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National League

I top e flop dell’ultima settimana di campionato

Ecco i giocatori che si sono distinti nelle scorse partite, ed i nomi di chi invece potrebbe dare qualcosa di più

Ogni inizio settimana, per tutto il corso del campionato, HSHS vi proporrà la rubrica dedicata ai “top e flop”, ovvero ai giocatori che secondo noi si sono distinti negli ultimi turni di campionato, così come a coloro da cui ci si aspettava invece qualcosa in più.

Vengono selezionati un portiere, due difensori e tre attaccanti tra chi ha fatto particolarmente bene e chi, invece, ha deluso le aspettative.

Di seguito la selezione basata sui turni di campionato giocati nell’ultima settimana.


Sandro Aeschlimann (Davos): Un portiere in forma lo si misura anche dai colpi di fortuna che riceve. In questo caso il nazionale svizzero non fa eccezione, ma i numeri che sta mettendo insieme in questa stagione dicono che c’è molto di più del puro caso nella sua efficacia. Aeschlimann è stato intrattabile alla Cornèr Arena contro il Lugano, dove ha conquistato un meritato shutout, e si è quasi ripetuto in casa contro gli ZSC Lions, subendo una sola rete ma tenendo in piedi la squadra nei momenti di maggiore pressione di Andrighetto e compagni con alcuni interventi di grande classe. Ha chiuso la settimana con il 98,3% di parate su 64 tiri. Al momento il 30enne mostra di gran lunga le migliori statistiche della National League, con soli 1,62 gol subiti a incontro e il 94,2% di parate. E può vantare pure due assist.

Santtu Kinnunen (Langnau): Il finlandese, dopo un primo anno a Zurigo, con la maglia dei Tigers sta mostrando sempre più il suo vero potenziale, a maggior ragione in questo avvio di campionato in cui deve sostenere un reparto che ha perso subito Riikola. Questa responsabilità Kinnunen se l’è presa sulle spalle e il suo apporto fin qui è stato ottimo, con partite di sostanza (quasi 23 minuti di media e impiego in entrambi gli special teams) e un bottino di punti di tutto rispetto. Nell’ultima settimana ha firmato un gol e un assist, e con 12 punti totali è attualmente il terzo difensore più produttivo della lega dietro a Brännström (16) e Frick (14).

Jacob Larsson (Rapperswil): Reduce da una scorsa stagione passata praticamente per intero ai box dopo due gravi infortuni, il difensore dei Rapperswil ha potuto iniziare in tranquillità il campionato e sta mostrando le sue vere qualità. Già autore di 11 punti in 16 incontri, lo svedese – schierato nel secondo blocco dei sangallesi – sta diventando un punto fermo sia nella costruzione del gioco che in fase di contenimento, come dimostrato dal +11 nella sua statistica personale. Andato a segno già la scorsa settimana contro gli ZSC Lions, Larsson si è ripetuto con un gran polsino in powerplay a Bienne, lanciando la rimonta vincente della squadra di Lundskog.

Matej Stransky (Davos): Non sembra esserci assolutamente modo di fermare il power forward ceco in questo avvio di stagione. Anche nella passata settimana Stransky è stato irresistibile, con una partita da tre punti (doppietta) contro il Lugano e un’altra rete infilata con potenza nella sfida con gli ZSC Lions. Vederlo in pista alla Cornèr Arena ha reso evidente quanto gli stranieri del Davos stiano davvero facendo la differenza per i grigionesi, e non è una sorpresa vedere attualmente Stransky nelle vesti di top scorer della lega con 20 punti (11 gol) in 16 partite, uniti anche a un ottimo bilancio di +12. Da sottolineare pure la grande intesa con Corvi, con anche il centro svizzero autore sin qui di un campionato di spessore.

Zach Sanford (Lugano): Il centro numero 21 del Lugano è stato sin da subito lo straniero che si è meglio – e più rapidamente – integrato nella squadra e nell’hockey svizzero, nuovo anche per lui. La sua visione di gioco di livello superiore ha accelerato questo processo, e il fatto che resti determinante per la squadra pur continuando a cambiare compagni alle ali dimostra che è uno di quei giocatori capaci di valorizzare chi ha attorno. Rarissimo vederlo sbagliare un controllo del disco, i suoi recuperi del puck non si contano più e ora inizia anche a mettere punti pesanti, come la doppietta di Losanna. Anche nella sconfitta contro il Davos è risultato ancora uno dei migliori, con quell’assist a Omark in powerplay sprecato malamente dallo svedese che è stato un puro colpo di genio e di classe, per preparazione e movimento.

