Energia, fisico e carattere tutto pepe

Il nome di Miikka Salomäki non è certo uno di quelli che smuovono le folle o entusiasmano i fan nemmeno più accaniti, ma nella strategia del Losanna troverà una collocazione come giocatore fisico, di carattere e dall’instancabile energia.

Nato come attaccante two way capace anche di mettersi in evidenza sotto porta, Salomäki con il tempo si è trasformato come giocatore da bottom six e box play anche in Nordamerica, consolidando il suo ruolo con il passare degli anni pur non riuscendo a confermarsi ai massimi livelli.

Toccato da diversi infortuni nelle ultime stagioni e frenato anche dal carattere impulsivo, il finlandese dovrà valere il posto che occupa in una squadra ambiziosa ma sempre incompiuta come quella di John Fust.

Ottime premesse, tempistiche sfortunate

Formatosi nelle giovanili del Teki, squadra della sua città natale Raahe, Salomäki passa al settore del Kärpät all’età di 16 anni, per debuttare in prima squadra un anno dopo lanciato da Hannu Aravirta in una squadra che vede tra gli altri anche i “futuri ticinesi” Tomi Karhunen e Atte Ohtamaa, oltre che Timo Helbling.

Tra le fila del Kärpät si mette in luce come giocatore a tutta pista e di sacrificio, senza però riuscire ancora a sviluppare le doti da giocatore two way che gli avevano aperto le porte di tutte le selezioni nazionali giovanili della Finlandia. Dopo tre stagioni con la maglia degli ermellini e 54 punti in Liiga, il finlandese firma un contratto con i Nashville Predators – dai quali era stato scelto al secondo turno del Draft del 2011 – ma trascorre l’intera stagione 2013/14 in AHL a Milwaukee. Con gli Admirals raggiunge buoni risultati sul piano personale con 50 punti in 75 partite.

Sfortunatamente per Salomäki, il nuovo coach dei Predators Peter Laviolette, che ha sostituito Barry Trotz, non vede molto il finnico e nonostante l’esordio condito dal suo primo gol in NHL nel gennaio 2015, Salomäki viene rispedito a Milwaukee. Dalla stagione successiva il finlandese trova più spazio giocando prevalentemente nel quarto blocco dei Preds, con finalmente 60 partite di regular season e 14 di playoff che sembrano destinarlo definitivamente a un ruolo fisso in NHL.

Ma la sfortuna rimane in agguato e dopo una frattura alla mano nell’ottobre successivo che lo tiene lontano dal ghiaccio per due mesi, al suo rientro si infortuna agli adduttori, con conseguente altra lunga assenza. In totale nella stagione 2016/17 giocherà solo 15 partite tra Nashville e Milwaukee.

Salomäki ritrova un po’ di regolarità al suo rientro in autunno inoltrato, ma dopo un’altra tribolata stagione passa ai Toronto Maple Leafs in cambio di Ben Harpur, giocando però solo una manciata di partite con i Marlies in AHL.

Uno stile difficile da collocare

L’ultima occasione per Salomäki in NHL gli viene fornita dai Colorado Avalanche nella stagione 2020/21, che lo acquisiscono da free agent per piazzarlo agli Eagles in AHL, aggiungendolo alla Taxi Squad per i playoff.

In totale il suo bottino in NHL è di 30 punti in 197 partite, quello in AHL di 104 punti in 201 incontri disputati. Tornato in Europa la stagione scorsa, Salomäki si accasa all’Orebrö con un contratto di due stagioni, ma a febbraio – al rientro da un infortunio al ginocchio – il finlandese e la società di SHL si accordano per il scioglimento anticipato del contratto causa “mancato raggiungimento degli obiettivi comuni” come ha spiegato il direttore sportivo Stefan Bengtzén, con l’attaccante che finisce all’HIFK per il finale della scorsa stagione.

Alessandro Zacchetti