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National League

I top e flop dell’ultima settimana di campionato

Ecco i giocatori che si sono distinti nelle scorse partite, ed i nomi di chi invece potrebbe dare qualcosa di più

(Photobrusca & Luckyvideo)

Ogni inizio settimana, per tutto il corso del campionato, HSHS vi proporrà la rubrica dedicata ai “top e flop”, ovvero ai giocatori che secondo noi si sono distinti negli ultimi turni di campionato, così come a coloro da cui ci si aspettava invece qualcosa in più.

Vengono selezionati un portiere, due difensori e tre attaccanti tra chi ha fatto particolarmente bene e chi, invece, ha deluso le aspettative.

Di seguito la selezione basata sui turni di campionato giocati nell’ultima settimana.


Harri Säteri (Bienne): Da qualche giornata il portiere del Bienne sembra aver alzato decisamente il suo rendimento rispetto a un inizio di campionato più difficoltoso del previsto. Il finlandese ha nettamente le migliori statistiche del campionato della scorsa settimana, quando ha potuto festeggiare ben due shutout. Più difficile il primo contro lo Zugo per la qualità dell’attacco degli svizzero-centrali, meno insidioso quello ottenuto contro il disastrato Ginevra, ma dove ha comunque chiuso ogni buco sui tentativi dei granata. Ottima anche la prestazione messa in pista a Kloten, per un totale del 97,4% di parate e ben 4,72 GSAA.

Dean Kukan (ZSC Lions): Nella settimana perfetta degli ZSC Lions c’è stato anche un contributo maiuscolo del miglior difensore svizzero dei campioni in carica, che sta contribuendo come suo solito con prestazioni davvero solide in zona difensiva, e che sanno dare ritmo quando si guarda all’attacco. Il suo impatto sulle partite è stato importante anche negli ultimi tre match, caratterizzati da due assist e specialmente dal gol con una bella staffilata con cui ha chiuso la partita di Losanna. Tanta inoltre la sicurezza che riesce a trasmettere con le sue giocate, sempre precise e pulite, con cui fa sembrare facili anche movimenti che in realtà riescono a pochi altri difensori.

Michael Fora (Davos): Il Davos sta fin qui dominando il campionato, ed anche il ticinese sta vivendo una bella stagione. Con quattro punti in tre partite è stato il difensore più produttivo della settimana, distinguendosi come suo solito per un gioco duro in retrovia condito ultimamente anche da bei spunti offensivi. Molto bello il gol che ha trovato contro il Friborgo, match che poi ha contribuito a chiudere vincendo la battaglia che ha permesso ai suoi di rilanciare l’azione e segnare a porta sguarnita. Solida anche la sua partita alla Gottardo Arena di domenica, e nel complesso non sorprende che ad oggi sia il difensore più utilizzato dal Davos.

Michael Joly (Ambrì Piotta): La prossima partita la inizierà con il casco da Top Scorer, e questo è un riconoscimento che il canadese si è guadagnato facendo sinora davvero di tutto per scrollarsi di dosso la maledizione che lo aveva colpito nell’avvio di stagione. Il derby lo ha aiutato a trovare finalmente il gol, e pure nella difficile serata di Rapperswil era stato – per l’ennesima volta – il più intraprendente dei leventinesi con tanti tiri in porta, ritrovandosi nel vivo delle due segnature che avrebbero potuto raddrizzare l’incontro. Il suo buon momento è continuato domenica, con un assist perfetto a lanciare Formenton e poi un rigore trasformato con freddezza. Joly sembra insomma essersi finalmente sbloccato.

Calvin Thürkauf (Lugano): Il capitano del Lugano ha ripreso a macinare come ai tempi migliori, risultando un vero trascinatore dei bianconeri. Contro il Ginevra ha dato saggio delle sue qualità di scorer con lo splendido gol del 3-1 e il break vincente del 4-1, quest’ultimo dopo aver giocato un ottimo boxplay e aver recuperato lui stesso il disco in un duello con un difensore granata, risultando pure dominante fisicamente per tutto l’incontro. La domenica in casa contro il Kloten ha alzato il livello del suo gioco e dello scontro fisico in maniera determinante per i suoi, servendo a Omark un assist splendido per la rete che ha rilanciato definitivamente la squadra di Mitell contro gli aviatori.

