Ogni inizio settimana, per tutto il corso del campionato, HSHS vi proporrà la rubrica dedicata ai “top e flop”, ovvero ai giocatori che secondo noi si sono distinti negli ultimi turni di campionato, così come a coloro da cui ci si aspettava invece qualcosa in più.
Vengono selezionati un portiere, due difensori e tre attaccanti tra chi ha fatto particolarmente bene e chi, invece, ha deluso le aspettative.
Di seguito la selezione basata sui turni di campionato giocati tra martedì e domenica.
I TOP DI HSHS
Sandro Zurkirchen (Losanna – 2 top, 1 flop): Con due vittorie in settimana e complessivamente sei consecutive, il Losanna è la squadra più in forma del torneo, ed il bilancio ha permesso ai vodesi di issarsi sino al terzo posto. Tra gli artefici di questo strepitoso periodo c’è sicuramente Zurkirchen, che sta vivendo il momento più caldo della sua carriera vodese. In settimana ha incassato una sola rete – per giunta uno sfortunato autogol – e complessivamente ha parato 61 tiri, distinguendosi per diversi interventi di pregevole fattura. Da quando ha potuto giocare con regolarità “grazie” all’infortunio di Boltshauser ha saputo sfruttare la chance per crescere, e nelle ultime sei partite la sua percentuale di parata media è stata di quasi il 96%!
Nick Plastino (Ambrì Piotta – 1 top, 2 flop): Dalla scorsa stagione si era già capito che Plastino è un “diesel” che per carburare ha bisogno di un certo numero di partite, anche se l’anno d’esperienza alle spalle poteva stavolta far sperare in una presa di ritmo più veloce. Il difensore ci ha però messo sostanzialmente due terzi di torneo per tornare a mostrare il suo lato migliore, ma finalmente Plastino è migliorato nelle ultime settimane e sta ora proponendo un ventaglio più ampio di qualità. Nel weekend ha trovato due volte la via della rete, ed in generale sembra avere più equilibrio nel suo gioco, osando qualcosa di più in avanti senza scommettere troppo in fase difensiva. Un trend promettente in vista della fase calda.
Henrik Tömmernes (Ginevra Servette – 4 top, 0 flop): Il difensore svedese non ha brillato effettivamente per grande produzione offensiva in partita o per una perfetta permeabilità nel suo reparto, ma in questa settimana appena passata Tömmernes si è distinto in un paio di occasioni. Dapprima saltano all’occhio la sua presenza piuttosto ingombrante sul ghiaccio, la leadership e la qualità dei suoi cambi, ma poi Tömmernes può anche stupire con dei numeri che notoriamente non sono nel bagaglio di un difensore. Lo svedese ha dato infatti spettacolo nella serie di rigori contro il Lugano, riuscendo a segnare in quattro occasioni su sei tentativi. Ben quattro segnature, una diversa dall’altra e una più bella dell’altra. Se quel duello ai rigori è valso il prezzo del biglietto, Tömmernes ha contribuito in prima persona ad alzarne il prezzo.
Gregory Hofmann (Lugano – 3 top, 1 flop): Due gol, tre assist, bilancio di +4 in un contesto che ha visto il Lugano racimolare solo due punti nel fine settimana. I numeri di Gregory Hofmann sono sempre di uno scalino sopra, anche quando le partite sono indirizzate male o il resto della squadra si ingolfa. Nel derby alla Valascia con la sua doppietta ha cercato di trascinare i bianconeri , mentre nella sconfitta di domenica alla Cornèr Arena contro il Ginevra è stato l’unico a saperci provare con la consueta forza e lucidità, distribuendo due assist per l’1-0 di Sannitz e per il fondamentale pareggio di Chiesa, con il capitano in rete grazie ad una impercettibile deviazione. È un treno che non si ferma mai, la locomotiva di un convoglio che continua a viaggiare con i freni d’emergenza inseriti.
Simon Moser (Berna – 2 top, 0 flop): L’impatto del capitano del Berna a volte viene quasi sottovalutato, ma l’attaccante nell’ultima settimana ha ricordato a tutti il perché è un giocatore fondamentale per la capolista. Con tre gol (di cui uno decisivo) e un assist sull’arco di due match è stato il fattore trascinante degli orsi, a partire dalla doppietta contro il Rapperswil sino ad arrivare al bel duetto con Arcobello in casa degli ZSC Lions. Per l’ala della prima linea quello passato potrebbe essere stato un weekend importante visto che, dopo sei match di assenza dai marcatori, Moser aveva bisogno di riguadagnare vigore in vista della volata finale in regular season.
Roman Cervenka (ZSC Lions – 1 top, 1 flop): Doveva essere una delle punte di diamante di una squadra destinata a dominare il campionato, ma tutti sappiamo bene come sono andate le cose sinora a Zurigo. La salute non ha mai permesso al ceco di esprimersi ai suoi livelli all’Hallenstadion, anche se un rapido sguardo alle statistiche permette di accorgersi che Cervenka è comunque andato a punti in 10 delle 16 partite disputate (13 punti). L’ex Friborgo è ora tornato a giocare quando si temeva addirittura potesse essere costretto al ritiro, e la sua classe non ci ha messo molto a venire a galla. Ha segnato la sua settimana con quattro assist – tutti di prima – che rimettono le avversarie sull’attenti, perché quando lui è sul ghiaccio la magia è sempre dietro l’angolo. Per ora ai Lions questo non basta per ritrovare il sorriso, ma il ritorno di Cervenka potrebbe rappresentare un fattore fondamentale nella corsa ai playoff.
