Per tutto il corso del campionato HSHS ha selezionato i migliori giocatori della settimana e quelli da coloro che ci si attendeva qualcosa di più, presentandoveli in una rubrica che i nostri lettori hanno dimostrato di apprezzare.
Ora che la regular season 2013/14 è alle nostre spalle, vi proponiamo di seguito una selezione generale che riguarda l’intero campionato. In alcuni ruoli vi erano più giocatori che ritenevamo meritevoli, dunque abbiamo ricorso a delle “menzioni speciali”.
I TOP DI HSHS
Cristobal Huet (Losanna): quasi quarant’anni e non sentirli. Dimostra di essere ancora un portiere di grandissima qualità. Gran parte del merito per la qualificazione ai playoff del suo Losanna va data all’assetto difensivo vodese ed a un portiere eccezionale. Nella classifica speciale è secondo solo al duo biancoblù con un 92,86% di parate, ma ha dalla sua parecchi minuti giocati in più (2649 contro 1512 min).
Nel ruolo meritano una menzione speciale pure Zurkirchen, Schaefer, Gerber, Flüeler, e le giovani promesse Merzlikins e Nyffeler.
Marc-André Bergeron (ZSC Lions): partito un po’ in sordina, ha mostrato tutte le sue qualità nel corso del campionato. A fine regular season risulta essere il difensore offensivamente più efficace del campionato con 7 reti e 26 assist, però il +27 che si ritrova lo descrive come parecchio efficace pure nel lavoro difensivo.
Come difensori left meritano una menzione speciale pure Seger, Geering e Kwiatkowski.
Stefan Ulmer (Lugano): il difensore austriaco classe 1990 è il giocatore della rosa bianconera che ha denotato il miglioramento più esponenziale. Ereditati da Nummelin i geni della capacità di portare il disco, sa ovviare alla scarsa statura con un senso della posizione straordinario e una grande facilità nella lettura del gioco. Oltretutto quel +18 nel computo delle presenze sul ghiaccio in occasioni di reti fatte o subite, la dice lunga anche sulla completezza di un giocatore ancora giovane ma già fondamentale per la squadra bianconera.
Come difensori right, meritano una menzione speciale pure Micki DuPont e Maxim Noreau.
Alexandre Giroux (Ambrì Piotta): si è rivelato essere un ottimo acquisto per l’Ambrì in questa sua prima stagione in Leventina, ed un ottimo colpo in prospettiva visto il recente rinnovo biennale. Non piacerà molto per le sue movenze o per l’intensità che a volte mette sul ghiaccio, ma è tremendamente efficace in zona goal soffrendo quest’anno “soltanto” l’assenza forzata di Park. Tassello fondamentale per l’Ambrì del presente e del futuro, ci sembrava giusto inserirlo tra i top del campionato viste le 20 reti e considerando che gioca in Leventina e non in un top team.
Nel ruolo meritano di essere citati pure Ahren Spylo, Benjamin Plüss, Marcus Paulsson.
Matthew Lombardi (Ginevra Servette): il colpaccio estivo per eccellenza dell’ultimo mercato ed anche il vincitore della classifica marcatori con 50 pti. McSorley ci ha visto lungo motivandolo a venire in Svizzera e poi riuscendo a confermarlo per ulteriori tre anni. Grande giocatore, dotato di un pattinaggio e visione di gioco eccezionale, in questo primo anno in Svizzera è riuscito a mostrare parte del repertorio, riteniamo però che possa crescere ancora nelle prossime stagioni.
Come centri meritano una menzione speciale pure Luca Cunti, Juha-Pekka Hytönen, ed i veterani Martin Plüss, Richard Park e Brett McLean.
Roman Wick (ZSC Lions): ala impiegata sovente a sinistra ma pure a destra dimostra tutta la sua pericolosità, si conferma essere un giocatore di grandissima qualità. La testa della classifica marcatori gli è sfuggita di soli 2 pti dimostrando di aver raggiunto un livello eccezionale. Meriterebbe forse un’altra chance in nordamerica.
