
(PostFinance/KEYSTONE/Peter Klaunzer)
Ogni inizio settimana, per tutto il corso del campionato, HSHS vi proporrà la rubrica dedicata ai “top e flop”, ovvero ai giocatori che secondo noi si sono distinti negli ultimi turni di campionato, così come a coloro da cui ci si aspettava invece qualcosa in più.
Vengono selezionati un portiere, due difensori e tre attaccanti tra chi ha fatto particolarmente bene e chi, invece, ha deluso le aspettative.
Di seguito la selezione basata sui turni di campionato giocati nell’ultima settimana.

Davide Fadani (Kloten): Confrontato praticamente da subito con l’infortunio del titolare Ludovic Waeber, il Kloten si sta affidando ai meno esperti Fadani e Huet, e i due si stanno facendo trovare pronti. In particolare l’italiano è stato autore di una settimana brillante, portando gli aviatori al successo contro Ajoie e Berna, togliendosi anche la grande soddisfazione di ottenere uno shutout da 39 parate (il primo della carriera!) alla PostFinance Arena. I suoi numeri parlano di un solo gol incassato su 59 tiri fronteggiati, con il 98.31% di interventi e il pieno di fiducia. La speranza per l’ex Lugano e Ambrì è che da qui la sua carriera possa finalmente decollare.
Erik Brännström (Losanna): Le qualità del difensore svedese le avevamo già saggiate qualche stagione fa quando vestiva la maglia del Langnau, e anche nella sua seconda apparizione in Svizzera, Brännström non sta deludendo le attese. Sempre al centro del gioco e capace di portare il disco come pochi dalle retrovie, l’ex NHL sta dimostrando di trovarsi decisamente a suo agio in maglia losannese, tanto da essere già in cima alla classifica marcatori tra i difensori con un punto a partita tondo tondo e una statistica personale di +12. Nelle ultime tre partite ha messo a segno un gol e due assist, ha tirato in porta nove volte e bloccato sei tiri avversari, tanto per far capire la completezza delle sue prestazioni.
Lukas Frick (Davos): Il difensore della Nazionale si è sempre distinto come un giocatore molto duttile e capace di avere spunti offensivi interessanti, e in questo primo periodo in una squadra offensiva come il Davos sta dimostrando certe qualità. Sono già nove i punti messi a segno dal 31enne, di cui otto assist, praticamente il totale della sua ultima stagione quando giocava ancora a Losanna, con un ritmo che sembra quello dei tempi migliori. Nel sistema di gioco di Josh Holden si è calato alla perfezione mantenendo anche un ottimo rendimento difensivo come dimostrato dal suo +8 personale, che si aggiunge al +4 del compagno Michael Fora, con il quale ha subito instaurato un’ottima intesa sin dalla prima giornata di campionato.
Jonas Taibel (Rapperswil): Può essere veramente la stagione della svolta per il 20enne Taibel, autore di un solo gol la scorsa stagione e già a quota tre in queste prime nove partite di campionato, con l’accelerazione mostrata nell’ultima settimana. Autore di un assist da quarto centro nella sfida interna contro il Bienne, lo svizzero-austriaco è stato spostato da Lundskog all’ala di Fritz e Rask, e l’intuizione del coach ha dato i suoi frutti con una doppietta a Ginevra e un altro gol in casa contro il Lugano. Non sono solo le reti a delineare il bell’inizio di campionato del giovane attaccante, ma anche un gioco efficace a tutta pista e la grande personalità che porta sul ghiaccio.
Lias Andersson (Bienne): Lo svedese del Bienne è un po’ sottovalutato, e infatti di lui non si parla molto. Ma la settima scelta assoluta nel Draft 2017 sta continuando a crescere con i seeläander e, dopo una passata stagione già buona, in questa si sta profilando come un autentico leader che riesce a scuotere in maniera importante le partite. Nell’ultima settimana è stato il giocatore più produttivo con sei punti (quattro gol) in tre partite, ed i numeri inoltre non includono gli addirittura tre rigori trasformati nell’epilogo di gara contro l’Ajoie. In Sylvegaard – pure lui ottimo sin qui – ha trovato la spalla ideale in un blocco completato da Cajka, con Andersson che si sta anche confermando solido agli ingaggi con il 58.78% di efficacia su quasi 150 esecuzioni.
Petteri Puhakka (Kloten): Salutato il deludente Ojamäki, stavolta il Kloten dal mercato finlandese sembra proprio aver pescato un asso. Il top scorer degli aviatori si è infatti presentato alla National League con una continuità di rendimento sinora eccezionale, andando a punti in tutte le partite giocate tranne una, e soprattutto firmando già l’ottimo bottino di sei gol (top di lega, pur condiviso con altri giocatori). Sua la rete che aveva deciso l’overtime contro l’Ajoie, ed uno zampino lo aveva messo anche nel game winning goal di Leino in quel di Berna, prima di trasformare in maniera spettacolare un rigore contro il Langnau. Durante l’estate il suo ingaggio era passato un po’ sotto i radar, ma Puhakka sta velocemente diventando una delle nuove attrazioni della lega.