I FLOP DI HSHS
Elvis Merzlikins (Lugano – 1 top, 4 flop): Quando c’è paura non c’è lucidità. Quando non c’è lucidità c’è nervosismo, dove c’è nervosismo poco o nulla va a finire bene. Aggiungiamoci poi che questa mancanza di lucidità arriva da uomini simbolo come Elvis Merzlikins. Qualche gol di troppo subito alla Valascia, sicuramente ameno 2-3 evitabili nel doloroso derby, non benissimo nemmeno contro il Ginevra, quando il portiere bianconero ha accusato altri segni di mancanza di lucidità. Sorpreso da un rimbalzo a fondo pista sul primo gol, il numero 30 ha lottato per tutto il match contro i suoi stessi rebound, con dischi non controllati e parate (salvo quella su Winnik) difettose o incerte, con il disco che pareva un’anguilla. Sottotono anche ai rigori, nonostante la bravura di Tömmernes, il quale ha segnato con quattro finte diverse. Per Merzlikins un complessivo 85% di parate nel weekend, numero che difficilmente associamo al lettone.
Christian Marti (ZSC Lions – 0 top, 1 flop): In una situazione di classifica delicata, la squadra di Del Curto in questo periodo ha bisogno principalmente di ritrovare una certa struttura e solidità, intento però che a volte cade a causa di gravi disattenzioni di giocatori importanti. Tra di loro c’è Marti, che continua a vivere un campionato di incertezze intervallato da rari momenti di lucidità. L’immagine della sua settimana è quel brutto disco perso contro il Ginevra, che ha spianato la strada al gol di Almond compromettendo definitivamente la partita per i suoi.
Anssi Salmela (Bienne – 2 top, 2 flop): Partito bene in autunno, il difensore finlandese sta facendo più fatica in questa apertura di 2019, tanto da essere a secco da ben 15 partite. Nemmeno sul piano difensivo le cose vanno meglio, dato che Salmela presenta un pesante -11 nelle ultime 15 uscite di campionato, ma se da una parte gli errori difensivi sono molteplici, la presenza in pista del finlandese è andata quasi a sparire e anche il gioco fisico di cui è comunque capace sembra uno scherzo rispetto ai giorni migliori. Giocatore volubile e caratteriale, a Bienne sperano che Salmela torni in sé durante questo rush finale, almeno da poter rivedere quello stesso giocatore che bene aveva fatto in autunno.
Dominic Zwerger (Ambrì Piotta – 3 top, 2 flop): Non è semplice dover muovere delle critiche a un giocatore come Zwerger, e per questo è bene ricordare una cosa: la selezione nei “flop” riguarda strettamente la settimana appena passata, e non va a mettere in discussione il contributo – in questo caso eccezionale – del giocatore nel corso dell’intera stagione. Non si vuole nemmeno affibbiare particolari colpe e, come scritto nel commento di Langnau-Ambrì, la prima linea sta continuando a dare un contribuito prezioso nonostante stia vivendo un momento di flessione in termini di produttività. Detto questo, è anche giusto rimarcare le fasi opache dei giocatori migliori, e nel weekend l’austriaco ha fatto fatica ad esprimersi. Sul suo conto pesa naturalmente quel disco perso nel derby che ha favorito l’1-0 del Lugano (la sua settimana si chiuderà poi con un -2), che non è però stato l’unico puck lasciato per strada da Zwerger. Il gol gli manca da sette partite (due assist in questa fase) e complessivamente sta cercando di ritrovare la lucidità dei momenti migliori anche per quanto riguarda contrasti e battaglie. La speranza è di rivederlo subito al meglio per la prossima, importantissima, settimana.
Maxim Lapierre (Lugano – 0 top, 4 flop): Guardandolo giocare non si riesce a credere che sia lo stesso giocatore che la scorsa stagione ha mostrato intelligenza di gioco, visione, durezza e polmoni, freddezza sotto porta. Eh no, questo Lapierre è un giocatore a tratti inguardabile, non più capace nemmeno della semplicità con il disco sul bastone, confuso e molle. Alla Valascia è stato praticamente invisibile, alla Cornèr Arena lo si ricorda per un fallo in attacco, una dozzina di controlli sbagliati e per essere andato al cambio su un due-contro-uno del Ginevra nel terzo periodo. Tatticamente fuori posto, fisicamente nullo e praticamente sempre ben al largo dallo slot. Uno dei giocatori che ha accusato l’involuzione peggiore in una squadra regredita nel 90% dei suoi elementi.
Dominic Moore (ZSC Lions – 0 top, 1 flop): Che il veterano ex NHL non fosse stato ingaggiato dallo Zurigo per la sua produzione offensiva era chiaro a tutti sin dal principio, ma Moore ai Lions sta incontrando difficoltà ad avere un impatto in senso lato, e non solo sul tabellino (un assist in 11 partite). Visto il suo curriculum ed una Spengler comunque promettente, ci si aspettava di vedere Moore proiettare una leadership più marcata su tutta la squadra, ma sinora il suo bagaglio di quasi mille battaglie in NHL non ha portato ad una scintilla. Il suo carattere uscirà quando le cose si faranno ancora più serie?