Un volto giovane e conosciuto

Come lo Zugo, anche il Bienne ha optato per costruire la sua prossima squadra con due difensori stranieri, ed oltre allo svedese Viktor Lööv i seeläander hanno optato per il ritorno alla Tissot Arena del giovane russo Alexander Yakovenko.

Il 23enne aveva infatti già giocato tre partite (due assist) agli ordini di Antti Törmänen nel finale della stagione 2019/20, ed ora Yakovenko tornerà in Svizzera dopo aver disputato lo scorso campionato in Finlandia con lo Jukurit, di cui è stato il top scorer con 28 punti in 55 partite.

Con il suo ritorno il Bienne si doterà di un talento con chiaro accento offensivo, che può vantare buon pattinaggio, visione di gioco e tanta precisione nei passaggi. Difensivamente Yakovenko ha però le lacune tipiche dei difensori della sua tipologia (che la passata stagione si sono tradotte in un bilancio di -19), ed anche il gioco fisico non è particolarmente nelle sue corde.

Talento, ed alcuni imprevisti

Figlio d’arte – il padre Sergei ha vissuto una carriera ventennale, rappresentando anche il Kazakistan ai Mondiali – il giovane Yakovenko ha vissuto un percorso giovanile promettente sfociato nelle convocazioni delle selezioni russe U17 e U18, con anche la partecipazione ad un mondiale di categoria con questi ultimi.

Le sue possibilità di crescita internazionale hanno però subito un brusco scossone durante l’annata 2015/16, anno in cui era eleggibile per il Draft NHL. In quella stagione Yakovenko era infatti in forza al programma di sviluppo russo U18, iniziativa che ha però avuto vita breve a causa di uno scandalo di doping. L’IIHF ha infatti squalificato la Russia U18 per l’uso della sostanza dopante “meldonium” a pochi giorni dai Mondiali U18 di Grand Folks, con l’intera selezione che all’ultimo momento venne rimpiazzata da quella U17.

La mancata partecipazione alla manifestazione ha impedito ai ragazzi – tra cui il talentuoso Yakovenko – di mettersi in mostra davanti agli scout nordamericani, che tendenzialmente non segnano sul loro taccuino un gran numero di giocatori russi, se non quelli che vengono valutati come “top prospect”.

Fermato nel suo percorso, Yakovenko ha così deciso qualche anno dopo di scommettere su sé stesso e raggiungere comunque il Nordamerica. Il russo ottiene infatti un ingaggio dalla formazione USHL dei Muskegon Lumberjacks, dove spera di avere maggiore visibilità per fare finalmente il salto al professionismo.

Un trampolino solo a metà

Dopo una prima stagione in cui ottiene 17 punti in 31 partite, Yakovenko è tra i protagonisti del campionato 2018/19 grazie a 52 punti (19 gol) in 56 incontri. Il tempo inizia però a stringere, perché la USHL permette di avere in squadra solamente due “overager” di 20 o 21 anni, e per il russo non arriva nemmeno l’interesse di un College che possa permettergli di continuare a giocare negli States.

La speranza resta dunque quella di strappare un contratto in AHL, e secondo molti scout le sue qualità lo rendevano un elemento interessante per le minors, ma alla fine la proposta giusta non arriva. L’ECHL rappresenterebbe un compromesso troppo modesto, ed allora il difensore torna in Europa grazie ad un ingaggio in Liiga con lo Jukurit.

In quella che è di fatto la sua prima stagione da professionista i risultati sono buoni, con 21 punti in 36 partite e l’interesse da parte del Bienne, che in lui trova un sostituto temporaneo per l’infortunato Salmela. In Svizzera giocherà solamente tre partite, sufficienti però per lasciare un positivo ricordo e convincere il club a dargli una chance importante.