Connor Hughes (Losanna): Già nella scorsa settimana aveva attraversato un periodo difficile il portiere del Losanna, quando era stato sostituito nella sfida interna contro il Kloten dopo aver subito quattro reti (su sedici tiri) sulle quali aveva diverse responsabilità. Schierato di nuovo contro il Lugano venerdì, lo svizzero-canadese non ha destato decisamente grandi impressioni alla Cornèr Arena, con alcuni interventi goffi e dei rimbalzi fortunati che lo hanno salvato più volte, e in generale un linguaggio del corpo che ha denotato ben poca sicurezza. Anche i suoi numeri dicono che per ora non abbiamo ancora visto all’opera il portiere che si era guadagnato la chiamata dalla franchigia dei Montréal Canadiens due stagioni fa.
Mirco Müller (Lugano): Anche sfortunato in occasione del quinto gol del Losanna alla Cornèr Arena (va detto con un intervento insicuro), il difensore bianconero in queste settimane sta mostrando diverse insicurezze e un approccio alle partite sotto tono e poco attento. Abbastanza eloquente la prestazione messa in pista contro il Berna, con quelle marcature a dir poco morbide che hanno favorito in particolare il raddoppio degli orsi in powerplay. Il Lugano ha bisogno di ritrovare il vero Mirco Müller, quello che era uno dei difensori difensivi più affidabili del campionato.
Niklas Friman (Ajoie): Non sta commettendo particolari disastri a livello difensivo, ma dal finlandese dell’Ajoie ci si aspettava un impatto molto più marcato. Fermo a un solo punto (un gol) ed un bilancio di -5 dopo nove partite, Friman è arrivato a Porrentruy da capitano dell’Ilves e con l’aspettativa di essere tra i trascinatori, ma per ora lo si è visto poco. Spesso è in pista per meno di 20 minuti, anche perché in powerplay lo staff gli sta preferendo Berthoud, anche se bisogna dire che è diventato l’uomo di riferimento in PK. Dopo questa fase iniziale, da lui l’Ajoie si aspetta probabilmente anche qualche punto in più.
Michael Joly (Ambrì Piotta): Il canadese ci sta provando in tutti i modi, e sul suo bastone anche nella scorsa settimana sono passati diversi dischi che sarebbero potuti finire in gol, ma Joly sta faticando maledettamente a sbloccarsi. Vedere il canadese ancora fermo a zero reti dopo otto partite è sicuramente un problema per l’Ambrì Piotta, che si ritrova con una delle sue principali armi offensive con le polveri costantemente bagnate, e infatti sabato a Friborgo non è stata una sorpresa vederlo finire per la prima volta in sovrannumero. Il suo grave errore contro lo Zugo aveva rotto in due la partita, proprio in un momento in cui il gol leventinese sembrava maturare. L’ex bianconero in questo avvio di campionato ha perso troppi dischi, ed anche se questo è un po’ il prezzo “calcolato” da pagare per un gioco estroso che è la sua forza, oggi lo vediamo forzare giocate a causa della voglia di sbloccarsi.
Chris Tierney (Ambrì Piotta): Il canadese non sta commettendo particolari errori, ma il suo livello sin qui è stato davvero troppo modesto, tanto da aver perso velocemente posizioni in gerarchia. Finito già due volte in sovrannumero, il suo gioco si limita al minimo sindacale, senza però particolare personalità nel guidare la sua linea, ad immagine di un blocco Petan-Tierney-DiDomenico che a Friborgo è stato il peggiore in pista. Che il suo livello non fosse eccelso lo si sapeva sin dall’estate, ma per solidità e sostanza sta faticando a farsi spazio in una lega la cui velocità attualmente sembra sopraffarlo. A Ginevra aveva trovato due assist, ma pure da lui – come dall’intero gruppo di stranieri – l’Ambrì ha decisamente bisogno di più. La speranza è che, come successo nella sua stagione in KHL, le cose possano migliorare cammin facendo.
Marco Lehmann (Berna): Uno degli attaccanti svizzeri più sorprendenti delle ultime stagioni e un punto fermo dell’attacco del Berna fino alla scorsa annata, sta facendo una gran fatica in queste prime settimane di campionato. L’ex Rapperswil è infatti fermo al palo con zero punti in otto incontri, e pure la sua intesa con il fido Benjamin Baumgartner non sembra più dare i frutti come in passato, quando con l’austriaco aveva formato una coppia altamente competitiva. Le difficoltà della squadra della capitale passano anche dal momentaccio che sta vivendo uno dei suoi migliori attaccanti svizzeri.


