JUHA METSOLA
Età: 33
Posizione: G
Altezza: 177 cm
Peso: 69 kg
Catches: left
Nazionalità: 🇫🇮
Provenienza: Salavat Yulaev Ufa (KHL)
Draft: Undrafted
Contratto: un anno
Numeri che spazzano via le apparenze
È una tendenza che alle nostre latitudini è diventata più evidente con l’introduzione dei sei stranieri schierabili sul ghiaccio, ma la Finlandia negli ultimi anni può vantare un bacino di portieri di livello davvero impressionante, e Juha Metsola è decisamente uno di questi.
Il Kloten per il suo ritorno in National League ha così optato per dare solidità alla propria squadra con un estremo difensore d’importazione – sono cinque i club ad essersi orientati in questo senso, includendo il futuro arrivo a Bienne – e lo spessore di Metsola è di quelli di spicco per una neopromossa.
Il 33enne di Tampere ha infatti alle spalle una carriera da protagonista sia in patria che nelle sette stagioni passate in KHL, in cui ha costantemente dimostrato che la sua ridotta statura – solamente 177cm, non il prototipo del portiere moderno – non rappresenta un problema.
Metsola è infatti un portiere che sin dai primi anni della sua carriera ha compensato una “massa” tra i pali meno considerevole di molti suoi dirimpettai, con una spiccata agilità ed aggressività. Tra le doti del finlandese c’è infatti quella di saper leggere molto bene il gioco che avviene davanti a lui, e questo gli permette di giocare d’anticipo e di farsi spesso trovare nella posizione ideale per compiere la parata.
Un vero talento, tra argenti amari e le porte chiuse in Nordamerica
La carriera di Metsola entra nel vivo con la maglia delle selezioni giovanili dell’Ilves, ed in particolare nel 2006/07 si mette sufficientemente in evidenza per ricevere le attenzioni di vari club giovanili d’oltre oceano.
Il suo nome viene infatti chiamato nel CHL Import Draft 2007, quando i Lethbridge Hurricanes lo selezionano con il 25esimo pick, anche grazie alla presenza dell’allenatore dei portieri Jussi Parkkila. Nella stessa annata troviamo anche Robert Mayer, scelto al terzo posto assoluto dai Saint John Sea Dogs, mentre gli Hurricanes con la loro seconda scelta optano per Luca Sbisa.
La sua avventura nella WHL canadese dura due stagioni, in cui assicura delle buone prestazioni sino ad arrivare all’ottimo Mondiale U20 giocato durante la stagione 2008/09, quando fa registrare il miglior GAA del torneo (1.47). Questo non gli basta però per convincere gli scout NHL che – anche a causa della sua bassa statura – non lo selezionano al Draft.
Metsola opta dunque per il ritorno in patria, dove inizia la carriera da professionista accordandosi con l’HPK. Segue una fase di assestamento in cui viene spesso girato in Mestis, ed è solo con il passaggio al Tappara Tampere – per lui un ritorno a casa – che si impone come uno dei titolari della Liiga. Dalla stagione 2012/13 è infatti lui il padrone della porta, ed i risultati sono subito ottimi con il 93% di parate ed un percorso che porta il Tappara a perdere solamente nella finalissima contro l’Ässät.
Nelle due stagioni successive Metsola si conferma il titolare indiscusso della squadra e nel 2013/14 ottiene anche 12 shutout, che per un portiere finlandese rappresentano un record di lega. Nella storia della Liiga solamente Tim Thomas ha fatto meglio di lui con 15 partite “in bianco” nel 2004/05.
Le sue prestazioni non bastano però al Tappara per arrivare al titolo, e la finale si conferma per altre due volte una maledizione con due ulteriori medaglie d’argento che arrivano nel 2014 e 2015.
La consacrazione della KHL
Il vero successo Metsola lo trova quando decide di trasferirsi in KHL, prima per vestire la maglia dell’Amur e successivamente al Salavat Yulaev di Ufa. Nella superlega russa ha costantemente delle percentuali di parate superiori al 92%, e già nella sua prima stagione si mette in evidenza e guadagna l’apparizione all’All Star Game.
Il suo nome appare costantemente tra quelli dei migliori della lega, ed il suo apice lo tocca nell’annata 2018/19 quando viene premiato come miglior portiere della KHL grazie a dei numeri che lo vedono stabilire il 93.4% di parate e 2.02 reti incassate ad incontro. Il suo livello si alza ulteriormente nei playoff, quando sull’arco di 17 partite para addirittura il 95.6% dei tiri mantenendo a 1.54 il numero di gol subiti, ma il Salavat ha comunque la peggio nella finale di Conference con l’Avangard.
Le sue prestazioni gli valgono un rinnovo triennale, ed a Kloten arriverà dopo una stagione in cui ha giocato 31 partite con il 93.1% di interventi. La sfida sarà sicuramente diversa rispetto a quelle del suo passato – in cui ha rincorso un titolo, senza mai arrivare fino in fondo – e gli aviatori si affideranno a lui per essere competitivi in questa prima stagione.