BIASCA – Con Lugano e Ambrì Piotta alle prese con le varie quarantene, gli unici ticinesi di lega nazionale scesa in pista sono stati i Ticino Rockets di Eric Landry, impegnati alla Raiffeisen BiascArena contro l’Ajoie.
Davanti ai 50 spettatori concessi dalle autorità federali, i rossoblù sono andati alla ricerca addirittura della vetta in classifica dopo il colpaccio operato in quel di Kloten, ma si sono dovuti arrendere ai giurassiani.
Colpiti a freddo da una deviazione di Lars Frei su un tiro dalla blu di Hauert, i Rockets hanno provato subito a reagire mostrando di nuovo una buona organizzazione di gioco, restando però sterili in zona offensiva, faticando a penetrare lo slot davanti al portiere ospite.
Östlund ha dovuto invece tirare fuori una buona parte del suo repertorio sugli attacchi di Hazen e compagni, cedendo però di nuovo su un’altra deviazione, stavolta di Devin Müller, e infine lo stesso Hazen ha fissato il punteggio dei primi venti minuti sullo 0-3. Un risultato pesante, ottenuto in gran parte grazie al maggior tasso tecnico del primo blocco ospite, forse troppo largo per quanto visto in pista.
I Rockets hanno messo in pista una certa reazione nel secondo tempo, inaugurato dalla bella segnatura di Colin Fontana e giocato a viso aperto, ma rovinato dalle troppe penalità e da una certa imprecisione sotto porta. I falli commessi in sequenza dai biaschesi hanno infatti portato all’1-4 di Mathias Joggi, con il power play dell’Ajoie a schiacciare letteralmente il box dei Rockets, bravi comunque a chiudere spesso le linee di tiro e sorretti da un Östlund andato in crescendo.
Purtroppo gli sforzi profusi in inferiorità numerica nell’intenso periodo centrale sono sembrati aver avuto conseguenze sugli ultimi venti minuti dei Rockets, costretti a prendere l’iniziativa con un Ajoie che si è limitato più spesso a controllare la situazione, trovando comunque anche le reti per portarsi fin sul pesante 2-6 dopo il provvisorio 2-4 di Misani.
Un risultato largo, ottenuto soprattutto grazie al “solito” primo blocco dei giurassiani e all’incapacità di arrivare con vie più centrali e dirette sull’ex Stefan Müller da parte dei ticinesi, i quali hanno anche pagato le troppe penalità subite che ne hanno spezzato i ritmi di gioco.
L’impressione è stata comunque ancora una volta di una squadra ben organizzata e determinata, capace di giocarsela con tutti ma che logicamente paga le differenze tecniche con squadre dotate di stranieri molto offensivi e per alcune ingenuità che in fondo fanno parte della natura di squadre così giovani.
Ad ogni modo, Vedova e compagni hanno già incamerato la metà dei punti del totale della scorsa stagione, decisamente un bel segnale su tutti i fronti, non solo di quello conseguente della classifica.
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