Matej Stransky (Davos): Solamente contro il Rapperswil, nell’unica sconfitta del Davos, il ceco non è riuscito a lasciare il segno, per il resto l’attaccante dei grigionesi continua ad essere un’ala dominante nel nostro campionato. A segno in quattro delle ultime cinque partite della squadra di Josh Holden, il 32enne si conferma specialista in reti pesanti, come quella del pareggio alla Gottardo Arena o il vantaggio contro il Friborgo ottenuto in shorthand, per un bottino che ad oggi conteggia ben 7 reti e 8 assist in 12 partite di campionato.


Stephane Charlin (Ginevra): In un inizio di stagione estremamente irregolare e che – nonostante i 20 punti in classifica – ha portato anche a serate imbarazzanti, il Ginevra ha visto diversi suoi elementi chiave deludere le aspettative, e tra loro c’è sicuramente Charlin. Dopo la strepitosa scorsa stagione con il Langnau, il suo ritorno a Les Vernets è sinora stato caratterizzato da troppe serate incerte, con reti concesse facilmente e senza la capacità di essere un autentico muro come gli succedeva ai Tigers. Nell’ultima settimana ha concesso 11 gol con appena l’85.53% di interventi, e statisticamente è attualmente tra i peggiori portieri della lega.

Simon Le Coultre (Ginevra): L’ultima disastrosa settimana del Ginevra si è conclusa con l’allontanamento ormai logico (e forse tardivo) dell’allenatore Yorick Treille, con diversi giocatori sul banco degli imputati tra cui il difensore 26enne dei granata. Autore di alcune reti negli ultimi incontri, il ginevrino ha controbilanciato tutto questo con diversi errori gravi già nella sfida contro il Lugano, ma la vera catastrofe l’ha combinata nel naufragio della Tissot Arena di Bienne, dalla quale è uscito con almeno due reti che pesano personalmente su di lui (come in occasione della figuraccia sul gol di Cajka), oltre alla sfortunata autorete nel terzo periodo.

Vili Saarijärvi (Ginevra): Dopo tre anni passati a Langnau in cui è stato capace di distinguersi come uno dei migliori difensori della lega, pure per lui il passaggio al Servette non sta riservando soddisfazioni immediate. Anzi, Saarijärvi sinora sta facendo parecchio fatica ad avere l’impatto a cui ci aveva abituati, ed il -3 da cui è uscito dall’ultimo weekend conferma le difficoltà che sta vivendo con il resto della squadra. Il suo valore ovviamente non si discute, e chissà che il cambio in panchina non possa finalmente permettergli di iniziare a trascinare il reparto come ci si attendeva.

Chris DiDomenico (Ambrì Piotta): Domenica contro il Davos è andata un pochino meglio, ma nel complesso DiDomenico è ancora lontano dall’essere il giocatore che abbiamo sempre conosciuto, ed il fatto che ancora non abbia ottenuto una rete ovviamente contribuisce al momento difficile dell’Ambrì Piotta. Quando lo si vede in pista la sua volontà di fare bene è evidente, ma per ora non riesce ad avere un impatto concreto sulle partite, con tanti dischi gestiti con imprecisione ed anche un minor impatto a livello emotivo. Spesso arruffone nel suo incedere, attualmente è il peggior attaccante della lega per bilancio con addirittura un -13.

Emil Bemström (Berna): È vero che è giunto in Svizzera con un problema fisico da risolvere, ma l’attaccante degli orsi sta facendo una grossa fatica a ritagliarsi un ruolo nel campionato di National League dopo qualche partita perlomeno incoraggiante. Attaccante veloce ma spesso fumoso e avvezzo alla soluzione di fioretto, lo svedese è uno degli emblemi della crisi bernese che ha portato al licenziamento di coach Jussi Tapola, come confermato dal solo gol trovato in sette incontri – all’esordio contro l’Ambrì Piotta – e da un bilancio personale di -4.

Brendan Perlini (Lugano): È ovvio che ad oggi il rendimento dell’attaccante bianconero sia un problema. Un’ala offensiva che è stata presa con lo scopo di segnare reti ad oggi è ancora fermo al palo dopo dodici partite con all’attivo un solo assist. Sull’impegno dell’ex attaccante di Losanna e Ambrì Piotta si può dir poco ma i suoi tentativi hanno raggiunto un livello ossessivo, con uno sforzo che finisce sempre nelle soluzioni più difficili e dischi che vanno persi a fondo pista. È un giocatore che in zona offensiva agisce spesso in maniera “anarchica” guidato dall’istinto offensivo, ma di attaccanti stranieri a secco di gol dopo più di un turno di campionato a Lugano se ne ricordano ben pochi.

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