Pochi punti ma tanto sudore

Dopo la partenza annunciata di Daniel Brodin verso la Svezia, il coach e direttore sportivo del Gottéron Christian Dubé non ha voluto perdere un profilo come quello del 32enne in squadra, considerato troppo importante nel suo ruolo.

Ecco perché in riva alla Sarine si è voluto puntare su Jacob De la Rose, svedese pure lui e attaccante difensivo dalle caratteristiche di grande leader e giocatore di sacrificio. L’ex Montréal Canadiens non è un centro produttivo a livello di punti, il suo “output” offensivo è sempre stato piuttosto limitato, ma se c’è da lavorare fisicamente e aggiungersi ai difensori, allora è l’uomo giusto.

Non molto performante agli ingaggi, rimane però difficile vedere lo svedese prendere la decisione sbagliata con il disco sul bastone, le sue giocate pulite e prudenti lo rendono uno specialista in zona difensiva e del penalty killing.

Dalla Svezia dritto in Québec

Nato ad Arvika, cittadina a pochi chilometri dal confine con la Norvegia, De la Rose muove le prime pattinate tra la sua città e Valberg, prima di approdare nel settore giovanile del Färjestad e poi a quello del Leksand. Con la maglia biancoblù arriva al debutto tra i professionisti in Allsvenskan nel 2012, anno in cui disputa anche un torneo ufficiale con la Nazionale svedese U18, mettendosi al collo la medaglia d’argento mondiale.

Dopo le tre stagioni in Allsvenskan e altri due argenti giovanili U18 e U20, arriva il Draft della NHL, con i Canadiens a scegliere De la Rose al secondo turno. Dopo una prima parte di stagione 2014/15 passata ad Hamilton in AHL (11 punti in 37 partite) Michel Therrien si affida allo svedese per far fronte agli infortuni, dandogli spazio in 33 partite.

E alla sua dodicesima apparizione con gli Habs, De la Rose trova i primi gol in NHL, con una doppietta a Columbus contro i Blue Jackets, alla quale si aggiungeranno altri due gol nel resto della stagione. In totale con la franchigia tricolore disputa 117 partite in quattro stagioni condite da 22 punti, mentre sono 137 le partite giocate in AHL tra Hamilton e St. John con 59 punti, e nel frattempo vince anche un oro mondiale con la Nazionale maggiore svedese sconfiggendo la Svizzera nella finale di Copenaghen.

Un cuore che preoccupa

Durante il preseason 2018/19 avviene qualcosa che cambierà per sempre la vita di De la Rose. Durante una partita amichevole lo svedese accusa un mancamento, i battiti del cuore accelerano e sembrano non volersi fermare, finché lo staff medico decide di ricoverarlo in ospedale.

Quello che viene definito un “episodio cardiaco” non trova grosse risposte dai medici, che riescono a normalizzare il battito del cuore senza però capire a cosa sia dovuto, sottoponendo a terapia medicamentosa lo svedese. Ripresosi dopo diverse settimane, De la Rose passa ai Detroit Red Wings, con il problema al cuore che sembra apparentemente sparito.

Invece durante la seconda pausa della partita del 19 marzo 2019 a Manhattan contro i Rangers, De la Rose accusa di nuovo lo stesso problema in maniera più marcata e dopo l’ospedalizzazione viene finalmente riscontrato il problema che lo affligge, risolto con un intervento chirurgico.

Tornato in piena forma verso la metà della stagione 2019/20, disputa una manciata di partite con i Red Wings prima di venire girato ai St. Louis Blues in cambio di Robby Fabbri. In una stagione e mezza con la franchigia del Missouri gioca 52 partite con 6 punti, prima di tornare in patria al Färjestad e vincere il titolo di SHL dell’ultima stagione.