RAPHAEL HERBURGER
Età: 31
Posizione: C
Altezza: 178 cm
Peso: 78 kg
Tiro: left
Nazionalità: 🇦🇹
Provenienza: EC Salzburg (EBEL)
Draft: –
Contratto: Due anni
Volto quasi nuovo
Il nome di Raphael Herburger non farà saltare dalla sedia per il segno lasciato in Svizzera, ma a molti ha di certo ricordato qualcosa il nome dell’austriaco. Il nativo di Dornbirn ha infatti giocato per tre stagioni fino al 2016 con la maglia del Bienne, ottenendo 60 punti in 149 partite di National League.
Nato come centro ma capace di ricoprire ogni ruolo in attacco, il classe 1989 ha sfruttato la licenza svizzera ottenuta (come molti suoi concittadini) nelle giovanili per avere un primo assaggio di ghiaccio svizzero, prima di tornare di nuovo in EBEL, dove negli ultimi anni si è distinto come uno dei migliori centri del campionato.
Dal Voralberg alla Carinzia
Partito nelle giovanili della sua città natale, Herburger ha ottenuto la licenza di gioco svizzera grazie alla partecipazione delle squadre di confine austriaco nel Voralberg ai campionati dagli U16 agli U20 in Svizzera. Il salto di categoria per Herburger è arrivato comunque presto, quando a 16 anni ha debuttato nella serie cadetta austriaca proprio con la formazione del Dornbirn, militandovi fino al 2008.
Le buone prestazioni in Austria2 attirano le attenzioni del Klagenfurt di Manny Viveiros, il quale sta ricostruendo la squadra per riportarla ai massimi livelli nazionali come ad inizio di nuovo millennio, dopo qualche stagione deludente. Difatti Herburger capita bene, e nella sua nuova squadra si laurea subito campione, proprio nell’anno in cui conquista anche la medaglia d’oro ai campionati mondiali U20 D1, durante i quali spicca come miglior assist-man.
Sul piano personale l’avventura a Klagenfurt fatica però a decollare, il gioco molto tecnico e veloce di Herburger promette sempre ottime cose, ma la sua leggerezza nel gioco fisico lo frena prima che possa fare il definitivo salto di qualità.
La prima opportunità elvetica
Dopo cinque stagioni in quel di Klagenfurt arriva quindi la chiamata del Bienne, tra le prime squadre ad aprirsi a questa nuova fetta di mercato “alternativo” a quello territoriale elvetico.
Il tecnico Kevin Schläpfer vuole aggiungere tasso tecnico alla sua squadra e vede in Herburger un elemento interessante per aumentare la concorrenza a basso prezzo, schierando l’austriaco sia al centro che all’ala, affiancandolo spesso anche agli stranieri.
Le tre stagioni in quel di Bienne sono solo discrete ma anche in Svizzera l’attaccante non sembra riuscire a fare quel salto di qualità in termini di concretezza, anche se l’impatto con un campionato molto più veloce e tecnico della EBEL non è stato traumatico.
Ad ogni modo Herburger rifiuta la proposta di rinnovo del Bienne al termine del campionato 2016/17 e sceglie quale nuova destinazione Salisburgo, con la squadra locale di proprietà della Red Bull appena laureatasi campione per la seconda volta consecutiva.
La svolta nella città di Mozart
Con Greg Poss in panchina, Herburger parte come ala sinistra, soprattutto nel secondo blocco offensivo, e ancora non riesce ad esprimere al meglio il suo potenziale, nonostante la stagione si faccia via via incoraggiante.
La stagione successiva è quella di una prima svolta per Herburger, capace di mettere assieme 17 reti e 26 assist compresi i playoff nell’annata 2017/18 e poi 15 gol e 21 passaggi una stagione dopo, giocando prevalentemente da ala sinistra e confermando quella crescita cercata da tempo.
Sul piano della squadra la stagione 2018/19 inizia però male per il Salisburgo, Herburger mantiene un ottimo rendimento pur se il coach lo sposti continuamente dall’ala al centro, addirittura con un paio di partite da difensore in piena emergenza da ferimenti.
A fine gennaio viene allontanato Greg Poss, al quale subentra l’assistente Andreas Brucker fino al termine della stagione, conclusasi in semifinale. Per la stagione 2019/20 il Salisburgo ingaggia il coach Matt Mcllvane, ex assistente di Don Jackson a Monaco, e subito Herburger viene promosso quale primo centro della squadra, prendendo di fatto il ruolo che era di Ryan Duncan.
Pur saltando una quindicina di partite per un paio di infortuni patiti tra novembre e febbraio, il nuovo attaccante del Lugano è protagonista della miglior stagione della sua carriera, con oltre un punto a partita di media, stavolta giocando da centro, ruolo che potrebbe ricoprire anche in Ticino.
La squadra bianconera lo ha presentato come centro di ruolo, anche se nella sua carriera ha dimostrato di poter ricoprire ogni posizione sul fronte d’attacco, e probabilmente arriva alla Cornèr Arena nel miglior momento della sua carriera.