Il primo turno dei playoff NHL vedeva in programma lunedì notte le ultime partite dei quarti di finale di Conference, con la settimana partita tra Boston Bruins e Toronto Maple Leafs, e New York Rangers e Washington Capitals. Entrambe le sfide non hanno disatteso le aspettative e, per motivi ben diversi, hanno avuto uno svolgimento assolutamente incredibile.
(© blueshirtsunited.com)
I Boston Bruins davanti al loro pubblico si sono resi protagonisti di una rimonta a dir poco strepitosa, con Toronto che a soli 14 minuti dalla terza sirena si trovava in vantaggio addirittura per 4-1. I canadesi erano infatti riusciti a giocare una partita pressochè perfetta, mettendo alle strette degli avversari che, a tratti, non sembravano assolutamente in grado di reagire.
Alla rete dopo 5 minuti di Bartkowski, infatti, era arrivato il pareggio di Franson, che aveva poi regalato il vantaggio ai Leafs ad inizio periodo centale. La situazione era sembrava compromettersi definitivamente per i Bruins ad inizio terzo tempo, quando Toronto ha segnato due volte con Kessel e Kadri ed ha così messo una grande ipoteca sulla vittoria.
Dopo aver trovato il secondo gol grazie a Horton, Boston ha compiuto un’autentica impresa, trovando le due reti mancanti per pervenire al pareggio togliendo Rask dai pali e schierando un sesto giocatore di movimento per gli ultimi minuti. Il roccioso Lucic ha così ottenuto il 4-3, prima che l’ex bianconero Bergeron potesse far partire un velenosissimo tiro dalla blu che ha fatto secco Reimer.
A quel punto quasi prevedibile la vittoria dei padroni di casa, che dopo 6’05” di overtime hanno conquistato il passaggio del turno grazie alla doppietta personale di Bergeron.
Assolutamente incredibile invece il risultato di gara 7 tra Rangers e Capitals, protagonisti sino ad allora di una serie estremamente equilibrata. Al Verizon Center, però, Ovechkin e compagni hanno subito un autentico smacco da parte di New York, capace di travolgere gli avversari con un serissimo 5-0 che mette nuovamente in luce i limiti della formazione di Washington.
Protagonista nel primo tempo è stato nuovamente Henrik Lundqvist, capace di fermare sul nascere le speranze di vittoria dei Capitals con alcune parate fondamentali. Il portiere svedese – nuovamente finalista per la vittoria del Vezina Trophy – ha ottenuto lunedì notte il suo secondo shutout consecutivo, confermandosi capace di elevare il suo gioco a livelli incredibili proprio nei momenti di maggior importanza per la sua squadra.
L’intera squadra di Tortorella è però stata praticamente perfetta difensivamente in queste ultime due partite e, una volta ottenuto il primo vantaggio grazie ad un bel tiro di Asham, le blueshits hanno ripreso confidenza con la zona offensiva.
Al fronte di una manovra offensiva dei Capitals ben poco efficace, i Rangers hanno trovato su rebound il 2-0 con Pyatt ad inizio secondo tempo, rete che aveva di fatto già ipotecato l’incontro, considerando la solidità difensiva con cui le due squadre avevano giocato nel corso della serie. Un paio di minuti dopo un tiro dalla blu di Del Zotto ha regalato anche il triplo vantaggio a New York, consentendo così una gestione delle partita più controllata.
I Rangers hanno infatti proseguito l’incontro concedendo pochissimo a Washington sul fronte offensivo (solo una penalità incassata in tutta la partita) e, anzi, dopo 13 secondi dall’inizio del terzo periodo capitan Callahan ha insaccato anche il 4-0, approfittando anche di un intervento poco ispirato di Holtby.
Da quel momento Ovechkin e compagni hanno mollato la presa, mentre il pubblico del Verizon Center ha velocemente lasciato le tribune. Chiara immagine della situazione è stato il 5-0 di Zuccarello, libero di infilarsi nella difesa locale e di superare Holtby con una finta talmente tranquilla che sembrava provenire dritta dritta dal riscaldamento prepartita.
New York Rangers e Boston Bruins si troveranno ora di fronte nel prossimo turno dei playoff, che inizierà immediatamente martedì notte con le sfide tra Ottawa Senators e Pittsburgh Penguins, e tra San Jose Sharks e Los Angeles Kings.