Tra le ali destre meritano una menzione speciale pure Peter Mueller, Kaspars Daugavins, Robert Nilsson e Patrik Bärtschi.
I FLOP DI HSHS
Marco Bührer (Berna): grande esperienza messa al servizio della squadra ma mai, almeno quest’anno, sinonimo di sicurezza e stabilità. A livello di statistiche appena meglio dei peggiori portieri della lega, ma giocando in un Berna campione in carica qualcosa di (molto?) meglio ce lo si sarebbe potuto aspettare. Anche lui finito nel vortice sfrenato del caos che ha portato gli orsi ad essere la prima squadra campione in carica ad essere esclusa dalla lotta per il titolo.
Come portieri più altalenanti in questo campionato troviamo giusto citare pure Conz, Aebischer e Meili.
Ilkka Heikkinen (Lugano): Metteteci che ha impiegato un po’ di tempo a carburare, che il sistema di gioco è cambiato e che lui stesso sembra poter far poco per diventare un po’ meno prevedibile in power play e il quadro è subito fatto. Molte partite senza infamia né lode, altre condite da errori grossolani hanno fatto propendere Fischer verso la soluzione del 4 + 0 più velocemente appena ne aveva la possibilità. Senza dubbio una grande delusione non solo nel computo delle reti fatte (7 in meno rispetto alla scorsa regular season) ma anche in quello dell’ermeticità difensiva, dove è passato da un +12 a un -8 piuttosto pesante per un giocatore che fa parte della seconda miglior difesa della LNA.
Come difensori left meritano qui di essere citati pure Jim Vandermeer e Sven Berger.
Andrew Hutchinson (Zugo): Forse il difensore che ha deluso di più in tutto il campionato. Mai ha dato la sensazione di avere numeri interessanti. Probabilmente ha pesato eccessivamente il fatto di trovarsi a Zugo nella stagione sbagliata. Non verrà confermato.
Come difensori right particolarmente deludenti, merita una citazione speciale pure Travis Roche.
Mikko Lehtonen (Berna/Lugano): non che a Zurigo sul finire della scorsa stagione avesse incantato le folle, certo però che qualcosina di (molto) meglio delle sole 4 reti in 32 partite in maglia bernese ed una presenza totalmente anonima sul ghiaccio, ce lo saremmo aspettati. Rimangono parecchi dubbi su un suo possibile adattamento al campionato svizzero. Ora a Lugano sperano possa trovare la tranquillità necessaria per mostrare i numeri che in carriera ha dimostrato di possedere.
Jason Williams (Ambrì Piotta): giocatore che pare non avere più nulla da dare a questa squadra. Pelletier lo schiera al centro per sopperire agli infortuni pesanti nel ruolo, ma lui raramente ripaga l’allenatore della fiducia ricevuta con prestazioni convincenti. Passato nell’arco di due stagioni da 29 a 8 reti e da un +9 ad un catastrofico -12 (nettamente il peggiore in squadra nel bilancio +/-), ci si rende conto delle sue notevoli difficoltà incontrate quest’anno. Con il ritorno in squadra di Mieville e Park, nei playoff ci si aspetta che, tra i cinque stranieri, il sacrificato sia lui.
Nel ruolo possono essere citati pure Daniel Rubin, Paul Savary e Colby Genoway.
Lennart Petrell (Ginevra Servette): arrivato in Svizzera l’estate scorsa, non si può certo dire che McSorley l’abbia del tutto indovinato. Poco redditizio sul piano offensivo (solo 5 reti) ed un ruolo ormai ridotto alla quarta linea, è probabile non venga confermato.
Tra le ali sinistre particolarmente deludenti, meritano una menzione speciale pure Alexandre Picard, Hnat Domenichelli, Peter Sejna, Thomas Deruns, Ivo Rüthemann.