Dominic Zwerger (Ambrì Piotta): Se si escludono gli stranieri, nell’intera lega solamente Rochette è riuscito sin qui a segnare più gol di Zwerger, con un bottino di otto reti in 16 partite che, prima dell’avvio della stagione, sembrava pura utopia per l’austriaco. L’attaccante biancoblù si è invece rimboccato le maniche, ha immediatamente reagito a un avvio di campionato vissuto da 13esimo attaccante e poi in quarta linea, e ha velocemente dimostrato di essere tornato a un buon livello. Nell’ultimo weekend è stato il migliore dei suoi, con un bottino di due gol e un gioco energico che ha trascinato la sua linea – completata da Tierney e DiDomenico, che invece stanno trovando qualche difficoltà. Le prestazioni positive di Zwerger si stanno ora accumulando con buona continuità, confermandolo partita dopo partita come la bella sorpresa di questa stagione leventinese nata sotto una cattiva luna.


Kevin Pasche (Losanna): Non sta attraversando un gran periodo di forma il giovane portiere del Losanna, e questo si riflette in parte anche sulla squadra, sconfitta di nuovo in casa dal Lugano sabato sera. Proprio contro i bianconeri Pasche ha subito almeno un paio di reti evitabili, ma soprattutto non ha mai trasmesso un reale senso di sicurezza ai compagni, con movimenti frettolosi e fin troppo “esuberanti” – come già accaduto anche nella sconfitta di Ginevra. Nelle due partite disputate, il 22enne ha fatto registrare numeri ben sotto la soglia della sufficienza, con l’80% di parate a Les Vernets e il 78,2% contro i bianconeri, per un totale di nove reti incassate in due incontri.

Sami Niku (Losanna): Dopo una buona prima stagione a Kloten, ci si attendeva che Niku potesse aumentare ancora di più il suo impatto – specialmente offensivo – passando a una squadra dinamica e offensiva come il Losanna, ma sinora le prestazioni del finlandese sono deludenti. Ancora alla ricerca del suo primo “vero” gol (quello ottenuto nel weekend era a porta sguarnita), dopo 17 partite ha fatto registrare appena tre assist primari, e nelle ultime sei uscite ben cinque le ha chiuse in negativo (-7 in questo lasso di tempo). Da mani nei capelli anche l’errore commesso contro il Lugano, con cui ha spianato la strada al quarto gol bianconero.

Yannick Rathgeb (Friborgo): Il difensore dei dragoni può essere un giocatore molto attivo in fase offensiva, ma spesso la sua croce è rappresentata da amnesie difensive improvvise e da una capacità di backcheck non propriamente “d’urgenza”. Quello che è successo nel disastro di Langnau è stato però emblematico, con il numero 22 piazzato a guardarsi intorno nello slot – facendo una prima brutta figura sul gol d’apertura del giovane Nik Lehmann – inefficace in marcatura anche sul 4-0, e poi definitivamente bruciato in maniera clamorosa da un disco perso contro Mäeneläinen sul break valso il 6-0 finale del finlandese.

Nic Petan (Ambrì Piotta): Si è arrivati al punto di chiedersi se davvero in casa Ambrì Piotta sia ancora possibile recuperare Petan, oppure se non sia meglio guardarsi attorno per cercare una soluzione alternativa per un giocatore che semplicemente non riesce a esprimersi. Tornato in pista nel weekend in seguito all’infortunio di Joly, Petan non è sembrato nemmeno provarci nella sfida contro il Langnau, sprecando una marea di dischi a causa di un gioco nervoso e propenso all’errore. Nel terzo tempo ha addirittura perso il suo posto ed è stato relegato in quarta linea, mentre a Kloten un timido miglioramento – ma compensato anche da qualche goffa giocata – non lo salva da un weekend ampiamente insufficiente. Non è un flop solo della settimana, ma sin qui dell’intera stagione dei leventinesi.

Jacob De la Rose (Friborgo): È sinora una stagione sfortunata quella che sta vivendo il terzetto d’attacco svedese del Friborgo, con Wallmark alle prese con gli infortuni e la coppia De la Rose–Sörensen ben lontana dal rendimento dei giorni migliori. Ancora sul fondo dell’intera classifica di lega con un bilancio di -13, il centro non sta riuscendo ad assicurare la sua solita solidità in un gioco two-way che continua a imbarcare troppa acqua. Nella disastrosa serata di Langnau è infatti stato tra i meno brillanti dei suoi – con anche delle responsabilità su un paio di reti avversarie – e in generale la sua presenza in pista è molto più opaca di quanto ci avesse abituato in passato.

Julius Nättinen (Ajoie): L’Ajoie è più in difficoltà del previsto, ma il pericolo di una partenza falsa dei giurassiani era concreto in caso di mancanza di forma da parte dei suoi giocatori migliori. La delusione principale è rappresentata da Nättinen, ancora fermo a una sola rete nei primi tredici incontri dopo essere stato tra i migliori marcatori della lega una stagione fa. L’ex giocatore dell’Ambrì Piotta non esulta al gol dalla prima giornata – poi sono seguite dodici partite senza segnature – e questo pesa parecchio sull’economia di una squadra tecnicamente debole come quella di Greg Ireland. E alcuni tempi di gioco andati anche oltre i 26 minuti a partita (per una media del finnico già a 21,3 minuti) sono il segnale che alla Raiffeisen Arena mancano davvero le soluzioni.

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