MIKKO KOSKINEN
Età: 33
Posizione: G
Altezza: 200 cm
Peso: 92 kg
Catches: left
Nazionalità: 🇫🇮
Provenienza: Edmonton Oilers (NHL)
Draft: 2009, round 2, 31esima scelta, New York Islanders
Contratto: due anni
Apertura alare e posizionamento
Scelto al secondo turno dai New York Islanders nel Draft del 2009, Mikko Koskinen è il nuovo portiere dell’Hockey Club Lugano. Il gigante finlandese (due metri giusti giusti), proviene da quattro stagioni con la maglia degli Edmonton Oilers, dopo essersi distinto come uno dei migliori portieri su suolo europeo con la maglia del Sibir Novosibirsk e dello SKA San Pietroburgo.
Il 33enne fa ovviamente della sua altezza e della sua estensione i punti forti, con un grande senso della posizione che lo rende difficilissimo da battere una volta in posizione e nelle lotte ravvicinate nello slot, dove grazie alla forza fisica e alla sua capacità flessibilità può essere veramente dominante. Negli anni ha migliorato quelli che sono i suoi punti deboli, la velocità di spostamento laterale e l’agilità, fattori che gli hanno creato qualche difficoltà in NHL.
Koskinen ha già dimostrato di poter essere dominante sul ghiaccio europeo, soprattutto quando sente la fiducia nell’ambiente, e grazie alle sue caratteristiche può rivelarsi molto difficile da battere a gioco “statico” se non da tiratori di livello assoluto.
Il primo tentativo americano e KHL
Koskinen esordisce nelle giovanili degli Espoo Blues, con un passaggio negli U20 della sua città Vaanta, e fa il suo esordio tra i professionisti nel 2008 con uno shoutout nell’unica partita disputata in Liiga. Nell’anno del Draft gioca 33 partite con i Blues con una media di 1,92 reti incassate in regular season (93,2% di parate) e 2,59 nei playoff (91,2%), ottenendo subito un contratto con gli Islanders.
La franchigia di Long Island gira Koskinen a Bridgeport in AHL e poi in ECHL con gli Utah Grizzlies, disputando però poche partite a causa di un infortunio all’anca che richiederà un’operazione.
L’esordio in NHL arriva l’8 febbraio 2011 dopo una prima parte di stagione giocata a Bridgeport, giocando da titolare in una sconfitta degli Isles contro i Toronto Maple Leafs, mentre il 10 febbraio può festeggiare la prima vittoria con il 4-3 ai rigori contro i Canadiens.
La stagione 2011/12 parte ancora in AHL, con il prestito al KalPa in inverno che sancisce il ritorno di Koskinen in patria, a cui segue un contratto di un anno con la squadra di Kuopio. Tornato ai Blues per l’inizio della stagione, rompe il contratto dopo solo poche settimane per raggiungere Novosibirsk in KHL, e nel frattempo esordisce anche in Nazionale con una partita ai mondiali del 2014, prima di venire scambiato con Alexander Salak passando quindi allo SKA San Pietroburgo.
La gloria russa e il nuovo lancio
Alla sua prima stagione allo SKA ottiene 15 vittorie nelle 21 partite di regular season con sole 1,89 reti subite a partite e una percentuale di parate del 92,7%. Numeri che salgono nella cavalcata dei playoff che porta lo SKA a sollevare la Gagarin Cup, con 16 vittorie su 22, 1.61 reti subite e 93,6% di parate con tre shoutout.
Tra il 2016 e il 2018 raggiunge numeri eccezionali in KHL, con percentuali di parate che vanno dal 91,5% nella stagione 2015/16 al 94,9% nelle 15 partite di playoff, formando un duo straordinario con il portiere oggi dei New York Rangers, Igor Shesterkin. La seconda Gagarin Cup arriva nel 2017, mentre nell’ultima stagione in KHL l’avventura dello SKA si arena ai quarti di finale nonostante le prestazioni ancora superlative di Koskinen.
Con la nazionale finlandese si mette al collo l’argento del 2016, quando viene premiato come miglior portiere del torneo iridato.
Contratti pesanti, fortune minori
Le prestazioni ai Mondiali e soprattutto con la maglia dello SKA gli valgono il contratto di 2,5 milioni di dollari con gli Edmonton Oilers firmato nel 2018. La prima stagione di Koskinen ad Edmonton è buona, tanto che dopo nemmeno 30 partite di campionato la dirigenza si affretta – tra le critiche, non tanto per Koskinen ma per la frettolosità – a rinnovare il finlandese a una cifra di 4,5 milioni di dollari.
La mossa non è vista bene per una franchigia nel pieno di un infinto e caotico rebuild e nonostante le prestazioni di Koskinen fossero nella media per un potenziale titolare, la pressione dell’ambiente attorno agli Oilers si fa piuttosto pesante.
Il rinnovo potenziato non va però a braccetto con le intenzioni confuse della franchigia, che mai considerano sportivamente Koskinen come il numero uno della squadra dopo il licenziamento di Chiarelli (il GM che ha voluto il rinnovo) alternandolo spesso senza che possa mai provare a prendere in mano la situazione nei momenti difficili.
Per Koskinen cominciano alcune difficoltà, i lunghi periodi senza titolarizzazione ne minano la fiducia, nonostante la stagione veramente negativa sia solo la terza ad Edmonton, quando incappa in alcuni mesi piuttosto bui.
Nell’ultima stagione, infatti, Koskinen riesce a dare il suo contributo per portare gli Oilers ai playoff, nonostante pure le critiche pubbliche dello staff tecnico in un periodo di sconfitte, quando però il finlandese non aveva un back up all’altezza che potesse dargli un momento di pausa.
Nel suo periodo agli Oilers il 33enne ha toccato comunque anche numeri importanti, come nella stagione 2019/20, quando si è classificato terzo nella Pacific Division per gol salvati a partita, rimanendo nella media della classifica generale per tre stagioni su quattro, pur non arrivando mai tra i top della lega.