucraina che finora aveva tenuto un rendimento più che soddisfacente con la maglia gialloblù, dopo aver iniziato il campionato nei Ticino Rockets.
Thomas Thiry (Zugo – 0 top, 1 flop): Un assist contro il Friborgo non lo ha messo al riparo dal peggior fine settimana della sua stagione, terminato con il suo Zugo che ha consegnato il primato in classifica agli ZSC Lions e con un bilancio personale di zero punti ma soprattutto un -5 in due partite. Già contro il Langnau un paio di sue marcature “larghe” avevano permesso ai Tigers di fare male ai tori, ma poi nella sfida al vertice dell’Hallenstadion le frittate del futuro bernese sono costate care alla squadra di Tangnes. Non ne è uscito bene proprio Thiry, autore di un paio di svarioni contro Suter e compagni che non hanno certo facilitato il compito ai suoi, e il fatto che fosse sul ghiaccio in occasione di tutte le tre reti a parità numerica dei Lions non parla di nuovo a suo favore.
Andrew Ebbett (Berna – 0 top, 2 flop): All’indomani del clamoroso mancato accesso ai playoff il canadese è stato tra i primi nomi chiamati in causa, con il Berna che pare si separerà dal giocatore nonostante un contratto ancora valido. Le sue prestazioni nella settimana più importante della stagione sono state effettivamente deludenti, con nessun punto all’attivo e ben pochi spunti degni di nota. Il mese di febbraio è per lui coinciso con il meno ispirato dell’intera stagione, sia in termini di punti che al cerchio d’ingaggio, dove ha fatto registrare una triste percentuale del 27.5% di riuscita.
David McIntyre (Lugano – 1 top, 1 flop): Dopo un mese di gennaio alla grandissima, correlato da molti punti e un apporto di leadership e intelligenza fondamentali per la risalita del Lugano, il canadese è calato via via a febbraio, fino all’anonimato dell’ultima settimana. Nonostante la rete segnata (fortuitamente, va detto) a Rapperswil, l’ex Zugo è stato troppo assente nelle ultime due decisive partite per il Lugano, giocando pochi dischi e facendolo pure male, prendendosi rischi inutili e restando molto passivo nella manovra d’attacco, prova ne è che tutto il primo blocco ne ha risentito, così come il suo quintetto di power play, efficiente finché il numero 96 era nella sua miglior forma.
Mark Arcobello (Berna – 3 top, 3 flop): I playoff sono sfumati negli ultimi quattro minuti di regular season per il Berna, condannato ai playout dalle sconfitte di Davos e Losanna. Nei momenti decisivi della stagione gli orsi si sono aggrappati alle terze linee dato che nel top six si è faticato tremendamente. Simbolico il rendimento pari quasi a zero del topscorer, che proprio all’inizio del periodo bollente ha tirato il freno a mano scomparendo dai radar quando più la squadra di Kossmann ne aveva bisogno. È pur vero che il Berna ha galleggiato attorno alla linea per mesi grazie soprattutto all’apporto del futuro bianconero, a lungo topscorer del campionato, ma l’aver ceduto sul più bello è stato catastrofico per i campioni in carica.